Massacro di Alindao (Centrafrica). Per i Vescovi: “Proteggere la vita è il primo dovere dello Stato”

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Martedì 27 novembre 2018
La prossima domenica 2 dicembre sarà una giornata di lutto. “La persona umana è sacra e inviolabile. Ogni agente della forza pubblica, ogni organizzazione hanno l’obbligo assoluto di rispettarla e di proteggerla”. È il primo articolo della Costituzione della Repubblica Centrafricana, richiamato dai Vescovi locali in un comunicato nel quale chiedono alle autorità di fermare le violenze che insanguinano il Paese dal 2012.

Dopo il massacro commesso ad Alindao il 15 novembre 2018.

Il documento, inviato all’Agenzia Fides, è stato pubblicato al termine della sessione straordinaria dell’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Centrafricana, tenutasi lo scorso 24 novembre. Dopo aver denunciato le violenze che insanguinano Bangui, Bambari, Batangafo e Alindao, i Vescovi hanno invitato “le autorità politiche e amministrative, il corpo diplomatico, i rappresentanti delle istituzioni nazionali e internazionali, i media e la popolazione, ad una conferenza stampa il 26 novembre, presso l’Arcivescovato di Bangui, per fare verità sui crimini inaccettabili e odiosi perpetrati contro le popolazioni civili”.

Dopo gli ultimi massacri, in particolare quello commesso ad Alindao il 15 novembre (vedi Fides 17/11/2018), dove una cinquantina di civili hanno perso la vita, i Vescovi chiedono ai fedeli e agli uomini di buona volontà di “astenersi dalle festività del 1° dicembre (festa nazionale in Centrafrica), in segno di lutto”, mentre domenica 2 dicembre viene indetta in tutte le diocesi “una giornata di lutto e di preghiera” in memoria delle vittime. Le collette delle messe domenicali saranno destinate ai sopravvissuti dei massacri.
[L.M. – Agenzia Fides]