Lettera ai missionari/e: «uno scritto che nasce da una 'santa collera'»

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Sabato 2 febbraio 2019
Il 6 febbraio il gruppo di Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti si ritroverà dalle ore 15 alle ore 19, in Piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, a Roma, per dare visibilità politica a coloro che continuano a digiunare nel segreto delle case o dei monasteri, in protesta alle politiche migratorie razziste di questo governo giallo verde. Mai come in questo momento dobbiamo ribadire il nostro dissenso a queste politiche di morte. “Ma ci stanno a cuore le sofferenze di questi nostri fratelli e sorelle?”, si domanda p. Alex Zanotelli in una lettera intitolata “Lettera ai missionari/e” che di seguito pubblichiamo.

Lettera ai missionari/e

Carissimi/e,
pace e bene!
Ho pensato a lungo ed ho pregato prima di stendere questa lettera. È uno scritto che nasce da una 'santa collera' per questo ennesimo naufragio di 117 vittime, innocenti al largo di Tripoli.

Siamo di fronte a un razzismo di Stato che si manifesta nei criminali accordi con Tripoli che bloccano in Libia 800.000 migranti, torturati e stuprati – Il Rapporto ONU ne descrive tutti gli orrori! –, nella chiusura dei porti ai migranti salvati in mare, nella Legge Sicurezza che renderà clandestini almeno 100.000 migranti, "bracce" a basso prezzo per l'edilizia al nord e l'agricoltura al sud. Mano d'opera che sfruttiamo e releghiamo nei ghetti e nelle baraccopoli.

Ho visitato giorni fa la baraccopoli di San Ferdinando in Calabria, e ne sono rimasto scioccato, molto peggio di Korogocho! Davanti a questa immensa tragedia, non riesco a capire il quasi silenzio dei nostri istituti missionari. Non siamo presenti e visibili nel dibattito pubblico sul razzismo che sta montando paurosamente in questo nostro paese.

Tante domande mi vengono spontanee. Come facciamo ad annunziare la buona novella di Gesù in Africa o in Asia, se non abbiamo il coraggio di difendere questi nostri fratelli e sorelle che sono, come dice Papa Francesco, la carne di Cristo? Noi, che abbiamo sperimentato l'ospitalità dei popoli del sud del mondo, come possiamo tacere quando i nostri governi la negano a chi ha dovuto fuggire da situazioni insostenibili?

La mia impressione è che l'opinione pubblica in Italia non percepisce noi missionari/e come una realtà ecclesiale schierata contro le politiche razziste del nostro governo e della UE. Realtà come il SUAM nazionale e regionale, la CIMI, la FESMI e l'EMI, perché non levano forte la loro voce, nel dibattito pubblico, in difesa dei migranti?

Sento altrettanto debole a questo riguardo la voce dei centri missionari diocesani dove molti di noi operano. E contro questa marea nera montante è altrettanto debole la voce delle nostre comunità missionarie, sparse un po' ovunque sul territorio nazionale. Non le vedo in piazza nelle varie manifestazioni contro il razzismo.

Prendo ad esempio il digiuno che lo scorso luglio abbiamo lanciato contro le politiche migratorie di questo governo. Ogni primo mercoledì del mese ci ritroviamo davanti al Parlamento per dare visibilità politica a questo digiuno. E nonostante che a Roma ci siano tante comunità missionarie e tante curie generalizie, ben pochi sono venuti davanti a Montecitorio a digiunare. Ma ci stanno a cuore le sofferenze di questi nostri fratelli e sorelle? È qui che ci giochiamo la nostra missione in Europa e nel mondo.
Alex Zanotelli
Napoli, 19 gennaio 2019