Sabato 24 aprile 2021
I proverbi, espressioni di esperienze che hanno lasciato il segno sulla vita e sull’anima dell’umanità, segnano un campo d’azione, indicano un percorso. Tuttavia, indicano anche un pericolo e sottolineano una contraddizione. Forse la saggezza africana ci sta dicendo che la saggezza umana non sarà sufficiente per portare la pace sulla terra. [
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Quindi, quando la saggezza di un popolo afferma: È impossibile fare la pace con una spada (Kongo – Repubblica Democratica del Congo – RDC); o sostiene: La guerra non è la soluzione a nessun problema (Mongo – RDC), un altro proverbio dello stesso gruppo etnico assicura: Senza guerra, non c’è pace (Mongo – RDC). La violenza è sotto gli occhi di tutti: La guerra è spontanea (Chitonga – Zambia); Gli uomini che odiano rimangono in vita; i pacificatori muoiono (Nyanga – RDC); La pace è un certificato che ti danno quando entri in un cimitero (Wolof – Senegal). 

La pace entra in crisi per le ragioni più diverse. Ad esempio: Quando mentiamo, rinunciamo alla pace (Malgascio – Madagascar). I conflitti possono derivare dall’incomprensione: Nessuno odia un altro; è che non si capiscono correttamente (Ruanda – Ruanda).

Coloro che vogliono la guerra entrano in una logica di distruzione. Lo spettatore di un incontro di boxe grida: Colpiscilo! Finiscilo! (Kiga – Uganda). Quando l’odio regna in una famiglia, il mondo è pieno di cadaveri (Mongo – RDC). La decisione di andare in guerra comporta, tra le altre cose, una particolare forma di ingiustizia: Gli anziani prendono la decisione di andare in guerra, ma sono i giovani che devono andarci (Baoulè – Costa d’Avorio).

Una regola per vivere in pace? Non disturbare quelli che sono più forti. La tartaruga non morde le zampe del leopardo (Pigmei – Gabon). Non scherzare con chi che è più forte di te (Rundi – Burundi). Non provocare la rabbia di un uomo forte (Luo – Kenya). È meglio ritirarsi in modo ordinato: Cedi il passo a chi è più forte di te (Swahili – Tanzania). Un leopardo non si riunisce mai con una gazzella (Zande – Sudan), perché non ci può essere un vero dialogo quando il nemico è più forte. In fondo, però, chi cerca il conflitto è uno che si prende troppo sul serio. Un rospo incontra un topo in una palude: Sii ragionevole e viviamo insieme, gli dice, sei sfortunato, e lo sono anch’io (Rundi – Burundi).

Per evitare conflitti?

Una regola d’oro: agisci con delicatezza! Con la forza, non si ottiene nulla! (Luganda – Uganda). Chi è consapevole dei propri limiti e dei danni che un violento scontro può causare sceglie altre strade: La rana minaccia, ma non va in guerra (Buhumba – RDC). Se si vuole vivere in pace, bisogna tenere a bada ciò che può comprometterla: Chi non ama le mosche, butta via ciò che le attrae (Rundi – Burundi); Se ce ne sono dieci che ti impediscono di combattere, ce ne saranno anche dieci per rimettere le tue viscere al loro posto (Zande – Sudan). 

Il testardo che vuole la violenza, ne sopporterà le conseguenze. Beati i costruttori di pace! Chi evita un conflitto merita un premio (Mongo – RDC). Smontate le tende dei vostri accampamenti, avvicinate i vostri cuori (Tuareg – Mali). La pazienza è meglio del conflitto: L’albero della pazienza ha radici amare, ma il suo frutto è dolce (Popo – Benin); La pazienza è il talismano della vita (Nago – Nigeria).

Essere pazienti, dimenticare, non nutrire odio e rancore, è difficile. Quando si è convinti di essere stati offesi o trattati ingiustamente, si entra in un particolare stato d’animo e si cerca vendetta. La tartaruga disse all’elefante: Puoi uccidermi, ma qualcuno mi vendicherà (Zande – Sudan); La zanzara è come qualsiasi altra creatura vivente, ma quando ci morde non le facciamo caso (Gbande – Liberia); Se hai molta rabbia, dici molte parole (Oromo – Etiopia). La volontà di vendicarsi di un illecito subito cresce con il tempo: E’ finita per gli occhi, ma non per il cuore (Yaka – RDC); Un vecchio rancore e un bastone nodoso ti spezzano le costole (Somalo – Somalia). 

Eppure, ci sono modi per rompere la catena della vendetta. Ad esempio, accettare l’idea che tutti commettiamo errori: Una mucca cade anche se ha quattro zampe (Kalenjin – Kenya); Occhio per occhio aumenta il desiderio di vendetta (Yoruba – Nigeria). Non basta mostrarsi addolorati per il dolore inflitto.  Dire ‘Scusa’, non guarisce la ferita (Chewa – Malawi). Il pentimento è genuino se conduce ad un atteggiamento diverso. È molto meglio se si riesce a percorrere la strada del perdono. Se il tuo vicino ti insulta, non insultarlo a sua volta (Yaka – RDC); Chi perdona evita i processi (Yoruba – Nigeria); Se non ci fossero reati, non ci sarebbe alcuna grazia (Ibgo – Nigeria); Perdonare è insegnare (Amhara – Etiopia).
[P. Neno Contran,
Peace in African proverbs. In:
Jpic-jp.org]