Venerdì 17 ottobre 2025
La Festa dei Popoli, svoltasi a Padova lo scorso 28 settembre, è un’iniziativa di Unica Terra, associazione nata nella casa comboniana nel 1991, con la partecipazione di volontari, postulanti fratelli, giovani del Gruppo impegno missionario (Gim) e confratelli comboniani. Fin dalle sue origini la festa ha sempre avuto due momenti distinti ma complementari: la festa vera e propria, gioiosa e colorata, con danze, canti, suoni, abiti, colori e cibo; e la preghiera interreligiosa, spazio di incontro spirituale tra persone di diverse fedi. [Nella foto, danza filippina]
Nel corso degli anni la Festa è cresciuta: dal cortile dei comboniani si è spostata fino al Prato della Valle, la grande piazza simbolo di Padova, dove si è inserita nella Giornata cittadina e provinciale del Volontariato. Tra la miriade di gazebo presenti spiccavano i 29 stand dell’Associazione Festa dei Popoli. La Festa dei Popoli di Padova è uno dei frutti più belli dell’impegno dei Laici Missionari Comboniani (LMC).
Preghiera interreligiosa – “Io sono la pace”
Parte integrante della Festa è la preghiera interreligiosa, celebrata quest’anno una settimana dopo, il 5 ottobre, nel cortile della casa comboniana. Il tema scelto è stato “Io sono la pace”. Preghiere recitate e cantate in diverse lingue, gesti simbolici, canti, danze, abiti tradizionali – segni di culture e religioni differenti – hanno dato vita a un momento intenso, vissuto con partecipazione e passione, a completamento della Festa dei Popoli.
Un’immagine ha accompagnato la preghiera: “la frescura della pace”. Un proverbio recita: “Se guardi al canneto con pace, ti darà frescura; se guardi al canneto con ira, ti darà percosse”. Queste parole collegano la pace a una sensazione di ristoro e beneficio: la pace, interiore o esteriore, porta calma, serenità e benessere, come una brezza fresca che dona sollievo e rigenerazione.
Durante la celebrazione è stata ricordata la figura di fratel Roger Schutz di Taizé, assassinato nel 2005 durante la preghiera serale nella chiesa della comunità. Monaco noto per la sua dedizione alla riconciliazione, alla pace e al dialogo ecumenico, fratel Roger è stato un segno concreto di comunione tra cristiani di diverse confessioni e tra tutti i credenti in Dio.
Aveva scritto ai giovani: «Moltissimi sono coloro che oggi aspirano a un avvenire di pace, a una umanità liberata dalle minacce di violenza. Se alcuni sono in preda all’inquietudine per il futuro e si sentono immobilizzati, ci sono anche, in tutto il mondo, giovani capaci di inventiva e di creatività. Alcuni sono portatori di pace laddove ci sono situazioni di crisi e di contrasto. Essi perseverano anche quando la prova o il fallimento pesano sulle loro spalle».
È risuonata anche la preghiera di papa Francesco per la pace: «Ora, Signore, aiutaci tu! Donaci tu la pace. Insegnaci tu la pace. Guidaci tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “Mai più la guerra! Con la guerra tutto è distrutto!”. [….] Dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre fratello, e lo stile della nostra vita diventi shalom, pace, salam!».
Due gesti simbolici hanno accompagnato le invocazioni per la pace:
Quest’ultimo gesto, presieduto dal fratello comboniano Simon Tsoklo, è stato la libazione agli antenati, propria della religione tradizionale africana, per offrire loro n’tifafa, “la frescura della pace”, accompagnata da un’invocazione in lingua ewe, parlata del sud del Togo.
I partecipanti alla preghiera
Hanno preso parte alla preghiera vari rappresentanti religiosi: il monaco buddhista Dambadeniye Dammarama Maha Thero; il bramino Pal Ramesh; fratel Simon Tsoklo, comboniano; padre Gaetano Montresor, comboniano; Renata De Matteis e Davide Bergamasco, seguaci della fede Bahá’í; Sandro Vitulo, Ordine Secolare Francescano; Ait Alla Lousshaine, comunità islamica; Flora Grassivaro, Gukson Capone, Davide Chirulli, Federazione delle Famiglie per la Pace; Giacomo Colombatti, Comunità di Sant’Egidio; Cecilia Silva, comunità filippina; Emanuele Breda, Associazione spirituale Suyo Mahikari.
Padre Gaetano Montresor, mccj