Relazione della Provincia italiana dei Missionari Comboniana, a cura di P. Giacomo Palagi

1. GPIC nella Programmazione sessennale
L’ambito GPIC è parte essenziale del nostro essere di Missionari Comboniani in Italia. E’ una delle priorità della Provincia (cfr. Programmazione Sessennale 2005-2010, nn. 55-57), con un chiaro ‘mandato’ di azione: un ruolo interno alle comunità comboniane, esterno sul territorio nazionale (in special modo nell’ambito CIMI), di rete con le altre province comboniane, soprattutto europee. Tutto questo è assunto a livello teorico e di coordinamento provinciale, è invece meno chiaro per quanto riguarda la base, le comunità.

2. La Commissione e le sue vicende
Ha subito vari cambiamenti. All’inizio dell’ultimo triennio era così composta: P. Palagi, coordinatore, P. Dario Bossi, Fr. Martinuzzo, P. Dorin. Questa è la commissione “ristretta” ed operativa. Altri confratelli sono stati proposti per una commissione “allargata”, per coprire alcuni settori specifici (immigrati, mondo islamico, società civile). Il CP conferma il nuovo assetto della Commissione e approva ad experimentum lo Statuto che nel frattempo è stato presentato. All’inizio del 2005 riprendono gli incontri regolari della Commissione ristretta (ogni due mesi circa) e si realizza a Bologna anche un incontro con la Commissione allargata. La commissione rimane operativa fino alla fine del 2006, quando si rese necessario scegliere nuovi membri della Commissione, in sostituzione di chi nel frattempo era partito. Si sono proposti i nomi di P. Crimi, di fr. Enrico Gonzales e di una collaboratrice di giovaniemissione.it, Silvia Marcuz (Padova), nomi approvati dal CP. Durante tutto il 2007 la commissione non si è incontrata. L’attività è stata portata avanti nel CP e nell’ambito CIMI, con la presenza regolare agli incontri e attività da parte del coordinatore e vice-provinciale.

3. Alcune attività svolte
Mi limito ad alcune attività che la Commissione ha portato avanti in questi ultimi tre anni:
- Dopo la Carovana della Pace 2004, la Commissione ha assunto la campagna WNairobiW per la conversione del debito del Kenya con l’Italia, per favorire politiche abitative degne negli slums di Nairobi, in collaborazione con i nostri confratelli di Korogocho. Il ruolo dei laici e delle associazioni che ruotano attorno a giovaniemissione.it è stato determinante per il successo della campagna.
- In varie comunità della provincia si sono intraprese azioni nell’ambito GPIC con le Diocesi o con gruppi locali della società civile (partecipazione a manifestazioni con la chiesa locale o la società civile, incontri, formazione ai temi di GPIC e non violenza, veglie di preghiera, lettura popolare della Bibbia, letture e informazione sui temi della Giustizia e Pace…); alcune comunità (oltre a Castelvolturno e ACSE) sono impegnate nell’accoglienza e nel lavoro pastorale con gli immigrati. In occasione dell’Assemblea Provinciale Straordinaria (CUM - marzo 2006) si è proposto un censimento delle attività GPIC tra le comunità della provincia. Più sotto ne viene presentato un breve estratto.
- Il Laboratorio SudNord (settembre-novembre 2006), in collaborazione con la PV: ha coinvolto giovani universitari a Bologna, offrendo percorsi di approfondimento, impegno e spiritualità missionaria. Anche qui è stata decisiva la collaborazione con i laici.
- In ambito CP si è riflettuto sulla situazione del personale nelle nostre comunità (contratti di lavoro, stipendi, lavoro in nero, acquisti e lavori senza adeguata fatturazione…), dando all’economato provinciale incarico di risolvere secondo giustizia le situazioni di abuso o illegalità. Questo ha portato anche alla riflessione più ampia su tutta la nostra economia (offerte, progetti, fondi, investimenti, banca etica, profitto, strutture…), riflessione iniziata nel CP, e poi estesa a tutta la provincia, attraverso i vari Segretariati (incontro di Firenze, 14-17 novembre 2006).
- Partecipazione al VII Social Forum Mondiale (WSF) di Nairobi in gennaio 2007. Uno dei membri della Commissione vi ha partecipato, contribuendo fattivamente al documento finale dei Missionari Comboniani “Riaccendere la fiamma di Comboni – Il vento della pentecoste muove le nostre lotte” (fatto poi circolare in provincia negli incontri zonali).
- Partecipazione al laboratorio VIVAT (Roma, marzo 2007), ONG accreditata all’ONU, fondata da Missionari Verbiti e di cui anche noi Comboniani abbiamo fatto richiesta per diventare membri a pieno titolo.
- La commissione GPIC si è avvalsa di alcuni strumenti: approfondimenti e comunicazioni sul Notiziario della PI; lo spazio offerto dal sito www.giovaniemissione.it per moltiplicare gli appelli e partecipare a campagne; la “Lettera alle Comunità” della commissione CGPCIMI… (fin quando è stata pubblicata).
- A livello provinciale è stato destinato un confratello (p. Michele Stragapede) per una specializzazione sui temi di GPIC, in vista di un possibile impegno a tempo pieno in provincia al suo rientro in Italia alla fine di quest’anno. In questo tempo sta facendo un secondo stage presso l’ufficio di VIVAT a New York.
- Una parola a parte merita la figura del P. Alex Zanotelli, nella sua azione a tutto campo nell’ambito GPIC. E’ certamente un “patrimonio” di presenza missionaria sul territorio che molti ci invidiano. Tra noi Comboniani: da parte di chi lo conosce ed è a lui vicino c’è piena sintonia, anche se non riesce a stare al passo con la sua radicalità, spiritualità e stile di presenza; c’è rifiuto da parte di chi, non conoscendolo, vive di pregiudizi e di informazioni parziali. In ogni modo P. Alex gode della fiducia e stima del CP, anche se difficilmente può essere inquadrato in una Commissione come la nostra.

4. Quali cammini proposti ma non pienamente acquisiti?
Nella Programmazione sessennale si parla di “sensibilizzare i confratelli sui temi attinenti alla giustizia e alla pace e proporre conseguenti risvolti pratici (percorsi biblici, esercizi spirituali, stili di vita, uso e distribuzione dei beni, impegno con gli esclusi)” (n° 57.a).
Dalle risposte all’inchiesta fatta tra le comunità della provincia all’Assemblea CUM del 2006 (solo 10 comunità hanno risposto) è risultato un impegno saltuario delle comunità, con la partecipazione ad alcune attività solo da parte di confratelli “addetti ai lavori”. Il grosso della provincia continua a soffrire di una certa “allergia” quando si accenna a temi di GPIC.
- il Piano Sessennale rispetto a GPIC non è ancora stato assunto dalla base. Vari confratelli in provincia dicono che “qui è tutto giustizia e pace”, mentre ci sembra invece che si stia facendo ancora poco e in modo poco coordinato. C’è distanza tra le idee e le priorità di chi coordina la provincia o si impegna direttamente in GPIC e il resto dei confratelli impegnati in altri settori o anziani.
- La comunicazione delle attività e delle riflessioni GPIC in Provincia è limitata e fragile. Ci si chiede come calare a livello di ogni comunità le proposte che vorremmo lanciare o che stiamo già seguendo.
- Le intuizioni e gli impegni che volevamo assumerci a livello più ampio (europeo) sono ancora nel cassetto. Pensiamo opportuno appoggiarci di più alla Commissione GPCIMI e anche ai progetti che stanno nascendo in altre province comboniane d’Europa.

5. Con gli Istituti Missionari in Italia (CGPCIMI)
Esiste una Commissione Giustizia e Pace della CIMI da oltre quattro anni.
La Commissione dedica particolare attenzione alla convivenza e alla riflessione all’interno dello stesso gruppo che la compone, si è data uno Statuto e ha come primo obiettivo l’animazione ai temi di GP delle comunità missionarie degli Istituti aderenti alla CIMI. Attualmente la commissione è composta da 8-9 membri, di vari Istituti missionari maschili e femminili (Consolata, SMA, Comboniani/e, Madre degli Apostoli, Saveriani, PIME).
Con la CGPCIMI abbiamo portato avanti alcune iniziative comuni:
- Informazione alle comunità sulle riflessioni e iniziative della Commissione (Lettera alle Comunità): della lettera sono usciti alcuni numeri, ma sembra aver fatto poca fortuna…
- Collegamento con AEFJN, Bruxelles;
- Promozione o adesione ad alcune campagne (Controllarmi/Disarmo, Banche Armate, “Un’Italia senza atomiche”, “l’Africa non è in vendita” sugli accordi EPA/APE, Campagna per il Nord Uganda, azioni con “Chiama l’Africa”, Pax Christi, Beati i Costruttori di Pace, Tavola della Pace…).
- Partecipazione al Forum SUAM-CIMI di Ariccia (gennaio 2005) e a quello di Pacognano (11-15 febbraio scorso).
- Con il SUAM, partecipazione alla IUM (Intesa Unitaria Migranti) fin dal suo lancio, attraverso proposte di riflessione su alcuni temi della migrazione, illuminati dalla Parola di Dio. Il primo libretto “Per favore, riconoscimi” (marzo-aprile 2007) è stato pubblicato specialmente per le nostre comunità missionarie. La Commissione ha preparato una seconda proposta che ha come tema Emmaus (“…Oltre Emmaus”): questa dovrà uscire (in questi giorni) in forma di schede per accompagnare un cammino settimanale postpasquale di riflessione sia per le comunità che per altri.
- Preparazione e partecipazione alla prossima Carovana Missionaria della Pace 2008.
- Percorsi di educazione e prassi della non violenza, attraverso la pubblicazione presso l’EMI del metodo “Dalla violenza alla pienezza”, con corsi presso la “Casa della Pace” di Firenze e altrove.

6. Quali prospettive?
- Impegnarci a calare di più la GPIC nelle varie comunità comboniane.
Valorizzare gli strumenti di informazione e formazione che abbiamo a disposizione: collaborando di più e meglio con CCM, Misna, EMI, giovaniemissione.it, il Notiziario della Provincia; utilizzare al meglio i sussidi che vengono dalla CGPCIMI. Speriamo che decolli quanto prima anche il sito web “comboniani.it”, il sito della Provincia Italiana, dove ci sarà una pagina anche per GPIC.
- Ripensare la Commissione: vale la pena avere una “nostra” Commissione GPIC o non sarà meglio far confluire le nostre forze nella CGPCIMI, in sinergia con tutti gli Istituti Missionari in Italia? Valorizzare per questo la nostra comunità di Firenze come possibile “Comunità GPIC degli Istituti Missionari in Italia”.
- Integrare come membri permanenti della nostra commissione GPIC anche alcuni laici che già lavorano con noi in questo settore. I laici ci stimolano a camminare, ci costringono alla fedeltà sugli impegni presi insieme, hanno competenza, allargano la nostra visione e garantiscono serietà di attuazione.
- Continuare con il monitoraggio delle attività GPIC che ogni comunità realizza. Ci sono dei progetti assunti dalla provincia (di cui è quindi garantita la continuità), mentre altri dipendono più da iniziative e carismi personali. Anche di questi è bene avere piena conoscenza, per conservare un contatto ed eventualmente collegarli tra loro.
La GPIC è parte essenziale del nostro essere Missionari