Martedì 9 novembre 2021
Benché manchi ancora poco meno di un anno al Festival, la macchina organizzativa si è già messa in moto per preparare il Prefestival che fino ad agosto 2022 anticiperà i temi che saranno al centro del Festival vero e proprio. [
Vedi allegato. Per maggiori dettagli, visitate anche il sito: Festival della Missione]

In tutto il Paese, dal Trentino alla Sicilia passando dalla Lombardia, si terranno animazioni nelle scuole, laboratori, gemellaggi tra giovani italiani e coetanei che vivono in Africa, Asia, America Latina. Nelle università gli studenti lavoreranno sull’applicazione degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 nei Paesi del Sud del mondo grazie alle collaborazioni con i principali atenei italiani. Nelle parrocchie saranno aperti i “Cantieri Festival”, serie di incontri, conferenze, iniziative varie. In quattro differenti carceri, dal nord al Sud dell’Italia, si svolgeranno laboratori sulla giustizia riparativa. Nell’Arcidiocesi di Milano, in alcuni monasteri si terranno veglie di preghiera.

Poi, dal 29 settembre al 2 ottobre 2022 si svolgerà il Festival vero e proprio. Per quattro giorni, in particolare nell’area delle Colonne di San Lorenzo, cuore della movida milanese, tra il Museo Diocesano e l’antica basilica, da mattina a sera ci saranno eventi, convegni, laboratori, presentazioni, contest, proiezioni di video e documentari, momenti di preghiera e anche una Ted conference.

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Tra gli appuntamenti fissi, nelle varie giornate del Festival, l’Happy hour missionario, per conoscere in modo informale i protagonisti del mondo missionario consumando un aperitivo, e “Missio Today”, per informarsi e approfondire con giornalisti esperti di missione e Sud del mondo temi che solitamente non trovano visibilità nei media italiani.

Nel corso di queste giornate saranno presentati gli esiti dei progetti partiti nel periodo del Prefestival. Saranno inoltre allestiti bookshop curati dalle case editrici missionarie e stand gastronomici per gustare cibo proveniente da diverse zone del mondo. Troveranno spazio anche il gioco e l’intrattenimento grazie alla collaborazione del CSI, Centro Sportivo Italiano.

«Abbiamo pensato a un programma tanto nel Prefestival che nel Festival che fosse il più possibile coinvolgente, mixando linguaggi e format differenti, per raggiungere tutte le fasce di età e un pubblico vasto composto sia da chi già conosce il movimento missionario, ma anche da chi non ne sa nulla», sottolinea la direttrice artistica Lucia Capuzzi.

Un obiettivo confermato anche da Agostino Rigon, direttore generale del Festival: «Come promotori abbiamo avuto da subito ben chiaro questo obiettivo: ritornare sulla strada, incontrare la gente, uscire dai nostri templi, dalle nostre case, dai nostri recinti, e far sì che tutto questo non rimanesse limitato ai quattro giorni del Festival, ma che avesse un momento di preparazione e un proseguo nel tempo, collegati al resto dell'animazione missionaria nazionale».

[Festival della Missione]