In Pace Christi

Weiss Reinhold

Weiss Reinhold
Data di nascita : 15/01/1936
Luogo di nascita : Weingarten (D)
Voti temporanei : 30/10/1960
Voti perpetui : 05/02/1965
Data ordinazione : 06/03/1966
Data decesso : 29/11/2017
Luogo decesso : Ellwangen (D)

Con P. Reinhold, abbiamo fatto assieme il noviziato e frequentato la facoltà teologica di Bamberg. L’anno scorso abbiamo celebrato assieme il cinquantesimo anniversario della nostra ordinazione sacerdotale. Durante gli ultimi 20 anni siamo stati membri della comunità di Ellwangen. Cercherò di presentarlo come l’ho visto e come lo ricordo.

La formazione
Reinhold era nato il 15 gennaio 1936 a Weingarten/Baden-Württemberg, non lontano dal lago di Costanza. Aveva due fratelli maggiori. Suo padre era rappresentante di macchine agricole e sua madre di macchine per cucire e organizzava corsi di lavoro manuale. I suoi fratelli fondarono a Wehingen, dopo la seconda guerra mondiale, una fabbrica per la lavorazione della plastica. I due fratelli e lo stesso P. Reinhold sono stati sempre molto interessati a cose tecniche ed elettroniche e alla nascente digitalizzazione, attratti dalle novità tecnologiche.

Allo stesso tempo P. Reinhold si sentiva chiamato alla vita missionaria. Perciò andò a Bamberg, dove c’era la possibilità di arrivare all’esame di maturità mediante una scuola superiore serale. Sua madre aveva conosciuto un missionario comboniano e così Reinhold trovò alloggio presso i Missionari Comboniani e frequentò la scuola superiore dei Padri Carmelitani. Nel 1959 entrò nel noviziato di Mellatz.

Lì ci incontrammo per la prima volta. Eravamo un gruppo di venti novizi. Quasi tutti venivamo dal seminario, dove eravamo stati ben protetti e anche isolati ed eravamo nati in zone rurali, ad eccezione di Reinhold. Era figlio di una famiglia di tecnici e industriali. Era quattro anni più vecchio degli altri novizi. Aveva esperienza di vita ed era già in possesso della patente.

Cominciarono gli anni del Concilio e “la rivoluzione del 68”. Noi giovani scolastici ci sentivamo protagonisti di una nuova epoca. Reinhold appariva come una persona matura e sicura di sé. I superiori avevano fiducia in lui. Lo incaricarono, pur essendo ancora scolastico, di preparare due edizioni del calendario per l’“Opera del Redentore” (1964 e 1965), la seconda con la mia collaborazione. Anche nel campo spirituale tirava un’aria nuova. Noi due e P. Alois Weiss c’incontravamo ogni settimana per leggere e condividere assieme la Parola di Dio e a discuterne i temi teologici.

Dopo l’ordinazione
Ho l’impressione che i superiori si aspettassero molto da Reinhold. Dopo l’ordinazione nel 1966 lo mandarono in Sudafrica, ben fornito di macchine fotografiche, per fare delle fotografie e raccogliere del materiale per la rivista. Era la prima volta che i superiori permettevano un fatto come questo. Ritornò con oltre 3000 diapositive che si trovano ancora nell’archivio provinciale, ben catalogate, computerizzate e ognuna con la sua didascalia, anche se sono state poco utilizzate. Credo che Reinhold sia stato il primo, nella provincia, ad avere un computer.

Tornato dal Sudafrica, fu nominato formatore del seminario di Bad Mergentheim e nel 1970 del seminario di Milland. Dal 1975 fino al 1978 fu cappellano militare della grande caserma di Ellwangen.

Nel 1978 fu assegnato alla comunità di Limone. Ancora prima della riunione c’era stato uno scambio di personale tra le due Congregazioni. P. Reinhold accettò volentieri l’assegnazione. Imparò la lingua italiana abbastanza bene. Essendo Limone un posto di villeggiatura molto caro ai turisti tedeschi, parecchi vivono lì quasi tutto l’anno o durante le stagioni buone. Molti visitano la casa del Fondatore. A poco a poco scoprirono in P. Reinhold un buon interlocutore, sempre disposto a dare dei buoni consigli e anche ad offrire la direzione spirituale.

Le due esperienze, la formazione dei seminaristi e il lavoro a Limone, non furono solo positive. In quegli anni i seminari entrarono in crisi e i giovani non erano più docili come una volta. I tempi stavano cambiando. Ci si domandava allora se i seminari fossero ancora al passo con i tempi. Come andare avanti? Pochissimi seminaristi entrarono nel noviziato. La situazione era piuttosto scoraggiante. Anche lo stato di salute di P. Reinhold era preoccupante.

Il ritorno nella DSP
P. Reinhold si trovò in difficoltà nelle comunità locali e anche a Limone. Perciò nel 1987 fu assegnato alla DSP e nominato superiore della piccola comunità di Pöcking fino alla soppressione nel 1989. Da 1989 fino a 1993 lavorò nella comunità di Ellwangen come superiore e dal 1993 al 1996 come segretario provinciale a Bamberg. Dal 1997 fino alla sua morte è stato membro della comunità di Ellwangen.

A Ellwangen ha fatto il direttore spirituale dei confratelli anziani e collaborato volentieri nelle parrocchie della zona. La gente ha apprezzato molto il suo servizio. Allo stesso tempo si è dedicato alle ricerche su Comboni. Durante gli anni a Limone aveva scoperto la sua figura. Era il tempo della riunione delle due Congregazioni (1979), del centenario della morte (1981) e, più tardi, della sua beatificazione e canonizzazione. P. Reinhold tradusse parecchie lettere di Comboni in lingua tedesca.

La “scoperta” di Comboni
P. Reinhold ha scoperto Comboni come un uomo combattivo, che aveva sofferto molto, non era stato capito dai suoi e aveva fallito in molti dei suoi piani e visioni. In tutto questo si è identificato con lui. Anche lui ha sentito la differenza tra ciò che aveva sognato e desiderato e la realtà vissuta. Aveva il senso dell’umorismo, forse un po’ sarcastico. Così soleva rispondere alla domanda banale: “Come stai?” con: “Sto male anch’io”. Aveva, infatti, seri problemi di salute. La sua salute precaria è stata la causa principale del fatto che non sia mai partito per la missione. Quando sentiva parlare i confratelli del loro lavoro missionario si sentiva piuttosto a disagio e fuori posto. Tutto questo pesava su di lui e sui suoi rapporti con gli altri.

Faceva propria anche la teologia della croce di Comboni. Citava spesso alcune sue frasi come: “Le opere di Dio crescono ai piedi del Calvario” o “Le croci sono segni dell’amore di Dio”. Verso la fine la croce è diventata sempre più pesante anche per lui, specialmente quando la vista cominciava a peggiorare. Ha fatto fatica a consegnare la patente e a rinunciare all’uso del computer che è stato il suo strumento di lavoro durante quasi tutta la sua vita attiva.

Al funerale sono stati letti due testi importanti: il Vangelo della festa del Cuore di Gesù, trafitto e ferito, e un testo della prima Lettera ai Corinzi (1 Cor 1,22-2,9), dove Paolo scrive: “Vi annunzio Cristo Crocifisso”. Questo testo porta alla speranza: “Vi annuncio quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono nel cuore di uomo, che Dio ha preparato per coloro che lo amano”. Anche la speranza appare spesso nelle lettere di Comboni. È la speranza, cioè la ferma convinzione che Dio è con noi e che il nostro futuro è con lui. Credo che anche P. Reinhold avrebbe scelto questi due testi.

Alla fine, vorrei accennare anche al gruppo biblico che si radunava regolarmente nella nostra casa e il cui animatore spirituale è stato P. Reinhold, finché le forze glielo hanno permesso. Un membro del circolo l’ha ringraziato al funerale per questo suo impegno. Il Padre riposa nel cimitero di Ellwangen. È il sessantottesimo confratello (40 Padri, 28 Fratelli) sepolto in questo cimitero.
P. Reinhold Baumann, mccj
Da Mccj Bulletin n. 274 suppl. In Memoriam, gennaio 2018, pp. 161-165.