Giovedì 25 luglio 2019
È stata soprattutto una festa di famiglia quella che i Comboniani hanno vissuto domenica scorsa, 21 luglio, a Castel Volturno (CE). Con una ventina di confratelli, il provinciale P. Giovanni Munari ha presieduto l’Eucaristia nella quale i giovani missionari comboniani Stefano Trevisan, di Bolzano, ed Emmanuel Kambale Kasika, della Repubblica Democratica del Congo, hanno fatto la loro professione perpetua.

Professione perpetua di Stefano Trevisan, di Bolzano, ed Emmanuel Kambale Kasika, della Repubblica Democratica del Congo, a Castel Volturno (Italia).

I giovani Stefano Trevisan, 35 anni, e Kasika Emmanuel, 30 anni, hanno definitivamente detto il loro “sì” a Dio attraverso la professione perpetua dei voti di perfetta castità, fraterna povertà e filiale obbedienza, per servire nella missione “ad gentes” della Chiesa, annunciando il Vangelo e testimoniando Cristo a tutti i popoli e in particolare ai più poveri e abbandonati, secondo il carisma del Fondatore San Daniele Comboni, e osservando la Regola di Vita dell’Istituto dei Missionari Comboniani.

Dopo la professione dei voti e prima del consueto abbraccio fraterno, P. Munari ha consegnato a ciascuno dei neoprofessi un crocifisso dicendo: “Ricevi questo crocifisso: la sua divina sapienza ti guidi oggi e sempre e la sua potenza ti spinga a condividere la sorte dei più poveri e abbandonati”.

Nell’omelia, P. Munari ha ricordato il gesto del buon samaritano, letto domenica scorsa (Lc 10, 25-37), sottolineando come il sacerdote e il levita siano passati indifferenti verso quell’uomo moribondo, steso al lato della strada, forse perché molto indaffarati con i servizi del Tempio di Gerusalemme. E ha fatto il confronto con l’episodio di Gesù nella casa di Marta e Maria (Lc 10, 38-42), dove – ha osservato P. Munari – Gesù elogia la capacità di ascolto di Maria: “Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”. Gesù, quindi, loda Maria che non ha fatto altro che stare seduta ai suoi piedi e ascoltarlo, mentre Marta si occupava delle faccende di casa.

I due testi vengono uno dopo l’altro nel vangelo, ha concluso P. Munari, per dirci che le opere – come quella del buon samaritano – sono importanti nella vita di qualsiasi cristiano e di qualsiasi missionario comboniano, ma non hanno senso se non sono la risposta all’ascolto della Parola di Dio. E ha invitato Stefano ed Emmanuel a mantenere nella loro vita questo equilibrio fra l’azione e la contemplazione, sapendo dare il giusto tempo al lavoro e alla preghiera.

Dopo la Santa Messa, animata da musiche e ritmi africani, P. Munari ha ringraziato per la loro presenza significativa i confratelli, i formatori e tutte le persone che hanno reso possibile questo indimenticabile momento e, in modo particolare, la comunità della parrocchia Santa Maria dell’Aiuto, affidata ai Comboniani, perché ha accolto con entusiasmo questa iniziativa, come pure la Caritas diocesana, che ha messo a disposizione per la celebrazione il salone del Centro Fernandez.

Tutti sono stati invitati all’ordinazione diaconale di Stefano ed Emmanuel che avverrà per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Lucio Lemmo, vescovo ausiliare di Napoli, e si terrà domenica prossima, 28 luglio, alle ore 18.30, presso la parrocchia San Gaetano Thiene, a Pescopagano (PZ).

Dopo il diaconato Stefano farà parte della comunità dei confratelli studenti a Roma per finire la tesi di licenza e riceverà la destinazione per la missione nella consulta di ottobre. Anche Emmanuel rimarrà a Roma per finire il secondo anno di licenza prima di essere destinato per la missione.