Giovedì 2 marzo 2023
Il novennio (periodo di nove anni) indetto è in vista del Progetto Pastorale Globale (2031-2033) per commemorare il 500° anniversario delle apparizioni di Nostra Signora di Guadalupe (9-12 dicembre1531) e il bimillenario della nostra redenzione in Gesù Cristo. Scrivono i vescovi: «Questo Progetto intende presentare Gesù Cristo, vivo e risorto, vicino a noi, compagno di viaggio, che allarga i nostri orizzonti e ci dà fiducia di fronte alle realtà complesse in cui viviamo.
[…] Il terzo decennio del terzo millennio della Redenzione ha provvidenzialmente un significato speciale per la nostra nazione messicana, perché pochi anni dopo l’arrivo del Vangelo in queste terre, nell’anno 1531, Santa Maria di Guadalupe fece riecheggiare con le sue parole la bontà e la novità dell’annuncio cristiano, che purtroppo era stato ferito dalla spada della conquista».
I vescovi vedono questo progetto come una loro risposta all’appello concreto che il Santo Padre Francesco rivolse loro in occasione della sua visita in Messico, nella Cattedrale Metropolitana, il 13 febbraio 2016, quando li esortò a «promuovere un progetto pastorale serio e qualificato, impegnato ed esigente, capace di andare oltre circostanze e criteri funzionali o meramente circostanziali».
Il progetto pastorale utilizza il classico metodo della Revisione di Vita, comunemente individuato dai tre verbi che ne fissano i passaggi: “vedere”, “giudicare/interpretare”, e “agire” come un popolo redento da Gesù Cristo sotto lo sguardo amorevole di Santa Maria di Guadalupe.
Tra i vari impegni, c’è anche quello molto concreto di «identificare e accompagnare i gruppi vulnerabili della nostra società: migranti, donne maltrattate, senzatetto, vittime delle continue calamità naturali, giovani a rischio, malati e carcerati, tra gli altri».
Ci sono tre aspetti missionari molto evidenti nel progetto pastorale: quello di una “Chiesa in uscita”, che rafforza l'esperienza della Missione Continentale; quello della missione Ad Gentes, che ci rende presenti in tutte le periferie esistenziali-geografiche; e quello di riconoscere e assumere nei nostri processi pastorali la conversione pastorale, la sinodalità e la ricchezza del cosiddetto “Metodo Guadalupano di Evangelizzazione”.
Come già Papa Francesco, anche i Vescovi del Messico si dicono felici di constatare che la vitalità, la gioia e lo spirito di festa del popolo messicano si possono riscontrare in particolare negli adolescenti e nei giovani del Paese. Su di essi i vescovi fanno affidamento, e invitano invitano a «realizzare progetti pastorali volti ad accompagnare e aiutare i giovani a rischio di violenza, traffico di droga, prostituzione, tratta di esseri umani, ecc…, provvedendo loro ambienti più sani e in grado di aiutarli a sviluppare il loro spirito giovanile».