Lunedì 14 dicembre 2015
“Buon cammino di avvento: conversione, speranza, misericordia, pace, fraternità, accoglienza, amore. È tutto quello che ci ricorda e ci dona la festa del Santo Natale. Ti scrivo questa lettera per raccontarmi. Un abbraccio, una preghiera grande e bella come la festa del Natale!”, scrive padre Giorgio Padovan, missionario comboniano, recentemente destinato alla comunità comboniana di Bologna (Italia), dopo venticinque anni di lavoro in Brasile. Nelle parole di P. Giorgio, anche in Italia c’è da fare: “Il lavoro missionario è tanto e bello, pieno di sfide e d’impegni, che facciamo grazie anche agli amici, ai benefattori e ai laici missionari comboniani”.



“Il lavoro missionario è tanto e bello,
pieno di sfide e d’impegni, che facciamo
grazie anche agli amici, ai benefattori
e ai laici missionari comboniani”.
P. Giorgio Padovan


Nella foto:
i laici missionari comboniani
nella marcia a piedi scalzi
con gli immigrati a Bologna.

 

NATALE 2015
“Gesù nasce povero tra i poveri”

Un amico mi scrive dal Brasile:
"Carissimo, in Italia il Natale si vive correndo da un negozio all'altro come forsennati per comprare regali, cibo, cose inutili e superflue. Il bello è che nemmeno più i bambini credono che sia Gesù Bambino a portare i doni e così nemmeno questo collegamento con il vero motivo della festività è rimasto; conta solo comprare. Lasciando stare le speculazioni, mi limito a fare alcune riflessioni, riferite a me stesso:
* Servire e amare Dio e il prossimo, è l’unica possibilità che si ha per mantenere la propria fede.
* la fede è l'unica fonte che ci permette di mantenere una certa originalità di pensiero e di agire, in una società ove l'unico vero scopo sono i soldi e il successo.
* l'uso dei soldi è strettamente legato a Dio, nel senso che saremo giudicati anche in base all'impiego che ne facciamo (vedi papa Francesco).
A proposito di soldi, in questi giorni ho subito un tentativo di corruzione (il primo della mia carriera lavorativa). Mi sono trovato una somma in contanti in una busta inserita nel solito pacco natalizio di bottiglie e panettoni; naturalmente, senza la minima titubanza, ho rispedito tutto al mittente. Dopo un primo sentimento di tristezza, mi sono accorto di non avere mai pensato di sfruttare l'occasione; il fatto è che la ricchezza non è un obiettivo della mia vita (soprattutto se devo rinunciare ai miei principi) e quindi nemmeno una cifra molto più elevata mi avrebbe interessato.
Ora mi sento più libero di prima.”

Forse questa lettera può aiutarci a vivere il Natale.

NATALE: è Gesù che nasce povero e tra i poveri, questo significa che la speranza, l’amore, la vita e la pace vengono da Dio, dai poveri e dalle persone di buona volontà!

Cosa FARE?

Inginocchiamoci davanti al presepio, al Bambino e ricordiamo ciò che diceva S. Gregorio: “Imitate la bontà divina, così nessuno sarà povero”.

Meister Eckhart, un mistico del secolo XIV, scriveva: “Che valore ha per me, se Maria ha dato alla luce il Figlio di Dio quattordici secoli fa, ed io non do alla luce il Figlio di Dio nel mio tempo e nella mia cultura?” Tutti noi siamo chiamati a essere “madri di Dio”, perché Dio ha sempre bisogno di nascere. Come essere "madri di Dio" oggi e qui?

Il profeta Michea (6,8) ci dice: "Fare la giustizia, amare con tenerezza, camminare umilmente con il tuo Dio". Un impegno a non lavorare per la guerra, a promuovere la giustizia, a preparare la pace; e questo con gesti, parole, pensieri e sentimenti.

La comunità comboniana di Bologna, assieme a tanti amici, associazioni e alla diocesi, propone una celebrazione e alcune attività per aiutarci a vivere il Natale e il nuovo anno:

Natale in stazione ferroviaria di Bologna: S. Messa e festa giovedì 24 di dicembre, ore 21:30. E' un modo per domandarci "dove nasce Gesù oggi?"; un incontro con i poveri e gli ultimi e con le persone e associazioni che sono a servizio dei poveri. È un celebrare l’essere missionario qui e oggi, un accogliere Gesù che nasce povero e tra i poveri per donarci la pace.

Oltre a questa celebrazione i missionari comboniani propongono queste scelte:

Impegnarci per una cultura di pace: dire no alla guerra, ritirare il proprio denaro dalle banche armate, favorire una legislazione sull'immigrazione che sia più rispettosa delle persone e delle famiglie immigrate, creare una spiritualità di dialogo, di accoglienza e di giustizia.

Quest’anno, assieme al gruppo di laici missionari comboniani, ci stiamo impegnando in attività di animazione ed evangelizzazione missionaria nelle parrocchie, nel centro missionario, nelle scuole. Siamo presenti in alcune attività con gli immigrati, nel movimento per la pace, nella formazione di giovani e di seminaristi.

La comunità comboniana è cambiata, sono arrivati P. Giovambattista Antonini (cha ha lavorato molti anni in Sudan) e P. Giorgio Padovan (che è stato in Brasile per venticinque anni), che fanno equipe con P. Giovanni Munari e P. Pietro Antonio Ferrari. Il lavoro missionario è tanto e bello, pieno di sfide e d’impegni, che facciamo grazie anche agli amici, ai benefattori e ai laici missionari comboniani.
Un abbraccio, una preghiera grande e bella come la festa del Natale!
P. Giorgio Padovan e la comunità comboniana di Bologna


“Il lavoro missionario è tanto e bello, pieno di sfide e d’impegni, che facciamo grazie anche
agli amici, ai benefattori e ai laici comboniani”. P. Giorgio Padovan.
Comunità comboniana di Bologna con i laici celebrando la festa di S. Daniele Comboni.