Martedì 19 dicembre 2017
Ho ancora negli occhi e nel cuore il momento in cui – mentre celebravo l’Eucaristia di Natale in una cappellina dalle pareti di fango, con un sole splendente di fuori, il solito tavolo di legno ornato con qualche fiore in un barattolo di latta – mi rendevo conto che quello era il Natale più vicino al Natale di Gesù di tutta la mia vita. Gli odori del Natale c’erano tutti: l’odore di latte di tante madri che stavano allattando i loro piccoli, l’odore dei piccoli, l’odore delle capre e delle pecore vicino all’ingresso, l’odore di fumo e di sudore che impregna i vestiti e non ti lascia mai. Soprattutto i volti di tanti poveri che mi circondavano con la loro fede semplice ma non ingenua. Poveri di mezzi di sussistenza, poveri di sicurezze materiali e dal futuro incerto, poveri in spirito, poveri capaci di ringraziare e lodare il Signore per i doni di un anno. “Natale con i tuoi” scandisce un nostro proverbio. È vero solamente a condizione che tu creda fermamente che “tuoi” sono tutti coloro che il tuo cuore accoglie con e per amore.
P. Giuseppe Cavallini, comboniano, a Dongora (Etiopia).