Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

MCCJ Bulletin

Sono state spedite ai provinciali, delegati e ad alcune comunità le copie del numero speciale del MCCJ Bulletin (n° 223, Luglio/July 2004). Questo numero del Bollettino è una pubblicazione congiunta delle Comboniane e dei Comboniani.
Copie in più possono essere richieste al segretariato generale dei Comboniani.
Presto sarà spedito anche il MCCJ Bulletin (n° 224, Ottobre/October 2004), il supplemento (n° 224) dei confratelli defunti e le Preghiere della Famiglia Comboniana 2005 nelle varie lingue.

Annuario Comboniano
La versione aggiornata al 1 agosto 2004 dell’Annuario Comboniano, spedita via posta elettronica ai provinciali e delegati, è stata apprezzata da molti. Ci si augura che sia messa a disposizione anche dei confratelli che desiderano riceverla. Ricordiamo che per aprire questo documento è necessario aver installato il programma Adobe Acrobat Reader. Si consiglia almeno la versione 5.
Il segretario generale ringrazia tutti i confratelli che lo hanno informato degli aggiornamenti o correzioni da introdurre e spera che questa collaborazione continui in vista della stampa dell’Annuario Comboniano all’inizio del 2005.

Fotografie di confratelli e di case comboniane
Al segretario generale continuano ad arrivare le fotografie dei confratelli e delle nostre case. Grazie di cuore a quelli che le spediscono.
Nelle nostre cartelle mancano ancora le fotografie di 550 confratelli. Sono poi arrivate le fotografie di sole 44 case su un totale di 382. Incoraggiamo i confratelli a fare uno sforzo per rispondere a questa richiesta.

Nomina dei nuovi provinciali/delegati ed elezione dei loro consigli
Il processo delle consultazioni e nomina dei nuovi provinciali e delegati e l’elezione dei loro consigli procede come previsto. Si spera che tutte le province e delegazioni abbiano completato il processo entro il 31 dicembre 2004, come stabilito.

Il nuovo Consiglio Generale delle SMC ringrazia
Sr. Adele Brambilla, Superiora Generale delle Suore Missionarie Comboniane, e le sue Consigliere ringraziano le comunità e i singoli Comboniani per i numerosi messaggi di congratulazione e di sostegno nella preghiera che hanno loro inviato nell’occasione della loro elezione a nuovo Consiglio Generale.


Segretariati Generali

Segretariato dell’Evangelizzazione

Commissione per la Ratio Missionis

Dando seguito alle proposte dell’Assemblea Intercontinentale della Evangelizzazione sulla Ratio Missionis, tenutasi a Roma nel maggio scorso, il Consiglio Generale ha nominato i seguenti confratelli membri della Commissione ristretta: P. Jeremias dos Santos Martins (P), P. Enrique Javier Rosich Vargas (E), P. Anton Schneider (DSP), P. Giacomo Palagi (I), P. Fernando Zolli (segretario generale per l’evangelizzazione).
Il Consiglio ha inoltre nominato i seguenti confratelli membri della commissione allargata: P. Benito De Marchi (LP), P. Miguel Navarrete Arceo (TC), P. Mbuthia Simon (EG), P. John Baptist Opargiw (MZ), P. Carlos Bascarán Collantes (BNE), P. Daniel Cerezo (A).
Il primo incontro della commissione ristretta è stato fissato per i giorni 3-5 novembre 2004, presso la casa generalizia, a Roma. In agenda vi sono le proposte di programmazione delle attività, sussidi e iniziative che coinvolgeranno le province e delegazioni dell’Istituto durante tutto il 2005.

Nuovo numero di “Archivio Comboniano”
Il nuovo numero di “Archivio Comboniano” (Anno XLII - 2004 - 1 - n° 82) è stato stampato e spedito a tutte le province e comunità che hanno provveduto a rinnovare il loro abbonamento.
In questo numero, nella sezione Studi e Ricerche, viene pubblicato un articolo del professore Fulvio De Giorgi molto significativo e stimolante per le problematiche sollevate circa l’esperienza di P. Daniele Sorur.
“P. Daniele Sorur Pharim Den - scrive l’autore nel suo articolo - fu dunque e in molti sensi un figlio spirituale di Daniele Comboni. Fu forse colui che meglio incarnò gli ideali e le aspirazioni che Comboni aveva consegnato al Piano di Rigenerazione dell’Africa e che aveva coltivato per tutta la vita”. Analizzando gli scritti che P. Daniele Sorur ci ha lasciato, il professore De Giorgi aiuta a comprendere che “… la stessa biografia del sacerdote africano esprime bene il complesso carattere di relazioni interculturali in cui l’opera evangelizzatrice ed educativa dei missionari si inseriva”. Vengono anche pubblicati due articoli sulla tratta orientale degli schiavi e l’opera di Daniele Comboni.
Nella sezione delle Fonti, è ripresa la pubblicazione degli Scritti di Comboni, frutto di un lavoro incompiuto del compianto P. Aldo Gilli e portato a termine da P. Fidel González Fernández.
Nella sezione della Memoria Comboniana, infine, segnaliamo, tra gli altri, il rapporto di Fr. Alberto Parise sul Congresso realizzato a Nairobi per i dieci anni di attività del Social Ministry.


Voti perpetui
Sc. Kondo Komivi (Antoine) (T) Kinshasa (RDC) 10.10.2004
Sc. Marcelo Fonseca Oliveira (P) Kinshasa (RDC) 10.10.2004
Sc. Ngoré Gali Célestin (TC) Kinshasa (RDC) 10.10.2004
Sc. Zagaja Adam (C-PO) Kinshasa (RDC) 10.10.2004

Ordinazioni sacerdotali
P. Radol Austine Odhiambo (KE) Kisumu (KE) 19.08.2004
P. Estacio Moises Dela Cruz (A) Concepcion (RP) 28.08.2004
P. Carlassare Christian (I) Verona (I) 04.09.2004
P. Tabaranza Raul Baluma (A) Sibutad (RP) 04.09.2004
P. Asfaha Yohannes Weldeghiorghis (ET) Adigrat (ETH) 05.09.2004
P. Apaap Bonifacio Jr. Autentico (A) Bacusanon (RP) 11.09.2004
P. Vizcarra Edgardo Alfonso (A) Manila (RP) 18.09.2004
P. Matthew Remijo Adam Gbitiku (KH) Wau (SD) 03.10.2004
P. Mayik Nyok Jervas Mawut (KH) Khartoum (SD) 21.10.2004


Opera del Redentore

Novembre 01 – 07 SS 08 – 15 TC 6 – 30 T
Dicembre 01 – 15 U 15 – 31 CN


Intenzioni di preghiera

Novembre - Perché San Daniele Comboni benedica i candidati e le candidate, i giovani confratelli e consorelle della Famiglia Comboniana, affinché con la loro creatività ed entusiasmo contribuiscano a rinnovare e contestualizzare il carisma nelle nuove realtà. Preghiamo.

Dicembre - Perché i nostri confratelli e consorelle anziani e ammalati si sentano felici di vivere l’impegno missionario come pietre nascoste nella serenità e nella quotidianità e siano grazia per l’Istituto con la loro vita di preghiera e di amore alla missione. Preghiamo.


Pubblicazioni

P. Lorenzo Gaiga: “Missione senza sconti”. In occasione della ripresa della causa di canonizzazione di Mons. Antonio Maria Roveggio, la postulazione generale ha fatto stampare una nuova breve ma significativa biografia del Servo di Dio, Editrice Iride (VR), pp. 96, costo € 2,00. Per richieste, rivolgersi a P. Arnaldo Baritussio, Via Luigi Lilio 80, Roma.

P. Antonino Orlando: “Faraoni Neri” (Il regno di Meroe tra dominazione egiziana e cristianesimo), Ananke (TO) 2004. Il libro si può ottenere dalla Casa Editrice Ananke, Via Lodi 27/C, 10152 Torino (anche via Internet), oppure dal Centro di Distribuzione Editoriale, Via del Podere C. Battisti, 00166 Roma. È un lavoro dedicato a Mons. Comboni e destinato a far conoscere al grande pubblico un po’ di storia della valle del Nilo.

P. Lorenzo Gaiga: “L’apostolo dei Sidama - P. Emilio Ceccarini”, “che per 26 anni ha condiviso con le popolazioni dell’Eritrea e dell’Etiopia le sofferenze e le gioie”. Editrice Iride (VR), pp. 160, costo per i Comboniani € 5,00. Il libro può essere ordinato presso l’Archivista Generale, Via Luigi Lilio 80, 00142 Roma, oppure presso la sede della provincia italiana a Bologna.


ECUADOR

50° anniversario della “Legione di Maria” in Esmeraldas
Domenica 12 settembre, la Legione di Maria ha celebrato i suoi 50 anni di servizio apostolico in tutte le parrocchie del vicariato di Esmeraldas. La cerimonia è stata preceduta dalla novena celebrata per i legionari e le legionarie in 69 chiese e cappelle. Nel vicariato la Legione ha, attualmente, 69 presidi, 821 legionari e 115 ausiliari (anziani e malati), oltre ai giovani.
Al mattino ha avuto luogo la processione, durata quasi due ore, per la città fino alla cattedrale, con la recita del rosario e il canto di inni mariani. Dalle zone dell’interno erano arrivati 422 legionari, ai quali si sono aggiunti altri 500 della città. Mons. Eugenio Arellano Fernández ha presieduto la Messa concelebrata e animata con preghiere e canti popolari, propri della religiosità di questa zona, cantati da tutti i presenti con una fede e un entusiasmo mai visti prima in cattedrale.
Nel pomeriggio, nell’anfiteatro del collegio del “Sagrado Corazón”, si è svolta la cerimonia solenne presieduta dal responsabile della Legione di Maria, P. Giuseppe Mariani, conclusasi con la coreografia di 55 tra bambini e bambine dietro la statua della Madonna, vestiti con una tunica bianca e una fascia dai colori del rosario missionario.

Riunione provinciale degli economi
Il 20 e 21 ottobre, nella casa provinciale, tutti gli economi si sono riuniti con il provinciale per approfondire la spiritualità dell’economia e tentare di fare nostri lo spirito e la riflessione del XVI Capitolo Generale.
Il primo giorno, Fr. Alberto Degan ha parlato del tema “Economia: diritto all’accumulazione o diritto alla vita?”. Seguendo la metodologia del “vedere-giudicare-agire”, si sono analizzate innanzitutto le conseguenze del “desiderio di accumulare” del sistema neoliberale. Nella parte successiva, quella del “giudicare”, si è cercato di capire come questo tipo di sistema economico, basato su principi anti-evangelici, sia nato proprio in paesi cristiani. Di fatto, molti “cristiani” hanno condiviso la visione del liberalismo classico, secondo il quale l’economia è una realtà autonoma che si sviluppa secondo leggi proprie, dove il Vangelo non può né deve entrare. Infine, nella parte dell’ “agire”, si è riflettuto su alcune frasi del Papa, con delle domande per il lavoro di gruppo.
A conclusione, sono state sottolineate la necessità di auto-formarci su questi temi e l’urgenza di sensibilizzare la Chiesa locale e di proporre iniziative concrete di consumo critico. È stato anche proposto che l’assemblea provinciale del 2006 sia dedicata al tema dell’economia e della Giustizia e Pace.
Il secondo giorno, l’economo provinciale ci ha presentato la situazione economica della provincia. Tra l’altro, si è sottolineato che il Capitolo Generale insiste sull’importanza del Fondo Comune e, per fare un passo avanti in questo senso, si è proposto di aumentare il contributo mensile di ogni confratello alla provincia.

Lancio del video “etno-turismo afroecuadoriano”
A Quito, come tutti gli anni, anche quest’anno si è celebrato la prima domenica di ottobre la Giornata Nazionale del Popolo Nero con una marcia, una cerimonia di ringraziamento e la presentazione di gruppi musicali e folcloristici. Numerosi i gruppi e le organizzazioni degli afro che hanno partecipato.
A Quito, la settimana precedente, c’erano stati vari eventi di carattere commemorativo e culturale. Il Centro Culturale Afroecuadoriano è stato presente con la proiezione di un suo video sull’etno-turismo. Il video, proseguendo un lavoro iniziato con l’Agenda 2004, presenta le zone dell’Ecuador in cui si concentra il maggior numero di afroecuadoriani, con i loro paesaggi, la cucina e il folclore locale che vengono offerti ai visitatori. La presentazione di questo video, visto e apprezzato da un gran numero di persone, è stato considerato uno degli eventi più importanti della settimana afro.

Assemblea provinciale
Dal 4 al 9 ottobre, a Betania, ha avuto luogo l’assemblea provinciale, preparata da due incontri di zona sul tema del XVI Capitolo Generale, in preparazione del piano sessennale. La sintesi del lavoro è stata raccolta in un libretto dal titolo “En camino…”.
Dopo aver riflettuto sulla situazione e la prospettiva della provincia con il provinciale, sono stati ascoltati gli interventi del vicesegretario della Conferenza Episcopale dell’Ecuador sulla situazione attuale della nazione e sul ruolo della Chiesa di fronte a questa situazione spaventosa; il vicario generale dell’arcidiocesi di Quito ci ha aiutato a riflettere sulle sfide del momento e sul ruolo degli Istituti, soprattutto di quelli missionari.
Nei lavori di gruppo, si è portata avanti la riflessione presentando mozioni e priorità per il piano sessennale. Si è concluso con la riflessione-relazione del provinciale e il suo incoraggiamento affinché tutti assumano l’impegno di vivere con intensità il dono dei 50 anni di presenza evangelizzatrice in Ecuador. Sono state fatte diverse proposte interessanti, segno che tutti ci stiamo impegnando e stiamo vivendo, fin d’ora, questo momento di grazia.

Celebrazione per il Comboni
Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di celebrare questa data il lunedì 11 ottobre, con tutti i partecipanti alla riunione del consiglio continentale dell’animazione missionaria riuniti a Quito per la loro assemblea e con tutta la famiglia comboniana: postulanti, novizie, secolari, ecc. Dopo un momento di preghiera, abbiamo avuto la Messa, presieduta da P. David Kinnear Glenday, seguita dalla cena. Abbiamo ringraziato Dio per questo incontro e per la possibilità di riunirci affinché la nostra collaborazione sia sempre più sincera ed effettiva.


ERITREA

Prima parrocchia eritrea dedicata a San Daniele Comboni
Il 17 ottobre, la parrocchia di Fode, nell’eparchia di Barentu, è stata dedicata a San Daniele Comboni. La benedizione della nuova chiesa è stata presieduta da Mons. Tomas Osman, Eparca di Barentu. È stata una cerimonia solenne anche perché è la prima parrocchia e chiesa in Eritrea ad avere San Daniele Comboni come santo patrono.
È stato un evento storico testimoniato dalla presenza di oltre 2000 cristiani Kunama del posto e numerosi altri provenienti da varie parti dell’Eritrea. Vi erano molti Missionari e Missionarie Comboniane, i postulanti della Famiglia Comboniana, politici locali e regionali, autorità militari e un buon numero di autorità municipali. Il parroco, P. Mussie Abraham Keflezghi, ha espresso la sua gratitudine per la collaborazione delle autorità locali sia per l’organizzazione che per l’assistenza data in questa occasione.
Il momento culminante della celebrazione liturgica è stato quello dell’offerta dei doni presentati dai Kunama. Hanno presentato vari doni: prodotti dei campi e oggetti dell’artigianato locale. Una zucca di 23 chilogrammi ha provocato un lungo applauso e un’ovazione. Un altro applauso si è avuto quando l’Eparca ha collocato la reliquia di San Daniele Comboni sull’altare. La reliquia e il certificato di autenticità erano stati mandati dal postulatore generale, P. Arnaldo Baritussio. Il coro della parrocchia, con i canti e le danze tradizionali, ha dato un tocco di cultura locale. Mons. Tomas, durante l’omelia, ha sottolineato che nessuno può fare quello che ha fatto Comboni per l’Africa se non è sostenuto dall’amore. P. Sebhat Ayele Tesemma, superiore della delegazione, ha affermato che Comboni deve essere visto come un prodotto dell’Africa. Egli è come un simbolo non solo per gli africani, ma anche per tutti i popoli del mondo che si trovano nelle stesse condizioni degli africani.
Dopo il pranzo, i giovani della parrocchia di Fode hanno offerto una rappresentazione sulla vita del Comboni. La celebrazione è continuata per tutto il giorno e oltre. I Kunama hanno cantato e danzato in onore del Comboni fino a notte fonda sotto l’azzurro intenso del cielo del deserto.


ITALIA

Incontro di ex-professi Comboniani a Padova
Per iniziativa dell’infaticabile organizzatore Severino Mastellaro, si è svolto a Padova il primo incontro di Ex-Professi (EP) Comboniani. Dodici i partecipanti con le rispettive famiglie, ma più di una trentina quelli che, impossibilitati ad intervenire, vi hanno aderito con messaggi scritti o telefonici. Al termine dell’incontro, i partecipanti hanno steso un “comunicato” in cui ringraziano la comunità di Padova per la cordiale accoglienza, sottolineano il loro attaccamento alla famiglia comboniana da cui hanno ereditato “un nucleo ben vivo di valori ispirati al carisma del Comboni” e, con un forte “Eccoci, ci siamo”, si aspettano proposte per “una fattiva cooperazione missionaria”.

P. Mattia Bizzarro
P. Angelo D’Apice ha scritto una biografia di P. Mattia Bizzarro, “Un uomo dal cuore grande”, edizione della Comunità in Cammino (Troia). Il libro ha 400 pagine di testo e un inserto fotografico di valore. Nella presentazione di P. Teresino Serra si legge: “Di Bizzarro non aveva niente, solo il cognome. Di Mattia aveva tutto l’entusiasmo dell’Apostolo. E se vogliamo illustrare la figura di P. Mattia Bizzarro, con la parola missionario diciamo tutto”. Un missionario dalla semplicità disarmante. Un missionario che amava e credeva nella gente. Un missionario pronto ad affrontare le situazioni più difficili e pericolose. Un missionario povero di spirito, sempre “attento alle lacrime dei poveri”, disorganizzato nelle cose, ma non nell’amore. “Sarà difficile dimenticare il suo gran cuore!”.
Chi desidera il volume, si rivolga a P. D’Apice (Casavatore, Italia), costo: € 10,00.


KHARTOUM

10 ottobre 2004
Il 10 Ottobre 2004 ha segnato una delle date più importanti nella storia della Chiesa Sudanese. La Chiesa di Khartoum ha voluto concludere nella forma più solenne possibile “L’Anno Comboniano”, iniziato l’anno scorso (5 Ottobre 2003) con la canonizzazione di San Daniele Comboni a Roma. Ormai Comboni è diventato il Santo per eccellenza del Sudan, assieme a Santa Giuseppina Bakhita. L’amore a San Comboni è ormai una realtà profondamente sentita e vissuta dai nostri cristiani.
Un segno concreto di tale devozione si era già manifestato il 14 settembre 2004, festa della Esaltazione della Santa Croce. L’Arcivescovo di Khartoum, il Cardinale Gabriel Zubeir Wako, ha voluto ripetere il gesto carismatico del Comboni riconsacrando l’arcidiocesi al Sacro Cuore di Gesù. Un’altra manifestazione concreta di amore a Daniele Comboni, è stata la partecipazione attiva delle parrocchie alla Novena in preparazione alla Festa del 10 Ottobre.
Una folla veramente enorme si è radunata nel vasto piazzale del “Comboni Ground”. La festa è stata resa più solenne dalla presenza di alcuni ospiti di eccezione: il vescovo di Verona, Mons. Flavio Roberto Carraro, O.F.M., accompagnato da alcuni sacerdoti e laici della sua diocesi; il vicario generale P. Fabio Carlo Baldan e l’assistente generale Fr. Hernán Arias Romero. Questi ospiti hanno voluto far coincidere la loro visita alla provincia di Khartoum con la prima grande celebrazione commemorativa in onore di San Daniele.
Una nota di “spirito tipicamente comboniano” è stata data verso la fine della celebrazione. Un gruppo di 19 catechisti, dopo un corso durato ben tre anni, concludeva la loro “Qualificazione all’Annuncio della Parola di Dio” con un riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa, e con un rito d’invocazione dello Spirito Santo sul loro futuro lavoro missionario. È stato un gesto voluto dal cardinale per richiamare la gente alla visione profetica del Comboni, che “l’Africa deve essere salvata dagli africani”.
Alla fine della celebrazione, P. Fabio ha espresso la sua commozione e la sua ammirazione per la fede gioiosa dei cristiani sudanesi, ringraziando il Signore per avergli fatto toccare con mano il compimento delle parole profetiche del Comboni sul letto di morte: “Io muoio ma la mia opera non morirà”. Dopo di lui anche il vescovo di Verona ha rivolto il suo messaggio ai fedeli in lingua italiana. I fedeli si sentirono profondamente toccati dalla sua parola semplice ma traboccante di fede.

Ordinazione sacerdotale di Matthew Remijo Adam Gbitiku
L’ordinazione di un nuovo sacerdote comboniano è sempre un “avvenimento gioioso” per il nostro Istituto; ma l’ordinazione di P. Matthew Remijo Adam Gbitiku riveste una nota di particolare importanza e significato. Infatti, egli è il primo sacerdote appartenente alla tribù Ndogo, che fu evangelizzata dal P. Angelo Arpe. Tutti conoscono la storia di questo straordinario missionario comboniano che andò nel Bahr el Ghazal ai primi albori dell’evangelizzazione del Sud Sudan, iniziata esattamente 100 anni fa. P. Angelo fondò tra gli Ndogo la stazione di Mboro e fu ucciso da un maestro adirato il 1° novembre 1946, festa di Tutti i Santi. Ma il suo zelo apostolico e il sacrificio della sua vita fu coronato da un successo straordinario, perché la tribù Ndogo si convertì quasi in massa al Cristianesimo.
P. Matthew è stato ordinato sacerdote il 3 ottobre a Wau, assieme ad Andrea Naro, un diacono appartenente alla diocesi di Wau. La loro ordinazione ha coinciso con la celebrazione del Congresso Eucaristico Diocesano, in preparazione a quello nazionale che si celebrerà nella stessa città di Wau il 21 novembre, nella solennità di Cristo Re.
L’ordinazione è stata celebrata nel vasto piazzale della cattedrale, consacrata a Maria “Aiuto dei Cristiani”, presieduta da Mons. Rudolph Deng, vescovo di Wau e solennizzata dalla presenza di P. Fabio Carlo Baldan, Fr. Hernán Arias Romero e del nostro provinciale P. Luigi Cignolini.
Il rito è incominciato alle ore 9 e si è concluso alle 12.30. I fedeli accorsi sono stati numerosissimi e hanno partecipato alla celebrazione con fede gioiosa ed entusiasmo straordinario. Nell’omelia il vescovo ha rilevato la provvidenziale coincidenza fra la celebrazione del Congresso Eucaristico e l’ordinazione dei neo sacerdoti. La Chiesa affida loro la missione di attuare il programma del Congresso; di vivificare cioè la vita cristiana attraverso il sacramento dell’Eucaristia “dono di Cristo per curare le divisioni e le fratture presenti nel suo Corpo”. Il pomeriggio è stato rallegrato da danze e canti africani, davanti al vasto teatro che fu costruito tanti anni fa dal Comboniano P. Ivo Ciccacci.
Il 10 ottobre P. Matthew ha celebrato la sua prima Messa Solenne nella nuova parrocchia sorta a Wau, dedicata a San Daniele Comboni e affidata alla cura pastorale dei Comboniani P. Isaac Martín Arnanz, P. Salvatore Pacifico e P. Elia Androgo Morsal Juma. È stata una celebrazione piena di vita, rallegrata da danze e canti gioiosi, e dal tributo di venerazione e di lode dato al nostro Fondatore, San Daniele Comboni.


LONDON PROVINCE

Pellegrinaggio a Limone sul Garda
Il pellegrinaggio dell’anno scorso per la Canonizzazione del nostro Fondatore è stato un grande successo: 150 persone dalla sola Inghilterra, oltre agli altri due gruppi dalla Scozia e dall’Irlanda, guidati da quattro nostri confratelli della LP, avevano visitato Verona, Limone sul Garda e Roma. Così anche quest’anno P. Franco Mastromauro e P. John Troy hanno accompagnato un piccolo gruppo di inglesi, scozzesi e irlandesi a Limone sul Garda. Il viaggio col pullman è iniziato la sera del 4 ottobre da Victoria Coach Station di Londra.
Dopo aver attraversato il canale di Dover di notte, abbiamo incrociato la Francia, il Belgio e ci siamo fermati a Ellwangen (Germania) per la notte. Il giorno seguente abbiamo continuato, attraverso la Germania e l’Austria, fino a Bressanone dove abbiamo passato due notti al Cusanus Akademie, un centro per conferenze della diocesi di Bressanone. Dopo un’intera giornata trascorsa in Val Gardena, venerdì 8 ottobre abbiamo raggiunto la Casa Comboniana di Limone sul Garda. Il giorno seguente, P. Gianni Nobili ha accompagnato il gruppo in una visita molto interessante al luogo di nascita di San Daniele Comboni e al museo annesso alla casa. La visita è stata come una giornata di riflessione sulla vita e sul lavoro del nostro Fondatore.
Domenica 10 ottobre, festa liturgica di San Daniele Comboni, abbiamo partecipato alla concelebrazione solenne nella chiesetta della casa, insieme ai confratelli della comunità di Limone e ad alcuni fedeli della cittadina.
C’è stato anche tempo, per il nostro gruppo, di godere le bellezze di Limone e del Lago di Garda. Il lunedì seguente abbiamo visitato la Casa Madre di Verona.
Vorremmo esprimere il nostro sincero apprezzamento alle comunità comboniane di Ellwangen, Verona e soprattutto di Limone per la cordiale e generosa ospitalità.


PERU-CHILE

Primo anniversario della canonizzazione di Comboni
A un anno dalla canonizzazione del nostro Fondatore, la provincia del Peru-Chile ha voluto far suo l’invito del Consiglio Generale a celebrare solennemente questo primo anniversario. Nella parrocchia di Chorrillos, periferia di Lima, tutti gli agenti pastorali delle comunità cristiane hanno avuto una copia del testo della celebrazione liturgica per celebrare con gratitudine il regalo del nostro Padre e Fondatore.
La sera del 9, i Laici Missionari Comboniani (LMC) e Amici Laici Comboniani (ALC) hanno organizzato una bella veglia di preghiera che si è prolungata per tutta la notte nel patio della nostra parrocchia “Cristo Misionero del Padre”. Con grande stupore di tutti, è arrivata moltissima gente desiderosa di partecipare a questa celebrazione che è stata caratterizzata da una buona preparazione e ricchezza di segni. Un buon gruppo ha vegliato fino all’alba, con il cuore colmo di gioia, per aver potuto conoscere un po’ di più la vita e l’opera della Famiglia Comboniana.
Il giorno della festa, il 10, sono stati invitati i rappresentanti di tutte le comunità comboniane di Lima, i delegati di LMC e ALC, e i benefattori delle varie parrocchie in cui abbiamo lavorato. La cappella della nostra casa provinciale non è stata sufficiente a contenere tutte le persone che, in gran numero, hanno aderito all’invito. La Messa, iniziata alle 17.00, è stata presieduta da Mons. José Antonio Eguren, Vescovo Ausiliare di Lima, e concelebrata da una dozzina di Comboniani. Mons. Eguren, nell’omelia, ha commentato alcuni testi del nostro Fondatore applicandoli al lavoro pastorale che la Famiglia Comboniana svolge in questo paese. Ha ringraziato Dio per le nostre riviste, per la testimonianza silenziosa ma efficace di molti missionari e missionarie che hanno lavorato in Perù per più di 60 anni e si è fatto portatore dei saluti e delle felicitazioni dell’arcivescovo di Lima. La celebrazione si è conclusa con un brindisi per tutti i partecipanti.

Aguiluchos: 25 anni al servizio della AM
Il 1° settembre, l’edizione peruviana della rivista Aguiluchos ha celebrato le sue nozze d’argento, ossia 25 anni al servizio dell’animazione missionaria fra i bambini e gli adolescenti della provincia del Perù-Chile. Il suo fondatore e primo direttore è stato P. Adalbert Maria Mohn il quale, qualche mese prima, nell’aprile 1979, aveva fondato Misión sin Fronteras, la rivista per gli adulti. In questo modo, la stampa missionaria comboniana raggiungeva tutti i settori di età delle comunità cristiane della società peruviana.
Così, come ha commentato l’attuale direttore P. Juan José Tenías Fenollé nel numero speciale commemorativo di settembre: “Senza aver partecipato alle Olimpiadi di Atene del 2004, abbiamo vinto due medaglie d’argento: una, la nostra sorella Misión sin Fronteras e l’altra, il nostro caro Aguiluchos”.
La celebrazione ha avuto due momenti importanti. A livello nazionale, un concorso fra tutti i lettori e i simpatizzanti su tre attività: disegno, calcolo e acrostico sulla rivista, su alcuni suoi personaggi, sulle missioni e su San Daniele Comboni.
Per quanto riguarda Lima, la mattina del 2 ottobre, ha avuto luogo, nell’anfiteatro salesiano Don Bosco, il “Festival Aguiluchos 25 Años”, al quale hanno partecipato i rappresentanti di 26 scuole e diversi gruppi di Infancia Misionera. Circa mille, tra bambini e adolescenti, hanno festeggiato da protagonisti questo evento assieme a Humonegro e Flip, personaggi emblematici di Aguiluchos.
Per l’occasione, la redazione ha preparato un numero speciale sia per il contenuto che per il numero delle pagine e un adesivo con le figure più significative comparse sulla rivista durante questi ultimi anni.
Anche se si tratta di una rivista per l’infanzia, Aguiluchos è la pubblicazione comboniana accolta e diffusa nel paese con più simpatia e quella che maggiormente identifica i Missionari Comboniani.


POLONIA

Mostra su Comboni
Per tutto il mese di agosto, nella chiesa della Vergine, a Danzica, si è tenuta un’esposizione missionaria. La chiesa, gioiello dell’architettura gotica polacca, è un museo di dipinti di questo periodo artistico. L’espo-sizione comprendeva quasi tutti i pannelli della mostra su Comboni arricchita da 8 mappe tematiche preparate dalla nostra rivista, oltre che una serie di opere d’arte africane e giocattoli provenienti dal Congo.
È stata inaugurata dall’arcivescovo locale. Fra i visitatori, 500 al giorno, vi sono stati i presidenti della Polonia e della Lituania con le loro mogli.

Partenza di cinque novizi
Ad agosto è stata celebrata la partenza di cinque novizi per l’Italia, dove, nel noviziato di Venegono, potranno perfezionare la lingua italiana.

Visita del Superiore Generale
P. Teresino Serra, Superiore Generale, ha tenuto gli esercizi di tutta la “quasi-delegazione”. Lo ringraziamo del clima che ha creato fra noi e dell’arricchimento che ci ha portato condividendo la sua fede e animando la nostra.

Postulato: trasferimento e inaugurazione
Per motivi logistici, qualità dell’insegnamento e ambiente della città e della casa, il postulato è stato trasferito a Cracovia.
L’11 ottobre, il cardinale di Cracovia, Franciszek Macharski, ha condiviso con noi la festa patronale e l’inaugurazione del postulato. Nell’omelia ci ha ricordato che l’Africa ci grida ancora, come gridò a Comboni: “Salvami”.


SPAGNA

Premi ai professionisti dei mezzi di comunicazione
Mani Unite ha consegnato i premi per la Stampa, Radio, Televisione e Manifesti, che ogni anno assegna ai professionisti dei mezzi di comunicazione che si sono distinti nel far conoscere alla società spagnola la realtà del cosiddetto Terzo Mondo e gli squilibri fra Nord e Sud.
Fra i premiati per la “stampa digitale” vi è il Bollettino di Notizie di Mundo Negro. Il premio è stato ricevuto da Gerardo González, caporedattore di Mundo Negro. Il premio per la TV è stato assegnato al documentario "Una guerra dimenticata" (Nord Uganda), prodotto da Vida Misionera, dei Missionari Comboniani. Ha ricevuto il premio P. Longinos López Fernández. La cerimonia si è svolta nell’anfiteatro della “Casa de América” di Madrid.


TCHAD

Primo incontro continentale nel Ciad
La capitale del Ciad, N’Djamena, è stata sede, per la prima volta, di un incontro continentale comboniano. Dal 13 al 17 settembre abbiamo celebrato il consiglio sub-continentale della AM per l’Africa di lingua francese. I partecipanti erano: P. Patrick Benywanira e Sr. Maria Areia Dalva (RCA), P. Victor Kouande Adekoun (TGB), P. Eliseo Tacchella e P. Fermo Bernasconi (Congo), P. José Delgado Domingo e P. Jesús Ruiz Molina (Ciad) e il segretario generale del segretariato dell’AM, P. Jaime Calvera Pi.
Per 4 giorni, presso il centro Betel, a 10 km. dalla capitale, ci si è riuniti per condividere il lavoro di Animazione Missionaria e programmare il prossimo incontro degli animatori missionari che avrà luogo a Kinshasa ad agosto del 2005. Al di là del clima umido, delle forti piogge, delle voci di colpo di stato, della sospensione dei voli, degli uccelli notturni e la fauna che si è presentata alle nostre riunioni… possiamo considerare l’incontro molto positivo, sperando che si ripeta e che questa provincia torni ad accogliere altri incontri continentali.

San Daniele Comboni
Come ogni anno, i Comboniani e le Comboniane del Ciad si sono riuniti per festeggiare San Daniele Comboni, quest’anno con una motivazione in più, essendo il primo anniversario della sua canonizzazione. Malgrado lo stato deplorevole delle strade, la partecipazione ha raggiunto quasi il 90%: un totale di 45 persone compresi i 6 postulanti. Vi sono confratelli che hanno percorso 800 km. per partecipare a questo incontro di famiglia. Il primo giorno è stato dedicato alla condivisione della vita missionaria in piccoli gruppi; di pomeriggio si è riflettuto sull’Eucaristia come fonte dell’attività missionaria. La convivenza, la preghiera, il riposo e la festa sono stati i protagonisti del nostro incontro. Questi incontri aiutano tutti a vivere la propria vocazione missionaria e la propria appartenenza comboniana.

Voti perpetui: primo comboniano del Ciad
Domenica, a Kinshasa, in un clima familiare ma non per questo meno solenne, ha emesso i voti perpetui lo scolastico Célestin Ngoré Gali. Originario della zona di Kyabé, è il primo Comboniano del Ciad ad emettere i voti perpetui. Vi sono altri due giovani del Ciad in formazione e 3 novizi nel noviziato interprovinciale di Cotonou. I postulanti sono 6. A poco a poco Comboni sta assumendo un volto “ciadiano”.


IN PACE CHRISTI

P. Guillermo Gasco Alarcón (14.04.1955 - 01.10.2004)
Nato a Lajas, Cajamarca, nel centro-nord del Perù, entrò nel noviziato di Huánuco dopo aver frequentato il postulato di Lima; emise la prima professione il 3 maggio 1987 e fu destinato allo scolasticato di Roma, dove studiò teologia. Ordinato sacerdote a 36 anni, fu destinato al Perù, sua provincia di origine, dove giunse nel 1992.
Dopo molti dialoghi con il provinciale, decise di continuare il suo lavoro pastorale come Comboniano fuori comunità. Il 18 luglio 1994 ebbe un incidente automobilistico a Lima, che gli provocò un grave trauma cranico con una lesione al tronco encefalico con segni di coma.
Da quel momento, la sua casa fu la clinica Tezza di Lima, e poi, negli ultimi cinque anni e mezzo, l’ospizio degli anziani senza tetto, tenuto dalle Suore. In questi luoghi ha vissuto gli ultimi dieci anni della sua vita, accudito giorno e notte dal personale sanitario che, con le sue attenzioni, l’aiutava a riprendersi nei momenti di crisi. Quattro mesi prima della morte fu colpito da un’infezione renale, dalla quale non si è più ripreso e che lo ha indebolito sempre di più. Il 1° ottobre 2004, alle 5 di mattina, alla presenza di Sr. Ester che lo stava assistendo, è stato liberato dalla malattia ed è passato alla casa del Padre, il primo Comboniano peruviano che ci ha lasciato definitivamente.
P. Guillermo è stato sacerdote per 13 anni, dieci dei quali passati in stato di coma, esercitando un misterioso sacerdozio nel quale ha presentato a Dio, quale unica offerta, la dolorosa condizione che lo ha tenuto limitato, completamente dipendente e inchiodato alla croce della sua malattia. Ha passato dieci anni di penoso calvario, incatenato ad un corpo colpito in un incidente e che non gli consentiva una vita consapevole.
Molti di noi hanno notato la bella e significativa data che P. Guillermo ha scelto per passare alla vita definitiva: il 1° ottobre. È una data significativa per molti motivi, per un Missionario Comboniano e peruviano: inizio del mese missionario, mese di San Daniele Comboni, festa di Santa Teresina del Bambino Gesù, patrona delle missioni e dei missionari, primo venerdì del mese, e inizio del mese del Signore dei Miracoli, la più alta espressione della religiosità popolare cattolica peruviana. Sono pochi i giorni dell’anno così carichi di significato. Tante coincidenze non possono essere frutto di pura casualità. È stato un giorno scelto molto bene da lui ed è stato un regalo che il Signore gli ha fatto per trasformare questa data in una grande celebrazione che riempie di significato la vita di P. Guillermo, così consumata dalla malattia.
In questi dieci anni, ci siamo chiesti spesso se P. Guillermo avesse dei momenti in cui poteva intendere. Non ne siamo sicuri ma, in alcuni momenti, sembrava di sì. Credo che, alla fine, abbia voluto rispondere alla nostra inquietudine e, facendo uno sforzo per giungere al 1° ottobre, abbia voluto esprimere il mistero della sua impenetrabile interiorità per dirci che la sua vita era missionaria e che se n’è andato come un Missionario Comboniano.
La morte è solo un passaggio da questa vita ad una vita nuova, superiore e definitiva. È il passo definitivo, il passo in cui ogni persona sperimenta la propria impotenza più profonda e radicale e realizza l’atto più grande di fiducia nell’amore creatore e rigeneratore di Dio. P. Guillermo ha compiuto questo grande passo all’altra vita senza alcun appoggio umano e privo di qualsiasi aspirazione personale. La lunga malattia lo ha purificato fino a non lasciargli altro sostegno se non le mani del Padre, nelle quali egli ha fatto il grande salto di abbandono e di piena fiducia per tutta l’eternità.
La messa funebre è stata celebrata nella casa provinciale di Monterrico, con la partecipazione di 150 persone che rappresentavano tutte le comunità di Lima, religiosi, parenti e amici di P. Guillermo. È stato sepolto nel cimitero britannico del Callao, dove riposano i resti di altri otto Comboniani che hanno dato la vita per la missione in Perù. Il nostro fratello Guillermo riposi in pace! (P. Conrado Franco Lorenzo).


P. Giovanni Morazzoni (21.09.1928 - 10.10.2004)
Chi ha seguito P. Giovanni nella sua lunga e dolorosa malattia prevedeva la sua scomparsa in una data simbolica. Così, sembrava che dovesse morire per l'Assunta, poi, il 12 settembre (Nome di Maria). Trascorsa anche quella data, si è intravista la festa di San Daniele Comboni, e così è stato: come un coronamento di una vita spesa nell'Istituto, da lui intensamente amato, e nelle missioni, sempre presenti nei giorni e anni della sua sofferenza.
Nato a Barlassina (Milano) in una numerosa e illustre famiglia il 1° ottobre 1944, fu presentato dai genitori all'Istituto con questa singolare formula di donazione: “Dolenti per il grande sacrificio... doniamo a Te, o Signore, il nostro amato figliolo, affinché, secondo il tuo volere, diventi padre e pastore di tante anime...”. Dopo le elementari aveva frequentato un Istituto tecnico e, successivamente, era entrato nei seminari della diocesi di Milano, Seveso e Venegono Inferiore. Iniziò il noviziato con i Comboniani a Venegono Superiore il 14 ottobre 1944 ed emise i primi voti il 15 agosto1946. Ma la salute cominciò a condizionare i suoi studi, perciò dallo scolasticato di Rebbio (1946-1948) passò per delle cure ad Arco (1948-1950), per tornare poi a Venegono (1950-1951) e nuovamente ad Arco (1951-1952). Nell'ottobre 1952 giunse a Roma, in un clima più adatto alla sua salute, e proseguì gli studi teologici presso l’Urbaniana. Nella comunità dello scolasticato a San Pancrazio era un esempio per tutti e un elemento unificante per il suo carattere benevolo e comprensivo. Fu ordinato sacerdote a Roma il 9 aprile 1955.
Fu destinato dai superiori alla formazione in qualità di direttore spirituale, prima a Carraia (1955-1958) e poi a Brescia (1958-1965). Sentiva molto questa responsabilità e, credendo di non avere una preparazione adeguata, chiese di essere esonerato. Così poté dedicarsi al ministero (Milano, Via Saldini) che gli dava soddisfazione e per il quale era ricambiato con affetto e stima. Il Cardinale Giovanni Colombo lo conosceva e lo stimava. Quegli anni (1965-1974) furono interrotti soltanto da un periodo a Gozzano come vice padre maestro (1966-1969). Nell'estate del 1974 fu chiamato a Roma come assistente al corso di rinnovamento. Anche in questo ruolo fu amato perché capiva le aspettative dei confratelli e le loro esigenze. Nel 1977, però, fu colto da una nevralgia al trigemino che, progressivamente gli impedì di continuare qualsiasi attività e continuò, di cura in cura, fino al suo ultimo giorno: 27 anni da missionario nella sofferenza.
Inizialmente si cercarono luoghi adatti per cure specifiche finché nel 1978 giunse a Civenna (Como) presso l'Oasi delle Suore Carmelitane di Santa Teresa, dove rimase fino ad una settimana prima di morire. Giuridicamente appartenne alla Curia generalizia fino al luglio 1988, data in cui fu assegnato alla provincia italiana, trovandosi vicino alla comunità di Rebbio.
Vi fu sempre un intenso dialogo fra i superiori e P. Giovanni, come pure con le Suore Carmelitane di Santa Teresa. La Superiora Generale nel 1982 scriveva da Torino al Superiore Generale dei Missionari Comboniani: “Voglio ancora rassicurarla sul conto del caro P. Giovanni Morazzoni che conosco personalmente e di cui ho, più volte, potuto apprezzare la disponibilità alla volontà di Dio e la ricchezza interiore che sa così bene diffondere in quanti lo avvicinano; averlo fra noi è dunque una grazia che tutte sappiamo apprezzare”. Anche la superiora di Civenna scriveva fra l’altro: “La malattia di P. Giovanni è grave ed il medico vi ha dato personalmente relazione. Sinceramente ci sono giorni in cui P. Giovanni, pur volendo guarire, fa veramente pena... nonostante questo è sereno e gioioso. Quale esempio per noi... Continueremo a fare tutto quello che sarà necessario perché, giustamente, come ci ha raccomandato la nostra Superiora Generale, è una pupilla di Dio”.
Si può quasi riassumere l'orizzonte interiore di P. Giovanni riportando un brano centrale di una lettera che scrisse da Civenna nel 1978 a P. Tarcisio Agostoni, Superiore Generale: “Continuo le cure per la nevralgia del trigemino; il Signore però mi dà una grande serenità interiore: mi metto nelle sue mani per essere 'missionario' come Lui vuole, desideroso soltanto di essere utile al mondo, alla Chiesa, all’Istituto... non secondo un mio progetto ma secondo il Suo progetto che può essere di manifestare la Sua potenza proprio attraverso la mia estrema debolezza. Mi curo, ovviamente, ma senza essere ossessionato per la salute; faccio quel poco che posso e lascio che sia Lui a fare attraverso quello che non posso... Alle volte mi assale il dubbio: questa 'spiritualità' non sarà un alibi? Ma poi dico al Signore: ‘Tu sai il mio desiderio di lavorare anche fisicamente, se ne avessi le forze!’ Mi rimetto comunque all'obbedienza per essere sicuro di battere la strada giusta”. (P. Pietro Ravasio)


P. Franz Xaver Schmid (18.12.1913 - 19.10.2004)
P. Franz Xaver Schmid nacque il 18 dicembre 1913 a Oberschneidheim nella diocesi di Rottenburg-Stoccarda, in una famiglia numerosa. Degli undici figli, ben cinque scelsero la vita religiosa: due come sacerdoti Missionari Comboniani, uno come Fratello cappuccino e due sorelle divennero Suore.
Franz Xaver frequentò le elementari a Unterschneidheim. Nel 1927 entrò nel collegio Josefinum dei Missionari Comboniani a Ellwangen, dove frequentò il ginnasio e il liceo.
Il 9 settembre 1931, festa di San Pietro Claver, fece la vestizione religiosa a Bressanone e iniziò il noviziato. Nel seminario di Bressanone compì gli studi filosofici e teologici. Il 25 dicembre 1937 emise i voti perpetui e fu poi ordinato sacerdote nel duomo di Bressanone il 29 giugno 1938.
Dal 1940 al 1946 fu in Russia, prima come soldato nell’esercito tedesco in qualità di assistente del corpo sanitario, poi come prigioniero di guerra. Nel marzo 1946 tornò dalla prigionia e, poco tempo dopo, fu mandato nella parrocchia di Bad Mergentheim, dove lavorò con grande zelo nella cura delle anime.
Dal 1947 al 1964 fu parroco a Neuses, nella zona di Bad Mergentheim. Dal 1964 al 1985 gli fu affidata anche la parrocchia di Wachbach. Nel 1985 si ritirò in pensione e passò 10 anni nella casa di Josefstal a Ellwangen. Anche qui si prestò per il ministero, nella misura delle sue possibilità. In comunità si rese molto utile con il suo modo di fare umile e servizievole. Nessun lavoro era per lui troppo meschino. Nel 1995, quando le forze cominciavano a venir meno, fu mandato presso il Centro Ammalati di Ellwangen, dove trascorse i suoi ultimi anni assieme ai confratelli anziani e ammalati.
P. Franz Xaver era una persona retta, un buon parroco, molto pratico e sempre disposto ad aiutare, sincero nell’esprimere ciò che pensava.
In occasione del suo 40° di ordinazione sacerdotale, un quotidiano pubblicò un articolo dal titolo: “P. Franz Xaver mostra che il cristianesimo non è solo da insegnare, ma è anche vivibile!”.
Quel giornalista lo ha ben caratterizzato: noi confratelli condividiamo in pieno la sua affermazione. Il suo esempio come sacerdote e religioso era davvero efficace.
Totalmente identificato con il suo compito di parroco, ogni volta che andava in vacanza al suo paese era sempre disposto ad aiutare in parrocchia.
P. Franz Xaver aveva uno spirito ecumenico. A Neuses e Wachbach ha tenuto sempre cordiali e fruttuosi contatti con i suoi colleghi delle chiese evangeliche. Molte persone della chiesa cattolica e di quella evangelica lo ricordano con gratitudine. Il Signore gli conceda il premio del cielo. (P. Georg Klose)


Mons. Armido Gasparini (19.08.1913 - 21.10.2004)
Cosciente fino agli ultimi istanti della sua vita, consapevole dell'im-minente incontro col Signore, Mons. Gasparini è spirato serenamente. Era nel suo novantaduesimo anno d'età. Ne ha vissuti 52 in Eritrea ed Etiopia, le sue nazioni di adozione e di testimonianza.
Nato a Lizzano in Belvedere (Bologna), ebbe in dono una famiglia esemplare e premurosa. Frequentò le elementari in paese, svelando una precoce intelligenza. Subito dopo, fece la sua scelta consapevole.
Il parroco (era il 7 ottobre 1927), presentandolo al superiore della Scuola Apostolica di Brescia, così conclude la lettera: “... e dimostra una spiccata inclinazione per la vita missionaria. Tanto per la pura verità. Sac. Alfonso Montanari”. Passa col massimo dei voti e il 12 settembre 1930 è ammesso al noviziato di Venegono, dove il 7 ottobre 1932 emette i primi voti.
Come scolastico liceale frequenta per tre anni il seminario vescovile di Verona e nell'autunno del 1934 inizia a studiare teologia a Roma, presso l'Urbaniana. In quei quattro anni, oltre alle materie scolastiche, nei momenti liberi si tuffa nella sua passione personale, essere un poliglotta, conoscere le lingue per poter comunicare, capire le persone e le culture.
È ordinato sacerdote a Roma il 16 aprile 1938. A ottobre è già a Gondar (Etiopia) dov'è Prefetto Apostolico Mons. Pietro Villa, già suo superiore a Roma negli anni di studio. Sono anni intensi e travagliati per le vicende politiche e la guerra, anni in cui, come segretario del prefetto apostolico, approfondisce l'amarico, e ha contatti con il clero ortodosso e i monaci. Nel 1940 è superiore religioso della comunità.
Nell'esodo da Gondar verso Asmara, a differenza dei confratelli inviati in varie nazioni come “prigionieri di guerra”, resta a disposizione di Mons. P. Villa. Da queste vicende dolorose nasce in lui l'idea innovativa di una scuola superiore, in lingua inglese. Questa nasce ufficialmente nel 1947 e diventa un’istituzione di prestigio, con la collaborazione di una numerosa comunità di confratelli. Esperienza che resta importante nella storia dell'Eritrea.
Con il Capitolo Generale del 1959 è deciso il suo trasferimento a Roma come procuratore generale. Vi rimane 13 anni nei quali non si risparmia nell’assistere i confratelli e nel tenere i contatti con la Santa Sede, presso la quale gode di grande stima. Nel giugno del 1960 è nominato consultore della S. Congregazione per la Chiesa Orientale. Va ricordato, in questo periodo, il ruolo importante che ebbe nella gestione delle pratiche per la costruzione della Curia Generalizia in V. Luigi Lilio, a Roma. Una riconoscenza permanente gli è riservata per questo.
Nel 1973 ha 60 anni. In una lettera di quel periodo scrive: “L'arco della mia vita attiva - a quanto umanamente si può giudicare - volge verso l'ultima fase. Però mi sento pieno di energie e - perché negarlo - di capacità”. Vivrà ancora 31 anni, intensi.
Infatti, il 16 febbraio 1973 è nominato Amministratore Apostolico “ad nutum Sanctae Sedis” della Prefettura Apostolica di Awasa (Etiopia). Vi si reca nel giugno di quell'anno ed inizia un lavoro apostolico che Giovanni Paolo II riconosce il 15 marzo 1979, elevando Awasa a Vicariato Apostolico e Mons. Gasparini alla dignità vescovile, col titolo di vescovo titolare di Magneto.
Per definire brevemente questi anni di grazia bastano alcune frasi che il Papa Giovanni Paolo II inserisce nella sua lettera personale, in data 12 marzo 1988, indirizzata a Mons. Gasparini per il suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale: “Infatti, ci sono ben noti i tuoi meriti ed i tuoi lavori, attraverso i quali hai manifestato il tuo zelo apostolico e il tuo attaccamento al popolo etiopico. Così in Etiopia, tu hai effettuato lodevolmente e con sagacia il tuo dovere sacerdotale e, nel frattempo, hai espletato il “tuo ufficio di procuratore generale dei Comboniani qui a Roma. Siamo veramente commossi nel constatare come in questi anni il nome cattolico si sia diffuso, sotto la tua guida, nella Chiesa di Awasa e nella regione del Sidamo. Per citare alcuni fatti: la preoccupazione per la sacra liturgia celebrata nelle lingue delle varie regioni; l'erezione e amministrazione di varie istituzioni per l'educazione, per la salute pubblica e per l'evangelizzazione; l'organizzazione di consigli ed altre strutture, necessarie per l’insegnamento del catechismo e per l'apostolato cattolico...”.
Al suo 75° anno d'età gli è stato chiesto di continuare nel suo ministero che si è concluso il 20 dicembre 1993, a 80 anni. Ha trascorso il resto dei suoi anni nelle case di formazione di Awasa e di Addis Ababa, dalle suore “Ancelle della Chiesa”, da lui fondate nel 1988 come Pia Unione.
P. Teresino Serra, annunciandone la scomparsa ha scritto: “L’Istituto dei Missionari Comboniani ringrazia il Signore per la lunga e laboriosa esistenza missionaria concessa a questo confratello esemplare, che ha servito con generosa fedeltà la Chiesa e le Missioni. Eleva ed invita ad una preghiera di suffragio, affinché il Padrone della messe conceda al caro confratello Vescovo il premio degli operai del Vangelo”. (P. Pietro Ravasio)


Preghiamo per i nostri defunti

IL PADRE: Florencio dello Sc. José de La Cruz Hinojosa (M).

LA MADRE: Anna di P. Valentín García Andrés (E); Maria del Rosario di P. José Barranco Ramírez (E); Olga di P. Bruno Guardini (†).

IL FRATELLO: Gian Battista di P. Antonino Orlando (I).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Luisa Paola Martinelli; Sr. Tarquinia Gianola; Sr. Rosangelina Cassina.
Allegati:
Familia Comboniana n. 614