Sede: Parañaque, M.M. (Philippines)

Filippine - Macao - Taiwan

C’è un momento nella vita di Comboni in cui Daniele, giovane allievo dell’istituto di Don Mazza a Verona, sogna di andare missionario in Asia. Precisamente in Giappone, dove sono morti quei martiri le cui gesta, lette in un vecchio libro di Sant’Alfonso de’ Liguori, infiammano il suo cuore. Poi la Provvidenza lo guida altrove, verso l’Africa Centrale, e le “missioni africane” diventano il fine specifico degli istituti missionari da lui fondati. Più che legittima quindi la domanda: come mai i comboniani sono finiti in Asia?
La decisione del Capitolo Generale del 1985, che apre le porte dell’Asia agli eredi di Comboni è il punto di arrivo di una lunga riflessione, che fatica a trovare un comune consenso all’interno dell’istituto dei Missionari Comboniani. La tradizione storica africana dell’istituto, peraltro superata con l’apertura di missioni in America Latina, e la scarsità di personale sconsigliano nell’opinione di alcuni l’avventura asiatica. Alla fine, prevale la considerazione che alle soglie del terzo millennio, l’Asia, continente in cui vive più della metà dell’umanità e culla di grandi tradizioni culturali e di religioni quali il buddismo, l’induismo, il confucianesimo e lo stesso Islam, costituisce un immenso ambiente umano caratterizzato dalla povertà materiale della maggioranza dei suoi abitanti, dei quali solo il 2.4% è entrato in contatto con la Chiesa. Una vera “nigrizia” moderna, in termini comboniani, indicata dal papa stesso, nella Redemptoris Missio, come luogo prioritario e privilegiato della missione ad gentes nel mondo d’oggi. E così, dopo un discernimento fra diverse possibilità, il 4 gennaio 1988, antivigilia dell’Epifania, il primo gruppo di comboniani arriva nelle Filippine. Cinque anni più tardi, nel 1993, il gruppo diventa “Delegazione dell’Asia”, affidata proprio all’intercessione dei Martiri Giapponesi e di Daniele Comboni. Lo scopo e le priorità della presenza comboniana nel continente sono gli stessi Evangelizzazione, Animazione missionaria della Chiesa locale, ed infine Promozione vocazionale e Formazione di eventuali nuove leve locali.

L’apertura verso la Cina iniziò l’8 gennaio 1991 con l’arrivo del primo confratello a Hong Kong; la prima comunità di Hong Kong, Macao, fu così formalmente istituita il 6 gennaio 1992, per lo studio della lingua cantonese e la prima evangelizzazione tra i cinesi di Macao.

Nel 1997, tre confratelli furono inviati a Taipei per studiare il mandarino. Il 15 marzo 2002 fu costituita la comunità di Taipei, con il compito di prima evangelizzazione, presso la chiesa cattolica di Jen Ai, nel centro della città. Nel frattempo, nel 1997, la comunità di Macao aveva iniziato il lavoro missionario nella parte settentrionale dell’enclave Iao Hon, dove il 1° maggio 1999 fu consacrata la chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Nello stesso anno si diede inizio al “Progetto Fen Xiang” per l’apertura verso la Cina Continentale.

Evangelizzazione
A Macao, i primi anni sono spesi per superare l’ostacolo della lingua e nel dare una mano in varie parrocchie. Poi giunge il momento di assumere in proprio, come comboniani, un impegno diretto. Nel 1999 ci viene affidata la nuova chiesa di San Giuseppe Lavoratore in una zona povera e densamente popolata da immigrati cinesi. Ora si tratta di costruire la comunità cristiana. Oltre all’impegno parrocchiale, si stanno aprendo altre forme di collaborazione pastorale con la Chiesa locale, e si tentano diverse strade per un progressivo collegamento ed inserzione nella Chiesa della Cina continentale, dalla collaborazione nel campo dei Servizi Sociali, all’impegno nella Caritas di Macao, all’accompagnamento dei Giovani Lavoratori Cristiani (YCW), all’elaborazione e sviluppo del progetto Fen Xiang per la formazione di agenti pastorali in Cina.
A Taiwan, un paio di comboniani ci vanno nel 1998, spinti dalla necessità di apprendere il Mandarino. Più tardi, in vista di un eventuale futuro apostolato in Cina, nel 2002 si apre a Taipei una vera comunità, che assume la cura pastorale della chiesa di Jen Ai Road.

Animazione Missionaria
Nelle Filippine, il primo scopo della presenza comboniana è quello di animare ed aprire la Chiesa locale alla dimensione universale della sua missione, invitandola ad uscire dai propri confini. Per questo, secondo la migliore tradizione comboniana, nel Marzo 1989 viene lanciata la rivista mensile World Mission, aperta alla collaborazione di altri istituti. Di fatto, il raggio di diffusione della rivista, apprezzata e con una tiratura di 8.000 copie, spazia oltre i confini del paese, nel tentativo di coinvolgere ed animare le Chiese del continente asiatico, aiutandole a prendere coscienza della loro chiamata alla condivisione di mezzi e personale per la missione ad gentes. Dall’ottobre 2002, la redazione di World Mission si è spostata a Sucat, nel nuovo Centro Missionario Comboni, cui fanno capo tutte le attività di animazione missionaria.

Formazione e Promozione vocazionale
Unico paese a maggioranza cattolica in tutta l’Asia, le Filippine sono chiamate a svolgere un ruolo importante nell’evangelizzazione del continente, e in particolare della Cina.
La promozione e formazione di vocazioni filippine comboniane, ha lo scopo di coinvolgere il paese nella missione universale ad gentes, sia in Asia che nel resto del mondo. Il postulato di Quezon City e il noviziato di Calamba assicurano il discernimento e la prima formazione dei candidati che vogliono diventare comboniani.

Al fine di rafforzare il lavoro di animazione missionaria attraverso una base nella parte meridionale di Metro Manila, nel 2002 il Comboni Mission Center (CMC) fu trasferito in una casa di recente costruzione a Sucat, Parañaque, dove tre anni più tardi fu trasferita anche la residenza del Delegato.

Il noviziato di Calamba fu temporaneamente trasferito al Daniel Comboni Seminary nel 2004 e poi, nel 2007, nella nuova casa costruita sul posto della vecchia delegazione. Lo stesso anno, fu aperta formalmente a Cebu una nuova comunità per l’animazione missionaria e la promozione vocazionale nel sud delle Filippine, sospesa tre anni dopo per mancanza di personale e chiusa ufficialmente nel 2011. Nel 2010, anche il Noviziato fu provvisoriamente sospeso e i novizi mandati nel Noviziato Continentale di Sahuayo, in Messico.

Nel marzo 2007, fu aperta la seconda comunità di Macao, San Zhao Rong, con il compito di sensibilizzazione della Cina Continentale. Nel novembre 2010, la comunità di Taipei fu spostata nella zona della classe operaia di Wugu e si iniziò il lavoro missionario nella parrocchia di S. Anna. Allo stato attuale, alla comunità è stata affidata anche la cura pastorale di una parrocchia di Huilong, dove c’era un’ex-colonia di lebbrosi.

Il 16 novembre 2012 è un’altra data rilevante nella storia della Delegazione: il nostro primo confratello si trasferisce a Ho Chi Minh City; è il primo passo per una presenza in Vietnam in vista della promozione vocazionale e missionaria. La presenza è stata consolidata il 26 giugno 2015, con l’erezione ufficiale di una comunità a Ho Chi Minh City. Tre candidati provenienti dal Vietnam si sono già uniti al gruppo di candidati filippini nel Daniel Comboni Seminary.

Attualmente, ci sono 8 sacerdoti, 2 fratelli e 9 giovani religiosi filippini. Alcuni di loro sono in missione in vari paesi di Africa e America Latina. Attraverso di loro, i comboniani in Asia intendono inserirsi nella missione della Chiesa locale e rimanere fedeli al loro carisma e chiamata all’evangelizzazione.