Martedì 18 novembre 2025
Completati gli undici volumi dell’opera realizzata da oltre 550 docenti, studiosi, storici, ricercatori, impegnati fin dal 1964 a tracciare un percorso libero da sguardi coloniali, dalle origini dell’umanità alle sfide contemporanee. Questo ambizioso progetto didattico dell’UNESCO racconta il continente da una prospettiva africana.
Un’opera titanica, che mette l’Africa al centro della storia e restituisce al continente il suo posto, un posto fondamentale, nella narrazione globale e nella conoscenza. La Storia generale dell’Africa ha da oggi tre nuovi volumi, gli ultimi, che si vanno ad aggiungere agli otto realizzati nel corso degli anni.
Il progetto dell’UNESCO è uno di quelli davvero ambiziosi. Si conclude dopo 61 anni. Tanti ne sono serviti per quest’opera monumentale avviata nel 1964, proprio in quegli anni in cui vari paesi africani conquistavano l’indipendenza e si avviavano verso una nuova epoca.
Ma cos’era questo continente, che rimaneva legato a immaginari e racconti di altri? Quale è stato il suo percorso negli eventi della storia, quale contributo ha dato a questi eventi, che cammino ha percorso?
Ecco, questa enciclopedia (possiamo ben definirla con questo termine un po’ antico) offre uno strumento completo per scoprire l’Africa svuotandola delle astrazioni immaginarie e riempendola di fatti, di contenuti.
Dall’antichità alla modernità
Questa storia africana raccontata da una prospettiva africana ha visto impegnati in 61 anni oltre 550 esperti, la maggior parte dei quali africani. Docenti, studiosi, ricercatori, storici di fama come il burkinabé Joseph Ki-Zerbo, hanno lavorato a questi undici volumi che coprono il periodo che va dalle origini dell’umanità alle sfide contemporanee.
Il primo volume degli ultimi tre aggiorna i precedenti pubblicati tra il 1964 e il 1994, il secondo si concentra sulle diaspore africane e sul loro inestimabile contributo, il terzo esamina le sfide contemporanee dell'”Africa globale”.
Quello sulle diaspore, in particolare, traccia la diversità di queste esperienze (schiavitù, migrazioni volontarie, scambi accademici e commerciali), mettendo in luce un’identità diasporica pluralistica.
Uguaglianza di genere, globalizzazione, cambiamenti climatici, panafricanismo, salute pubblica, sono invece alcuni dei temi affrontati nel volume conclusivo.
Un’opera “democratica”
Insomma, si esplorano le attuali sfide e opportunità che l’Africa moderna sta affrontando. Un’Africa che già da tempo riveste una posizione centrale nella geopolitica così come nella narrazione globale e il cui approccio, oggi, ad ogni livello, non può prescindere dalla conoscenza.
L’opera, pionieristica nel suo genere, soprattutto in quegli anni in cui fu elaborata, non ha evidentemente solo un valore accademico ma soprattutto didattico. È una risorsa educativa a cui chiunque può fare riferimento. Si tratta, infatti, di un’opera aperta, “democratica”, accessibile in rete.
Una lettura africana
Valorizzare il pensiero africano, le varie identità culturali, le civiltà, le società e le istituzioni del passato era lo scopo di questo progetto che oggi diventa ancora più rilevante perché si lega al presente e al futuro del continente.
L’approccio, fin dall’inizio, è stato quello di superare e di liberarsi dalla prospettiva coloniale così piena di pregiudizi, stereotipi, razzismo. Intrisa, insomma, di suprematismo bianco.
Si è trattato, dunque, di ribaltare la narrazione, con fatti specifici, storie reali per ricondurre il lettore ad una memoria storica non falsata o manipolata. Per farlo gli autori – sottoposti al vaglio di un comitato scientifico – hanno integrato le tradizioni orali con gli archivi scritti, la ricerca scientifica e le scoperte archeologiche.
Ovviamente non è stato un lavoro semplice. Ha richiesto fondi, missioni di raccolta archivistica in tutto il mondo. E a questo scopo sono stati creati due centri a Niamey e Dar es Salaam.
L’opera di divulgazione di quest’opera è davvero importante. La Storia generale dell’Africa è stata pubblicata in 13 lingue, tra cui 3 lingue africane (fulani, hausa e swahili). I primi volumi sono disponibili gratuitamente anche sul sito web dell’UNESCO e le ultime tre pubblicazioni saranno disponibili a breve.
Un nuovo strumento didattico
Sono state sviluppate, inoltre, diverse risorse di utilizzo creativo dei volumi. Tra questi il Curriculum Pathway Tod, una sorta di guida didattica con piani di lezione per gli insegnanti. L’educazione alla storia dell’Africa in ogni contesto, formale o informale, continua di fatto ad essere dominata da prospettive eurocentriche.
Il nuovo modello di insegnamento, che può partire da questi volumi, mira proprio a ribaltare questo modello e a rendere la storia dell’Africa mainstream. Diffusa, studiata, conosciuta.
E c’è anche un videogioco, African Heroes, con dieci figure africane emblematiche (Toussaint Louverture, la regina Nzinga…) provenienti da cinque sottoregioni africane e da diversi periodi storici. L’obiettivo è ampliare la diffusione della conoscenza rendendo l’apprendimento interattivo.
Un “ponte digitale” tra noi e la storia africana attraverso alcuni dei suoi personaggi. Insomma, lo strumento per imparare l’Africa c’è. Ora bisogna cominciare ad usarlo.
Antonella Sinopoli (da Accra) – Nigrizia