Sabato 15 febbraio 2020
Ringraziando Dio per il dono di aver partecipato al Sinodo dell'Amazzonia, condivido con la famiglia comboniana alcune intuizioni sulle opportunità che questo evento offre alla nostra Congregazione. Dopo il Sinodo, ci proponiamo continuare a sostenere il lavoro di ricerca e ricostruzione dello spirito della Chiesa amazzonica e realizzare un seminario a Porto Velho su p. Ezechiele, i martiri e il Sinodo.

Ringraziando Dio per il dono di aver partecipato al Sinodo dell'Amazzonia, condivido con la famiglia comboniana alcune intuizioni sulle opportunità che questo evento offre alla nostra Congregazione.

  1. L'urgenza di questo momento

Senza cadere in grida d’allarme superficiali, occorre riconoscere che stiamo vivendo tempi apocalittici, perché “si rivela" l’insostenibilità dell'attuale modello economico e l'urgenza di risposte radicalmente alternative, per il bene e la vita piena dell'intera creazione.

L'emergenza climatica e le gravi crisi socio-ambientali spingono anche la vita cristiana a nuove pratiche, in dialogo con altri attori, assumendo il paradigma dell'ecologia integrale, che dobbiamo approfondire.

Credo che anche come comboniani siamo chiamati ad affrontare questa seria sfida, liberando e qualificando alcune persone che assumano e approfondiscano questa dimensione della missione, che è la difesa della Madre Terra, dei territori e delle comunità, e incoraggiando i nostri media e le nostre case di formazione ad approfondire queste dimensioni.

I Missionari Comboniani, durante l'Assemblea sinodale di Roma, si sono distinti per il loro impegno a protezione del Creato, soprattutto di fronte al modello economico estrattivo (si vedano le posizioni pastorali di Mons. Eugenio Arellano, presidente della Conferenza episcopale dell'Ecuador, e la pratica della Rete “Iglesias y Minería”, rappresentata da P. Dário Bossi).

  1. Opportunità comboniane
  1. Processi Amazzonici

Il Sinodo dell'Amazzonia tocca temi molto vicini alla spiritualità e alla metodologia comboniane. In particolare, evidenziamo l'intuizione di "Salvare l'Amazzonia con l'Amazzonia" e il tema della "Rigenerazione dell'Amazzonia". Viene rilanciata la sfida di ripensare e riorganizzare la Chiesa in Amazzonia: una sorta di nuovo Piano per queste terre.

Il punto di partenza di questo piano è il protagonismo delle popolazioni indigene; proprio come Comboni aveva identificato nelle popolazioni africane la "perla nera" che mancava ancora alla Chiesa, così il Sinodo indica le culture indigene come un elemento ispiratore per il rinnovamento delle nostre società e chiese.

Molti membri della Famiglia Comboniana hanno dato la vita per l'Amazzonia: ricordiamo il recente dramma della morte delle suore Giuseppina Lupo e Luiza Manuel a Matupi (AM); la testimonianza di p. Ezequiel Ramin e del vescovo Franco Masserdotti, dedicati alla causa indigena, ma anche all'impegno nascosto e fedele di diversi confratelli che si sono donati totalmente. Abbiamo buone radici in Amazzonia!

Allo stesso tempo, il Sinodo provoca una revisione dello stile missionario assunto finora; suggerisce una riorganizzazione della presenza della Chiesa nel continente partendo dal bioma amazzonico, creando un "organismo episcopale permanente e rappresentativo che promuova la sinodalità nella regione amazzonica, articolato con CELAM, con struttura propria, con una organizzazione semplice e anche articolata con la REPAM”.

Emergono nuovi modi di strutturare la vita missionaria, facilitando la collaborazione tra Chiese e rafforzando la dimensione regionale, più legata alle caratteristiche di un bioma che ai confini nazionali o alla struttura ecclesiale consolidata (ad esempio, gli incontri che stiamo promuovendo a livello di bacini fluviali, integrando territori di più di una diocesi; o scambi tra biomi simili, come l'Amazzonia e il bacino del fiume Congo, o tra le comunità colpite dalle attività minerarie nello stato del Maranhão e quelle della regione del bacino dello Zambesi, nelle zone di Tete, in Mozambico).

Sento anche un appello a noi missionari in questa direzione: connetterci di più a livello continentale attorno all'Amazzonia, in collaborazione con questo nuovo organo che verrà creato, in un rapporto diretto e costante con CELAM, attraverso REPAM.

Mi sembra un'opportunità che conferma i nostri tentativi di consolidare la dimensione continentale della missione. Come Missionari Comboniani, possiamo collaborare a questo progetto, al servizio della Chiesa latinoamericana, anche incoraggiando maggiori scambi tra le province di Perù, Ecuador, Colombia e Brasile.

Possiamo facilitare la costruzione di una rete comboniana in Amazzonia che identifica le esperienze più significative, le approfondisce e dà loro visibilità.

In Brasile, segnaliamo la presenza a Piquiá (difesa dei diritti sociali e ambientali contro le violazioni dell'estrazione mineraria e della siderurgia); Porto Velho (accompagnamento di comunità fluviali e rurali); Manaus (presenza tra gli indigeni urbani e gli indigeni costretti a migrare); Boa Vista (accompagnamento pastorale di una vasta area indigena e dei migranti venezuelani).

Sentiamo la necessità di qualificare un progetto amazzonico comboniano, con la sua base teorica e paradigmi concreti di inserimento.

  1. Ministerialità

Il Sinodo ha sviluppato una riflessione sulla ministerialità, fondata sulla dignità e sulla missione di tutti i battezzati, riuniti in comunità in cui i vari carismi si sviluppano e si qualificano.

I ministeri, che possiamo organizzare nelle sfere della Parola, liturgia, solidarietà e coordinamento pastorale, costituiscono ed esprimono una Chiesa interamente ministeriale, dove ciascuno di questi servizi qualificati non appare come un sostituto (solo perché il sacerdote non può fare tutto da solo), ma costitutivo nella Chiesa, intesa come comunità di discepoli e discepole missionari.

Nel caso dell'Amazzonia, sono stati identificati e proposti il ministero delle donne e uomini  dirigenti di comunità, il ministero dell'accoglienza nelle comunità urbane, il ministero della cura della casa comune e della promozione dell'ecologia integrale.

È stata anche evidenziata la necessità di una serie di pastorali specifiche: pastorale della terra, pastorale indigena (e indigena urbana), pastorale d’insieme nelle periferie urbane, pastorale della comunicazione e reti sociali, pastorale della visita (equipe missionarie itineranti), dell’educazione, della salute e dei migranti.

La dimensione ministeriale sottolinea il valore e il protagonismo dei cristiani laici e laiche. Per noi comboniani, è anche un incentivo a rafforzare la promozione delle vocazioni comboniane laiche e la missione in spirito di famiglia comboniana.

  1. Sinodalità

La sinodalità è una profezia concreta, in un momento di crisi della democrazia e dei meccanismi di rappresentazione e partecipazione, sia nella società che nella Chiesa.

Dà valore a percorsi di discernimento che partono dall'ascolto della realtà e non sono manipolati dal fondamentalismo, che sfrutta canali paralleli, spesso virtuali, per la formazione dell'opinione pubblica. È un processo che dobbiamo seguire da vicino per offrire il nostro contributo a un dibattito costruttivo e plurale nella costruzione sociale, per promuovere sempre più partecipazione e corresponsabilità all'interno della Chiesa, per continuare a migliorare i nostri meccanismi di gestione dell'Istituto.

  1. Impegno dei Missionari Comboniani in Brasile

Facendo memoria del Patto per la Casa Comune, celebrato nelle Catacombe di Domitilla il 20 ottobre, anche la Provincia comboniana del Brasile può scrivere ed assumere un documento pubblico di impegno, sul suo stile di vita e missione. Approfondiremo questa possibilità nei tre ritiri di settore a gennaio e febbraio 2020, nel tentativo di raggiungere un impegno collettivo.

Troviamo una base per lo studio e il dialogo nei ritiri di settore nei seguenti punti:

a. Assumere una profonda conversione dei nostri piani e strutture di missione in Amazzonia a Cristo e al suo Vangelo;

b. Dare corpo, nelle nostre parrocchie e presenze amazzoniche, ad una Chiesa Samaritana, Maddalena e Mariana (cfr. Documento finale, n. 22);

c. Celebrare la fede in cammino con il popolo di Dio, in comunione con tutta la Creazione, contemplando la dimensione cosmica della celebrazione eucaristica e facendo avanzare l'inculturazione della liturgia e della spiritualità;

d. Approfondire il paradigma dell'ecologia integrale, rifiutando nella nostra pratica missionaria false soluzioni o scorciatoie, verso un'economia di relazioni giuste e sostenibili;

e. Eliminare nelle nostre comunità ogni sorta di mentalità colonialista, razzista, patriarcale ed escludente, valorizzando la diversità culturale;

f. Assumere una presenza pastorale amica dei poveri e molto vicina al loro modo di vivere. Tradurre in Amazzonia il carisma comboniano del Buon Pastore;

g. Aver cura del nostro stile di vita e pastorale, affinché sia sempre più ecumenico e sinodale;

h. Impegnarsi perché le donne aprano nuovi processi di protagonismo nelle nostre comunità e nella Chiesa;

i. Assumere, di fronte alla valanga del consumismo, uno stile di vita gioioso e sobrio, semplice e fraterno con le persone che hanno poco o niente; ridurre la produzione di rifiuti e l'uso di plastica, favorire la produzione e la commercializzazione di prodotti agroecologici, utilizzare il trasporto pubblico ogniqualvolta possibile;

j. Far memoria viva dei martiri e impegnarci con loro e coi popoli originari in difesa dei loro territori.

  1. P. Ezequiel Ramin

Al Sinodo si è data una significativa visibilità ai martiri amazzonici. Ogni giorno veniva invocato uno di loro nella Tenda dell’Amazzonia Casa Comune; inoltre, nella sala del Sinodo le immagini di molti martiri poste ai piedi della commissione sinodale fissavano negli occhi il resto dei partecipanti, quasi sfidando tutti loro a non far morire la profezia.

Circa 280 vescovi brasiliani hanno scritto una lettera a papa Francesco nel maggio 2019, indicando che la vita e la morte di p. Ezechiele Ramin sono un riferimento importante per la Chiesa dell'Amazzonia e del Brasile, e sollecitando che la causa della beatificazione avanzi rapidamente.

Dopo il Sinodo, proponiamo:

- Continuare a sostenere il lavoro di ricerca e ricostruzione dello spirito della Chiesa amazzonica che ha ispirato la vita e la missione di p. Ezechiele, rinnovando ogni sforzo nell'Istituto e nel dialogo con il Vaticano in vista della beatificazione di questo martire, come segno di speranza e donazione in un'Amazzonia che è ancora una terra di gravi conflitti;

- Realizzare, in collaborazione con REPAM e la Commissione Amazzonica, un seminario a Porto Velho su p. Ezechiele, i martiri e il Sinodo, come occasione per denunciare la violenza e le aggressioni che si verificano ancora oggi contro la foresta e i suoi popoli. Sarebbe un buon momento di preparazione per il 35 ° anniversario del martirio del nostro confratello.
São Paulo, novembre 2019
P. Dário Bossi