Giovedì 27 luglio 2023
Lo scorso 16 luglio a Rumbek, in Sud Sudan, nella diocesi dove per anni padre Cesare Mazzolari [missionario comboniano, consacrato vescovo il 6 gennaio 1999] – ha operato, è stata inaugurata la “Mazzolari Memorial House”. [Viviana FilippiniLa Voce del Popolo]

Domenica 16 luglio è stato ricordato l’anniversario della scomparsa di padre Cesare Mazzolari, comboniano nato a Brescia e vescovo di Rumbek dal 1998 al luglio 2011. Proprio lo scorso 16 luglio a Rumbek, nella diocesi dove per anni padre Cesare operò, prima come amministratore apostolico, poi come vescovo per una decina di anni, è stata inaugurata la Mazzolari Memorial House.

Il piccolo memoriale è stato creato all’interno di quella che per anni fu la casa di padre Cesare e che, di recente, è stata sistemata con la tinteggiatura delle pareti e la rimessa a nuovo della copertura, proprio per farne un luogo dove custodire i ricordi di colui che è ritenuto uno dei padri fondatori del Sud Sudan. Al suo interno si trovano le vesti religiose, gli oggetti, le immagini e le tante fotografie che padre Cesare scattò in Sud Sudan, perché oltre ad aiutare il prossimo, il comboniano amava molto la macchina fotografica per raccontare il mondo che lo circondava.

La giornata dell’anniversario della morte di Mazzolari è stata ricca di emozioni e ricordi che hanno coinvolto tutta la comunità di Rumbek che, con il vescovo padre Christian Carlassare, si è raccolta attorno alla casetta per inaugurarla tra momenti di preghiera e canti. “Il 16 luglio abbiamo inaugurato la vecchia casa di padre Cesare – ha commentato il vescovo Carlassare –, due stanzette con una veranda, come luogo della memoria della sua persona, che ancora sentiamo presente in mezzo a noi, e del suo ministero a servizio del Vangelo per la pace e la riconciliazione. Molte persone sono intervenute, abbiamo ascoltato la sua voce in un pezzo di intervista rilasciata alla radio locale, e abbiamo visto alcuni oggetti e vestiti che gli sono appartenuti, insieme a varie foto rappresentative della vita della diocesi. Ecco, abbiamo capito che noi siamo padre Cesare, noi siamo il suo ministero e continueremo ad esserlo. Grazie padre Cesare. Accompagnaci con la tua intercessione”.

Il vescovo Carlassare, ha ricordato che padre Cesare in quell’intervento radiofonico relazionava il suo agire al lavoro del coltivatore che prepara il terreno e semina, come lui fece con i sud sudanesi per la ricezione della Parola di Dio e del dono della fede. Un fare che padre Cesare mise in atto non da solo ma con l’aiuto di tante persone (missionari, catechisti, e i sacerdoti locali).

Dal Sud Sudan anche in Italia, come ogni anno dal 2012, padre Cesare è stato ricordato con una Messa dai Comboniani a Brescia da Fondazione Cesar (Comitato Enti Solidali a Rumbek), la realtà dedicata e voluta da Mazzolari, nata nel 2000. “La casa della memoria dedicata a padre Cesare Mazzolari, – ha dichiarato Mariangela Rossini, presidente di Cesar – è un piccolo, ma importante gesto che evidenzia la volontà di mantenere vivo il ricordo di padre Cesare e del suo costante impegno per aiutare il Sud Sudan”.

L’azione di Cesar

Cesar da più di 20 anni agisce in Sud Sudan per portare avanti l’operato di Mazzolari, aiutando le donne e i bambini del Sud Sudan, uno degli Stati più giovani al mondo (la sua nascita ricorre il 9 luglio del 2011), ma tra i più poveri, perché afflitto da tempo da disordini e guerre etniche che, nel corso degli anni, hanno portato molti sud sudanesi a scappare e hanno reso precaria la sopravvivenza di chi è rimasto.

Tra i progetti che fondazione Cesar sostiene ci sono la formazione dei maestri del domani al Mazzolari Teachers College di Cueibet: una scuola di formazione per gli insegnati voluta da padre Cesare, dove si aiutano i maestri a prendere la qualifica per poter insegnare al meglio. Altri importanti progetti sono il sostegno dello studio delle giovani donne sud sudanesi attraverso borse di studio rivolte alle universitarie. Attenzione anche al problema della malnutrizione, molto diffusa, con “Stop alla malnutrizione”, un programma di monitoraggio grazie al quale si controllano e visitano i bambini della diocesi di Rumbek dagli 0 ai 5 anni, per stabilire il grado di malnutrizione e individuare la terapia alimentare, vitaminica e vaccinale ideale da somministrare.

[Viviana FilippiniLa Voce del Popolo]