Venerdì 8 marzo 2019
Probabilmente non si è mai tanto parlato di diversità culturale quanto all’inizio di questo XXI secolo. Tuttavia, la varietà dei dibattiti che vengono riferiti più o meno confusamente alla diversità culturale è tale da fare assumere alla nozione un significato al contempo vario e mutevole. [Vedi allegati in italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese, cinese e arabo].

Per alcuni, la diversità culturale è positiva in sé poiché evoca la condivisione delle ricchezze custodite in ogni cultura del mondo, e quindi i legami che ci uniscono nello scambio e nel dialogo. Per altri, le differenze culturali ci farebbero smarrire il senso della nostra comune umanità e sarebbero pertanto fonte di numerosi conflitti.

Questa seconda diagnosi gode oggigiorno di un credito proporzionale al fatto che la globalizzazione ha moltiplicato i punti di contatto e di frizione tra le culture, esacerbando le questioni identitarie – che si manifestano sotto forma di attriti, di ripiegamenti su se stessi o di nuove rivendicazioni, soprattutto religiose, che divengono fonte di conflitto.

La sfida principale consiste quindi nel proporre una visione coerente della diversità culturale e nell’individuare le condizioni grazie alle quali la diversità culturale, lungi dall’essere una minaccia, può divenire vantaggiosa per l’azione della comunità internazionale. Tale è la principale ambizione del presente rapporto.