Mercoledì 14 ottobre 2020
A cura di Andrea Stocchiero, policy officer FOCSIV – Volontari nel Mondo “Guida per comunità e parrocchie sull’ecologia integrale” è stata redatta da Claudia Alongi, Matteo Mascia e Andrea Stocchiero. Questa Guida non è solo una guida. È anche un passaporto che dichiara l’identità di chi se ne serve. Ed è una mappa che indica dove siamo e dove vogliamo andare.
(FOCSIV). [Vedi allegato]

Si ringraziano Don Bruno Bignami per l’introduzione e Simone Morandini per la scrittura del primo capitolo, tutti gli autori dei contributi e dei box: Don Marco Cagol, Don Massimo Naro, Giacomo Costa sj, Don Gabriele Scalmana, Enrico Giovannini, Gianni Bottalico, Daniela Finamore, Mons. Antonio Di Donna, Don Antonio Panico, Adriano Sella, Cecilia Dall’Oglio, Antonio Caschetto, Daniele Spadaro.

Prefazioni

Come cristiani sentiamo il mandato espresso già nelle prime pagine della Bibbia a “custodire” il Creato per tutta l’umanità. Ci spingono poi ad agire l’invito di Cristo all’amore solidale e la fiducia che in tale vasto compito non siamo soli. Crediamo che camminiamo verso una pienezza di vita, pur nel travaglio del generare; ma possiamo anche distruggere il tutto. La pandemia del Covid-19 ci insegna quanto restiamo fragili e che siamo un’unica famiglia umana, che può subire o reagire. E’ in tale contesto culturale e sulla base di necessità urgenti e di prospettive nuove che appare questa Guida. Focsiv è lieta di presentarla proprio all’inizio dell’Anno speciale della Laudato Si’, poiché il “grido” di Papa Francesco non è esortazione a commemorare ma a impegnarci in modo concreto e duraturo.

Nel libro si incontrano, con una finalità di “ecologia integrale”, proposte venute dalla concretezza del vissuto. Vi sono spunti per chi vuol riflettere sulla svolta ecologica, ma soprattutto sul come rispondere a una responsabilità. Non resta tempo per attendere a “far sul serio”, anche con piccoli passi, da estendere poi a un approccio globale da parte di tutti quanti amano il bene comune e un futuro sostenibile.
Luigi Bressan, Vescovo rappresentante della CEI presso FOCSIV

FOCSIV è impegnata con convinzione per l’ecologia integrale guardando sia al sud che al nord del mondo. Da sempre siamo vicini alle grida dei poveri e sempre di più assieme, della terra. Le nostre associazioni condividono con le comunità del sud nuove pratiche di agroecologia e tutela della biodiversità, promuovendo la dignità del lavoro e la resilienza delle comunità locali.

Con i nostri giovani in servizio civile e corpi civili di pace operiamo con movimenti sociali e popoli indigeni contro l’estrattivismo che genera lo sfruttamento incontrollato e l’inquinamento delle risorse naturali: terre e acque morte. Da sempre siamo convinti assertori dei cambiamenti stili di vita, qui da noi, e per trasformare le strutture di peccato che originano lo sfruttamento.

Questa guida è un passo di questo nostro cammino, e del cammino di tante altre persone e organizzazioni con cui condividiamo l’appello di Papa Francesco. Non è facile trasformare le intenzioni in opere. L’abbiamo sperimentato in questa raccolta di pratiche ma siamo fiduciosi che l’impegno di tanti crescerà. Con l’esperienza drammatica del Covid siamo sempre più convinti che stiamo sulla stessa barca. E’ la nostra casa comune da custodire e dobbiamo farlo con urgenza.
Gianfranco Cattai, Presidente FOCSIV

Introduzioni

Una Guida che (si) faccia strada

Don Bruno Bignami,
direttore Ufficio nazionale sui problemi sociali e del lavoro della Conferenza Episcopale Italiana

Questa Guida non è solo una guida. È anche un passaporto che dichiara l’identità di chi se ne serve. Ed è una mappa che indica dove siamo e dove vogliamo andare. Questa riscrittura in seconda e rinnovata edizione della prima fortunata Guida per comunità e parrocchie ecologiche, pubblicata nel 2017, testimonia che il progetto sta intercettando un’esigenza diffusa. Stiamo vivendo la stagione della Laudato Si’: l’enciclica sociale di papa Francesco ha davvero innescato processi irreversibili sia culturali sia di stili di vita.

L’ecologia integrale ha mandato in soffitta l’ecologia «a compartimenti stagno», che finiva nel collo dell’imbuto di poche questioni: la raccolta differenziata dei rifiuti, l’invito a non gettare le carte o le immondizie per terra e la raccomandazione di evitare sprechi inutili. Al massimo si poteva aggiungere l’esclamazione «bravi!» ai gruppi scout per la loro intraprendenza in campo ecologico. Un quadro insufficiente di fronte all’emergenza climatica.

L’ecologia integrale, invece, obbliga a ragionamenti di più grande respiro. Tiene insieme la scelta delle vacanze familiari con la mobilità ordinaria per recarsi al lavoro. Dà risalto agli investimenti finanziari e alla quotidiana pulizia degli ambienti in cui viviamo. Evita sia inutili sprechi di acqua nella gestione ordinaria della casa sia consumi esagerati di energia. Valorizza i progetti di economia circolare e le scelte economiche circa i capi di abbigliamento o di calzature. Fa guardare al carrello della spesa e al termostato del condizionatore o del riscaldamento.

Si occupa della qualità del cibo sulla tavola e ascolta il grido dei poveri della terra. Si interessa dei modelli di agricoltura e di come educare i figli alla sobrietà. Si prende a cuore gli impegni promossi dall’Agenda ONU 2030 e i problemi di inquinamento locale. Tiene d’occhio la centralina dell’Arpa sui livelli di particolato sottile e la qualità dei regali per le feste di compleanno negli oratori. Educa alla responsabilità dei propri spazi di vita e alla contemplazione delle bellezze visitate in un viaggio turistico.

Insomma, non vale il discorso che oggi tutto è più complesso per giustificare qualsiasi forma di disimpegno. In realtà, nel «tutto è connesso» ci sono un respiro e una responsabilità che coinvolgono ogni persona e ogni categoria. I grandi temi dei cambiamenti climatici e delle sfide ambientali per un futuro sostenibile non sono appannaggio esclusivo di capi di stato o di leader che influenzano la comunicazione. Sono alla portata di tutti. Riguardano il bambino che si accorge della cura dei genitori per gli spazi di tutti; l’adolescente che scende in piazza per rivendicare un futuro al quale non si sente invitato; il giovane che mette il naso oltre l’happy hour serale per sognare un mondo diverso; l’adulto che smette di fingere che nulla sia successo per dedicarsi a stili di vita sostenibili; l’anziano che può narrare, dal secondo dopoguerra ai nostri giorni, un cambiamento di paradigma necessario perché l’ambiente parli di vita per tutti.

Chi può mettere in dubbio la necessità di una Guida? E’ un aiuto ad abitare il nostro tempo. Con le sue novità e con i suoi necessari cambi di rotta all’insegna della responsabilità. A queste esigenze sacrosante, si aggiunga il ruolo di una Chiesa che non sta a guardare, come se tutte le questioni ecologiche non la riguardassero. E’ casa nostra! Qualcuno potrebbe lamentare che ci troviamo fuori dal tempo massimo della profezia, perché questa andava scritta a caratteri cubitali qualche decennio fa, quando cominciava ad albeggiare un giorno inquinato e grigio, alla pari di giornate uggiose o nebbiose in val padana.

Come in tutte le stagioni ecclesiali, c’è chi vola sulle ali della profezia e chi è a rimorchio. Non meraviglia. La Guida è insieme una raccolta e un invito. Raccoglie le buone pratiche già esistenti e le ripropone con libertà. Ciascuno così può fare discernimento e progettare il suo impegno. Invita a generare altre buone pratiche, che possono arricchire il patrimonio già consistente e rafforzare il processo avviato da papa Francesco con Laudato Si’. L’impegno riguarda le diverse realtà ecclesiali: le diocesi, le parrocchie, gli istituti religiosi, i monasteri, le associazioni, i movimenti, i gruppi, le famiglie… fino ai singoli cristiani.

Ciascuno può, per il semplice fatto che abita questo bellissimo e fragile pianeta. Ma soprattutto, perché custodisce una riserva etica che nasce dal progetto di Dio sulla creazione. La cura della casa comune è parte integrante del servizio credente al bene comune. Non si aggiunge come un di più o come un occhiolino schiacciato alle mode del momento. E’ un colossale «sì» al dono del Creatore.

La comunità ecclesiale può offrire due contributi.

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