Venerdì 29 settembre 2023
Lo sviluppo legato alla «transizione verde» deve rispettare il bene comune e i diritti dei popoli indigeni. Questi, infatti, «sono spesso vittime di discriminazioni e violenze» e «lo sfruttamento della loro terra e delle loro risorse minaccia la loro capacità di sopravvivere e di preservare la loro identità». [L’Osservatore Romano]
Lo ha detto l’arcivescovo Ettore Balestrero, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite e le Istituzioni specializzate a Ginevra, alla 54ª Sessione del Consiglio dei diritti umani, nel corso del dialogo interattivo con il relatore speciale sui diritti dei popoli indigeni.
Pertanto, ha aggiunto, pur ribadendo l’importanza del valore della protezione dell’ambiente e la ricerca di soluzioni al cambiamento climatico, «le politiche, le leggi e i programmi governativi dovrebbero mantenere una prospettiva incentrata sul rispetto e la promozione della dignità umana, in uno spirito di solidarietà tra le persone». È perciò necessario «coinvolgere le popolazioni indigene, in particolare nelle decisioni che le riguardano direttamente». Come ha detto Papa Francesco nel suo viaggio apostolico in Canada il 27 luglio 2022, «dobbiamo essere in grado di guardare, come insegna la tradizione di saggezza indigena, a sette generazioni in avanti, e non alla nostra convenienza immediata, alle prossime elezioni o al sostegno di questa o quella lobby», perchè, ha concluso Balestrero, «il futuro dell’umanità si costruirà insieme o non si costruirà affatto».
Nell’ambito della medesima sessione del Consiglio sui diritti umani, monsignor Balestrero ha parlato anche al panel sul cyberbullismo. Di questo fenomeno, aggravatosi con l’online, è vittima «un bambino su 4 nel mondo». E in alcune parti, «circa il 50% dei bambini che ricevono supporto medico o psicosociale riferisce di aver tentato il suicidio». Il cyberbullismo è un approccio distorto alle relazioni umane, per affrontare il quale è necessario essere consapevoli che tutti facciamo parte dell’unica famiglia umana. E puntare su «educazione e sensibilizzazione» per bambini e genitori, «su prevenzione e responsabilità», ma anche su «sostegno e consulenza alle vittime».