Padre Manuel João Pereira Correia: “Una Pasqua da spaccare le rocce!”

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Domenica 17 aprile 2022
La Pasqua non cambierà nulla, almeno apparentemente. La pandemia, la guerra vicina e quelle lontane continueranno. I nostri problemi e disagi non cesseranno. Quindi non c'è da aspettarsi chissà quali miracoli. Ci sarà solo un piccolo e fragile seme della Parola della risurrezione. (…) EPPURE, dopo tutto, Buona Pasqua!” (P. Manuel João Pereira Correia)

Una Pasqua
da spaccare le rocce!

La mia riflessione pasquale

La mia parola non è forse come un martello che spacca la roccia? (Geremia 23,29)
Il Signore disse a Mosè: Prendi in mano il bastone ... tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà (Esodo 17)

Celebrare la Pasqua quest'anno (ma forse in ogni tempo!) non sarà una cosa né naturale né facile per un cristiano. Con quale coraggio infatti canteremo l'Alleluia Pasquale quando il mondo è immerso nella paura della pandemia e del rischio di una nuova guerra mondiale?! E poi, guardando dentro la nostra vita personale e familiare, con quale realismo e spontaneità possiamo proclamare che la vita trionfa sulla morte?! La gioia pasquale non sarà una illusione per scappare dalla realtà?!

EPPURE la liturgia del triduo pasquale rallenta in modo impressionante la vicenda della passione e morte di Gesù, senza omettere nessun dettaglio della tragedia della morte dell'uomo-Dio. Tutto si può dire tranne che il "passaggio" pasquale salti la sofferenza umana per proclamare bonariamente la vittoria della vita sulle forze della morte. Sarebbe oltretutto uno schiaffo alle vittime dell'ingiustizia, ai milioni di poveri schiacciati dal capitalismo brutale, alla 'sofferenza' della natura calpestata dal nostro sfruttamento selvaggio. No, la Pasqua non fa un salto. Gesù non è solo il risorto, ma "sarà in agonia fino alla fine del mondo" (Blaise Pascal) e rimane misteriosamente presente nello Sheol, nel regno della morte! Questa è l'estrema solidarietà di Cristo che vuole fare questo passaggio portando con sé tutti i suoi fratelli.

EPPURE abbiamo un estremo bisogno della Pasqua, della sua carica di speranza. Senza Pasqua non c'è il cristiano. Senza Pasqua non c'è speranza per la nostra povera umanità. Senza Pasqua la nostra visione del mondo e il nostro rapporto con la storia saranno quelli dell'ottimismo alienante o del pessimismo fatalista. Ecco perché il cristiano è chiamato ad essere il testimone della Pasqua, con il solo coraggio della fede, "sperando contro ogni speranza" (Romani 4,18). 

EPPURE la Pasqua non cambierà nulla, almeno apparentemente. La pandemia, la guerra vicina e quelle lontane continueranno. I nostri problemi e disagi non cesseranno. Quindi non c'è da aspettarsi chissà quali miracoli. Ci sarà solo un piccolo e fragile seme della Parola della risurrezione. Accolto e curato, con il tempo, la pazienza e la speranza fiduciosa opera il grande miracolo di spaccare il macigno della guerra e dell'ingiustizia, come tutti i macigni che schiacciano la nostra esistenza: paure e timori, sconfitte e scoraggiamenti, debolezze e peccati... La Sua parola non è forse come un martello che spacca la roccia? La croce di Cristo è il bastone del nuovo Mosè che colpisce la roccia inaridita del nostro cuore e sprigiona energie e fecondità insospettate. Ecco perché ho scelto questa foto così sorprendente come simbolo della potenza di questo piccolo seme. Ma quanto tempo ha richiesto, quanti ostacoli ha dovuto affrontare questo miracolo del trionfo della vita?!

EPPURE, dopo tutto, Buona Pasqua!

Vostro
P. Manuel João Pereira Correia mccj

Castel d’Azzano (Verona) Páscoa de 2022

[Comboni2000]