Sabato 29 gennaio 2022
Nella nostra società di mercato, disincantata e anoressica di ideali e di spiritualità, è molto difficile vedere nella vita economica, nelle imprese e nei mercati, qualcosa di più e di diverso da denaro e profitto. In una tale rappresentazione dell’economia quale posto hanno la gratuità, le “vocazioni”, le motivazioni intrinseche?

Nella nostra società di mercato, disincantata e anoressica di ideali e di spiritualità, è molto difficile vedere nella vita economica, nelle imprese e nei mercati, qualcosa di più e di diverso da denaro e profitto. In una tale rappresentazione dell’economia quale posto hanno la gratuità, le “vocazioni”, le motivazioni intrinseche?

In questo breve saggio si tenta di dare una risposta a questa domanda, nella convinzione che i carismi hanno ancora un ruolo chiave da giocare nella società contemporanea. Perché se gli esseri umani cercano la felicità, oltre i beni economici e oltre il reddito, allora i carismi sono essenziali, perché non c’è gioia senza gratuità, e non c’è gratuità senza carismi.

La storia, quella economica compresa, è anche il risultato dell'azione dei carismi. In particolare, di Benedetto da Norcia e di Francesco d'Assisi. Il monachesimo, ad esempio, ha creato il lessico economico della rivoluzione commerciale dell'Europa attorno all'anno Mille e le premesse teologiche e culturali per la nascita dell'economia mercantile; il francescanesimo ha dato vita alla prima vera scuola di pensiero economico, che ha fornito le categorie per interpretare la civiltà comunale.

La storia di questi due Santi non può non attirare l’attenzione di tanti studiosi e operatori economici che iniziano a percepire come ci sia un modo nuovo di affrontare le problematiche economiche. Un approccio originale e sorprendente.