Vademecum Laudato si’: uno strumento per aiutare a vivere la conversione ecologica

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Giovedì 21 maggio 2020
In occasione della «Settimana Laudato si’», che si svolge dal 16 al 24 maggio 2020, pubblichiamo in allegato il Vademecum Laudato si’, preparato dalla Commissione di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC) dei Comboniani della Provincia italiana.Mi auguro che questo sussidio – scrive P. Fabio Baldan, superiore provinciale – possa aiutarci a vivere la conversione ecologica a cui Papa Francesco con urgenza ci invita”.

Presentazione del Vademecum Laudato si’

I gemiti di sorella terra, che si uniscono ai gemiti degli abbandonati del mondo, con un lamento che reclama da noi un’altra rotta. Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli. Siamo invece chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza”. Papa Francesco, Laudato si’, 53

Cari confratelli
Nell’ultima assemblea della missione (Pesaro, 26-30 gennaio 2020), la commissione di Giustizia, Pace e Integrità del Creato, ci ha presentato il progetto di un Vademecum Laudato si’, che ho ora il piacere di inviare a tutte le comunità della provincia, come un importante strumento di formazione e di impegno per la salvaguardia del Creato.

Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’ ci invita ad una conversione individuale e comunitaria, allo scopo di invertire il processo di deterioramento del pianeta: “La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia”. (21)

In particolare i cambiamenti climatici hanno ricadute drammatiche, soprattutto nei paesi poveri del sud del mondo, flagellati da uragani o da grande siccità e desertificazione dei terreni coltivabili.

Il Vademecum tocca alcuni aspetti fondamentali della nostra convivenza comunitaria, come il cibo, i rifiuti, la mobilità, i nuovi stili di vita, l’economia. Alcuni aspetti sono già acquisiti da molti come “buone abitudini”; è necessario però fare uno sforzo comunitario e collettivo per essere più incisivi e far crescere una nuova sensibilità ecologica anche nei gruppi, nelle parrocchie e nelle associazioni che frequentiamo. L’obiettivo è di far sì che la pressione della popolazione porti a una decisione politica (179) e a leggi che aiutino a rispettare l’ambiente

Salvando il pianeta, salveremo l’umanità e potremo consegnare alle generazioni future questo dono di Dio che è di tutti!

Invito tutte le comunità a riflettere su queste proposte, programmando scelte concrete e valutandole periodicamente, sottolineando i risultati raggiunti. Nella prossima assemblea della missione, programmata a gennaio 2021, tutte le comunità saranno invitate a condividere il percorso fatto e i progressi e benefici ottenuti.

Accogliamo l'appello di Papa Francesco e aiutiamoci reciprocamente a vivere la nostra vocazione missionaria con questo cambio di rotta, questi nuovi stili di vita che ci rendono capaci di essere “gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza” (53).
P. Fabio Baldan e il Consiglio Provinciale
Verona 18 maggio 2020

INTRODUZIONE

Conversione ecologica

La Commissione di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC) della provincia italiana, ha raccolto il lavoro promosso dal Segretariato della Missione, ormai da tre anni e propone alle comunità comboniane e a quanti condividono il carisma e gli obiettivi della missione, di accogliere il processo di conversione ecologica, tanto sollecitata da Papa Francesco attraverso l’Enciclica Laudato si’ e dal Sinodo dell’Amazzonia.

Il primo passo per una reale conversione ecologica è riconoscere il peccato ecologico contro l’ambiente; perché, come ribadisce la Dottrina Sociale della Chiesa, il peccato contro l’ambiente è anche peccato contro Dio e le sue creature. Il peccato contro l’ambiente è quello di inquinare, di provocare cambiamenti climatici, attraverso l’emissione di CO2 nell’atmosfera; attaccare la biodiversità (ogni anno, dicono gli esperti, si distruggono nel mondo più di 50 specie), l’uso e l’abuso dell’acqua; lo spreco alimentare; l’uso della plastica...e tanti altri aspetti trattati da Papa Francesco nel primo capitolo della Laudato si’ (LS).

Parlare di peccato, nel linguaggio etico e teologico, richiama subito alla domanda: “ma chi è il responsabile di questo peccato”? Ebbene, la con-versione ecologica è possibile solo se si prende coscienza della responsabilità personale e collettiva di questo attentato all’ambiente.

Sono due gli atteggiamenti dinanzi a questa domanda: uno di fuga, come per chi dice: “ma io che c’entro?”; e l’altro di negazione, come se tutto fosse un’invenzione degli scienziati; ambedue provocati dall’intreccio delle responsabilità e dei coinvolgimenti individuali e collettivi, che scoraggiano e non poche volte paralizzano ogni tentativo di azione e di soluzione (cfr. LS n. 56). C’è anche la difficoltà a comprendere la connessione tra l’ambiente e le persone.

Solo la consapevolezza dell’interdipendenza e dei collegamenti tra ambiente e società, natura e persone, è possibile affrontare in maniera costruttiva la questione della responsabilità, consentendo di dare l’esatta misura, anche morale, ai singoli gesti che si compiono, nel bene e nel male. Le disattenzioni individuali, quelle comunitarie, quelle dei comunicatori, degli imprenditori, dei politici, dei “paperoni” (come ci sottolinea l’OXFAM: 2.000 ricchissimi possiedono la stessa ricchezza posseduta da 4 miliardi e 600 milioni di persone)... Tutto infatti contribuisce a promuovere una cultura: quella della cura o quella del saccheggio del Creato!