Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

Segretariato generale per la formazione
Corso dell’Europa per Educatori

Dal 22 giugno al 5 luglio 2008 si è svolto a Pesaro il corso per gli educatori (promotori vocazionali e formatori) delle province europee, a cui si è aggiunto un confratello della provincia del Mozambico. Ventu-no i confratelli partecipanti che insieme all’equipe coordinatrice hanno cercato di condividere le loro esperienze e approfondire alcuni temi importanti nella pastorale vocazionale e formazione comboniana oggi. Pesaro 2008 è il quarto corso dopo gli incontri di San Paolo 2006 e dell’Africa 2007 a Layibi (per l’Africa anglofona e Mozambico) e a Co-tonou (per l’Africa francofona): una risposta concreta all’invito dell’ultimo Capitolo Generale a darsi da fare per la formazione perma-nente degli educatori comboniani (AC ’03, 62.1). I promotori vocazio-nali e formatori che hanno partecipato a questi corsi sono stati in tutto ottantacinque.
È una buona partecipazione che sta permettendo di entrare con maggiore consapevolezza in una nuova fase di cammino: la costru-zione di un progetto formativo comboniano comune che con l’impegno e la creatività di ognuno potrà offrire ai giovani candidati valori e linee condivisi da tutti, in un accompagnamento educativo che ci identifica e in cui ci riconosciamo.
A Pesaro siamo stati aiutati nella lettura della realtà giovanile euro-pea da Don José Luis Moral, salesiano spagnolo, professore all’Uni-versità salesiana di Roma. In uno stile semplice, attraente e profondo ci ha introdotti ad affrontare la realtà giovanile, o meglio ad educarci con la realtà. Ci ha offerto delle linee per ricostruire con i giovani la re-ligione e la fede.
Le due giornate di studio sono state una densa introduzione al lavo-ro del corso: pur cercando di approfondire il mondo dei giovani in cui siamo inseriti, i suoi punti di forza e le sfide già riconosciute e che ci attendono, l’obiettivo delle due settimane è stato quello di offrire a tutti la possibilità di rileggere la propria esperienza educativa, di accorger-si, prima di tutto, dell’importanza e della necessità di un cammino per-sonale di crescita, di accompagnamento se si desidera, e poi essere accompagnatori ed educatori di altre persone.
Tre i temi affrontati, presentati con competenza e professionalità da P. Siro Stocchetti: i modelli formativi e il modello educativo dell’in-tegrazione, l’auto-conoscenza e il colloquio formativo. Il tutto appro-fondito attraverso varie dinamiche: riflessione personale e di gruppo, laboratori, condivisione, esposizione dei temi.
Il cammino formativo comboniano trova nella Ratio Fundamentalis la sua base e le linee di forza del modello educativo dell’integrazione. È bello poter sottolineare la continuità di questi anni, nonostante le nostre fatiche e incoerenze e, allo stesso tempo, l’aver riscoperto in modo più originale, più ampio e profondo, il contenuto di questo mo-dello che sta plasmando la nostra azione educativa.
Due incontri, negli ultimi giorni, sono stati interessantissimi: nel pri-mo, abbiamo cercato di focalizzare la nostra attenzione su San Danie-le Comboni e i giovani e rileggere la sua esperienza nel modello edu-cativo dell’integrazione trovandovi motivi d’ispirazione per l’oggi.
Nel secondo, siamo partiti da una domanda: fino a che punto il mo-dello educativo dell’integrazione si ispira e vuole preparare a un chia-ro modello/stile di missione? Con il modello educativo dell’in-tegrazione, abbiamo approfondito i vari aspetti che possono comporre un modello di missione: obiettivo, immagine di Dio, antropologia, mo-dello di Chiesa, esperienza di Dio, relazione e contesto locale, atteg-giamenti, metodologia, strategie e mezzi. La riflessione è stata arric-chita da riferimenti biblici e comboniani. Ne è risultata una profonda ricerca che ha unito insieme cammino formativo e missione nella linea di quanto stiamo vivendo nell’Istituto con il processo della Ratio Mis-sionis in vista del prossimo Capitolo Generale 2009.
È stato un contributo interessante in cui formazione e missione, in maniera chiara, potranno andare avanti insieme come parte di un uni-co processo di crescita della persona del Comboniano.
Tutti sono stati contenti di questa bella esperienza vissuta insieme, anche se per alcuni sarebbe stato necessario più tempo. Certamente si è cresciuti di più nella consapevolezza che possiamo essere una bella provincia europea che, nonostante le difficoltà ed una certa aridi-tà sociale del momento, ha ancora qualcosa di essenziale da vivere e da proporre ai giovani d’oggi. La presenza di P. Teresino Serra, Supe-riore Generale, e di P. Odelir José Magri, assistente generale, hanno confermato l’importanza di investire sulle persone e nella loro forma-zione permanente.
La fraternità, la comunione, la preghiera e una buona accoglienza, senza dimenticare i momenti di convivenza: la coppa europea di cal-cio, la gita a S. Marino, le nuotate al mare… hanno accompagnato e fatto gustare maggiormente l’esperienza. Un grazie di cuore alla co-munità di Pesaro e alla Provincia Italiana per l’accoglienza e per es-sersi assunta le spese della realizzazione pratica del corso.

Missionarie Secolari Comboniane: nuovo Consiglio Centra-le
Dal 6 al 13 luglio 2008 si è realizzata a Carraia (Lucca) l’VIII As-semblea Generale dell’Istituto delle Missionarie Secolari Comboniane. Si tratta di una riunione straordinaria che si svolge ogni sei anni per rivedere e programmare la vita dell’Istituto ed il servizio missionario.
L’Istituto sta vivendo quest’anno una ricorrenza molto speciale e cioè il XXV anniversario dell’Approvazione Pontificia, motivo in più per dare uno sguardo retrospettivo al cammino fatto e proiettarsi con nuo-vo slancio verso il futuro.
Le giornate dell’Assemblea sono state illuminate dalla Parola di Dio e accompagnate dagli Scritti di San Daniele Comboni, sapientemente presentati e commentati da P. Francesco Pierli, Missionario Combo-niano.
Le delegate all’Assemblea sono state 20, in rappresentanza di tutte le missionarie che vivono in Italia, Portogallo, Spagna, Ecuador, Co-lombia, Costa Rica e Repubblica del Congo.
Un obiettivo dell’Assemblea era eleggere il nuovo Consiglio Centra-le. Sono state elette: Isabella Dalessandro, responsabile generale, Maria Pia Dal Zovo, Maria Caggiano, Lucia Milani e Mariella Galli, consigliere.
La revisione del Direttorio, in vista di una riorganizzazione, è stato il cammino che ha permesso di dare uno sguardo d’insieme ai vari a-spetti della vita dell’Istituto, in un momento non facile per la vita con-sacrata e missionaria. Le rapide trasformazioni della nostra società invitano anche noi ad accelerare il passo e a snellire le strutture, in modo che il servizio alla Chiesa e alla società nella cooperazione mis-sionaria sia sempre più efficace e rispondente alle aspettative attuali. (Teresa Zenere, Segretaria dell'Assemblea)

Ordinazioni sacerdotali
P. Sánchez Ramírez Luis Alberto (M) Sahuayo (México) 12.07.2008
P. Serafim Aparecido Rodrigues da Costa (BS)
Nova Brasilândia, Rondônia (BR) 12.07.2008
P. Bwalya Andrew (MZ) Lusaka (Zambia) 12.07.2008
P. Castro Sánchez Jhon Jani (EC) Borbón (Ecuador) 16.07.2008
P. Sito Atambise Ferdinand (CN) Isiro (CN) 27.07.2008
P. Akpako Théotime Parfait (T) Cotonou (Bénin) 09.08.2008
P. Mambueni Makiadi Yves (CN) Kinshasa (CN) 10.08.2008

Opera del Redentore
Settembre 01 – 15 NAP 16 – 30 PE
Ottobre 01 – 15 P 16 – 31 RSA

Intenzioni di preghiera
Settembre
- Perché l’impegno nell’Animazione Missionaria delle Secolari Comboniane susciti giovani generose nel seguire e abbrac-ciare la missione con la passione del Comboni. Preghiamo.
Ottobre - Perché l’amore di Comboni per la Chiesa ci guidi a servire le Chiese locali, animandole ad aprirsi sempre più alla missio-ne ad gentes. Preghiamo.

CENTRAFRIQUE

50° di professione di Fr. Hermenegildo Cordero Bautista

In occasione della solennità dei SS. Pietro e Paolo, la comunità comboniana di Mbata, nella diocesi di M’baïki (RCA), ha celebrato con gioia i cinquanta anni di vita religiosa di Fr. Hermenegildo Cordero Bautista, Comboniano d’origine messicana che lavora da una trentina d’anni in Centrafrica. Per l’occasione erano state organizzate numero-se iniziative: concerti religiosi, testimonianze, giochi e film. Erano pre-senti le varie comunità comboniane e altri religiosi, sacerdoti e amici di Fr. Hermenegildo. Il momento forte della festa è stato la celebrazio-ne eucaristica presieduta da P. Giovanni Zaffanelli, provinciale. Nell’omelia, il celebrante ha invitato l’assemblea a ringraziare il Signo-re per il dono della vocazione missionaria di Fr. Hermenegildo: “È per noi un esempio di fedeltà a Dio e alla missione”. Prendendo la parola per l’occasione, Fr. Hermenegildo, raggiante ed emozionato, ha rin-graziato gli africani che lo hanno accolto durante il suo servizio mis-sionario in RCA. Alla domanda sul segreto per arrivare a questo tra-guardo nella vita religiosa, ha risposto umilmente: “L’assiduità nella preghiera e il sostegno fraterno della comunità”. Dopo la Messa, la comunità comboniana di Mbata ha offerto un rinfresco agli invitati ve-nuti a condividere con Fr. Hermenegildo la gioia di appartenere inte-ramente a Cristo e alla missione. Missione che per lui, comunque, continua. Nel felicitarci con lui, lo ringraziamo per la sua testimonian-za.

Notre Dame de Fatima: apertura dell’ACERAC
Dal 29 giugno al 6 luglio Bangui ha accolto i vescovi giunti per l’VIII Assemblea dell’Associazione delle Conferenze Episcopali della Re-gione dell’Africa Centrale (ACERAC). Domenica 29 giugno, solennità dei SS. Pietro e Paolo, si è avuta l’apertura della conferenza. I vescovi e gli esperti dell’ACERAC, venuti da Camerun, Ciad, Gabon, Congo Brazzaville, Guinea Equatoriale e Centrafrica, erano distribuiti nelle parrocchie dell’arcidiocesi di Bangui. La parrocchia di Notre Dame de Fatima ha accolto i vescovi comboniani Mons. Michele Russo (vesco-vo di Doba/Ciad), Mons. Guerrino Perin (vescovo di M’baïki/RCA) e Mons. Juan José Aguirre Muñoz (vescovo di Bangassou/RCA). Al loro arrivo, sono stati accolti da P. Léonard Ndjadi Ndjate, Comboniano e vicario parrocchiale, dall’equipe del consiglio pastorale e da una molti-tudine di fedeli di Fatima. La processione, accompagnata da canti e acclamazioni, è arrivata fino al presbiterio e, dopo una breve pausa, il suono di una campana ha annunciato l’inizio della celebrazione euca-ristica. Presieduta da Mons. Michele Russo, la celebrazione è stata molto viva e inculturata. Il celebrante ha incentrato l’omelia sulla ne-cessità, per i fedeli, di farsi materialmente carico della parrocchia: “Abbiamo tutto, avete tutto e tutto nelle vostre mani: potenzialità uma-ne, legname, diamanti, oro e la fede. Con tutto questo, potete farvi ca-rico della vostra chiesa, dei vostri sacerdoti, delle vostre comunità ec-clesiali di base, dei vostri poveri e delle molteplici necessità della vo-stra comunità cristiana”. Durante l’offertorio, le sedici CEB della par-rocchia e i fedeli hanno generosamente portato una varietà di offerte per la parrocchia. Poco prima della fine della Messa, hanno preso la parola gli altri due vescovi per esortare i fedeli a continuare costante-mente la strada della presa in carico. Dopo la celebrazione, è stato offerto ai vescovi e agli invitati della parrocchia, fra cui i poveri, un pranzo preparato dai fedeli. Il presidente del consiglio pastorale, a nome di tutti i parrocchiani, ha consegnato a ciascun vescovo un do-no, in ricordo del loro passaggio nella parrocchia di Notre Dame de Fatima.

DSP

Workshop per le parrocchie connesse con le nostre case

Durante l’ultima settimana di giugno, circa 30 rappresentanti dalle nostre quattro comunità parrocchiali, connesse con le nostre case comboniane, si sono incontrate per un workshop a Mellatz. L’argo-mento trattava dei cambiamenti nella Chiesa locale e nelle parrocchie, caratterizzati dal decrescente numero di sacerdoti e l’agglomeramento di varie parrocchie in una nuova identità pastorale. In simili circostan-ze diventa difficile esercitare la dovuta cura pastorale e la celebrazio-ne dell’Eucaristia dovunque. D’altra parte vi sono parrocchiani che sono dotati di carismi particolari che finora non sono stati propriamen-te utilizzati. Anche l’attuale Pontefice, quando ancora professore, ac-cennava a questi problemi e alla necessità di creare nuovi ministeri nella Chiesa, utilizzando i talenti dei fedeli.
Nel nostro workshop abbiamo parlato in particolare del battesimo, matrimonio e Eucaristia. I partecipanti sono stati incoraggiati a scopri-re nuovi ministeri che anche loro possono portare avanti. Si sa che i cambiamenti nella Chiesa iniziano generalmente dalla base.

I Laici Missionari Comboniani
L’estate è per noi il tempo in cui i novelli Laici Missionari Combonia-ni (LMC) preparano le valigie e volano verso i luoghi di missione in A-frica o America Latina. Durante l’anno hanno partecipato a vari incon-tri di preparazione. Qui in Germania ci conoscono per questo nostro impegno e per la buona preparazione dei nostri candidati, ai quali è richiesto un buon inserimento nella propria parrocchia di origine. Com-pletata la preparazione, infatti, i LMC salutano la gente della parroc-chia nel cui nome sono inviati per il servizio missionario.
Quello che chiediamo loro è che si impegnino per la missione lavo-rando fuori della loro nazione per alcuni mesi o qualche anno. Sono coscienti che sono chiamati a testimoniare la loro fede in Cristo tra la gente dove vivono e lavorano.
Quest’anno due giovani, Dominik Bauer e Armin Maier, lavoreranno a Kivuli Centre con i ragazzi di strada di Nairobi in Kenya. Due ragaz-ze, Barbara Neumaier and Stefanie Schwemmer, partiranno pure per la missione: Stefanie andrà ad Arua in Uganda a lavorare con i Com-boniani e le Comboniane, mentre Barbara lavorerà a Nairobi-Kariobangi in Kenya, collaborando con la Cheshire Homes per perso-ne anziane. Questi LMC rimarranno in missione per un anno, eccetto per Barbara che rimarrà per diciotto mesi.
Oltre agli LMC nominati sopra, ve ne sono altri due che si sono im-pegnati per tre anni: Barbara Ludewig, che già lavora nel campo pa-storale a Sâo Luis, Brasile, e Peter Gruska, che si occupa della manu-tenzione tecnica dell’ospedale di Matany in Uganda.
Un’ultima osservazione. I nostri LMC ritornano rinforzati nella loro personalità. Sono la gente attorno a loro in Africa e America Latina che li arricchiscono, anche se materialmente povere, e li aiutano ad aprirsi a nuovi orizzonti. È vera la frase: Quando noi incontriamo con-cretamente la gente, ci arricchiamo vicendevolmente.

ECUADOR

Ordinazione sacerdotale di Jhon Jani Castro Sánchez

Il 16 luglio, festa patronale della Virgen del Carmen, nella parrocchia di Borbón, il diacono Jhon Jani Castro Sánchez è stato ordinato sa-cerdote da Mons. Eugenio Arellano Fernández, vescovo di Esmeral-das, accompagnato da più di 20 sacerdoti tra comboniani e diocesani della zona nord di Esmeraldas.
In oltre 53 anni di presenza comboniana nelle parrocchie di Borbón, Santa María de los Cayapas, Limones e San Lorenzo, le difficoltà so-no state molte, mentre meno numerosi sono stati i frutti di crescita nel-la fede della gente del posto. Vi sono state alcune vocazioni sacerdo-tali e religiose; qualche suora comboniana e di altri Istituti e tre sacer-doti diocesani che attualmente lavorano nel Vicariato.
P. Jhon Jani, di padre ecuadoriano e madre colombiana, è il primo Missionario Comboniano. Nato nella parrocchia civile di Concepción, è stato per molti anni il conduttore di canoa di P. Juan Benjumea Ra-mos. La gente di Concepción dice di lui: “È stato un ragazzo diverso da tutti gli altri; sempre dietro ai sacerdoti che visitavano la comunità, molto umile, semplice, servizievole. Non si è mai visto nelle osterie né fare sciocchezze come tanti altri giovani”.
La celebrazione dell’ordinazione è durata quattro ore, anche perché l’immagine della Madonna del Carmen, patrona di Borbón, è stata portata su alcune zattere da mons. Arellano, con Jhon Jani, i sacerdo-ti concelebranti e molta gente. Il tragitto sul fiume che passa per Bor-bón è durato più di un’ora e dopo si sono fatti canti, “arrullos” e danze tipiche dei discendenti afro di Esmeraldas. La cerimonia si è conclusa con un pranzo conviviale preparato dai gruppi apostolici della comuni-tà parrocchiale. Molti dei villaggi sui fiumi e della zona vicino al mare erano rappresentati da responsabili di comunità, catechisti e laici im-pegnati. Il 17 luglio, P. Jhon Jani ha celebrato la sua prima Messa, sempre in un clima di festa, con la gente dei fiumi Onzole e Santiago, nel campo da gioco della comunità di Concepción.
È stato destinato all’Uganda e nelle prossime settimane andrà in Su-dafrica per imparare l’inglese. Il Signore lo accompagni nel cammino di Comboni al servizio della Chiesa del continente africano.

ITALIA

Voti perpetui

Grande festa religiosa e popolare nella parrocchia di S. Maria in Stelle (Verona) la domenica 20 luglio per la professione perpetua di Fr. Damiano Mascalzoni (SS). La comunità parrocchiale si è prepara-ta per sei settimane all’evento, grazie al buon coordinamento del par-roco e alla presenza dei Comboniani della Casa Madre e altri, con ini-ziative di animazione missionaria. La celebrazione dei voti è stata presieduta dal P. Alberto Pelucchi, superiore provinciale d’Italia, ac-compagnato da numerosi confratelli, suore comboniane e tanti amici.

Celebrazioni di Comboni e altri
- Il 5 luglio ha avuto luogo nel paese di Cerna (Verona), sede di Ra-dio-Telepace, la consacrazione della chiesa dedicata a Maria Stella dell’Evangelizzazione, nella quale il direttore ha voluto collocare an-che una reliquia di S. Daniele Comboni, assieme a quelle di altri santi e beati significativi per la storia della Chiesa di Verona e per i mezzi di comunicazione sociale.
- Nei mesi di giugno e luglio, Telepace ha trasmesso in prima visio-ne e in varie repliche sei puntate dedicate a Daniele Comboni, nella serie “I Grandi Veneti dell’800”, a cura del prof. Pietro Galletto, che ha ricostruito il personaggio sulla base di scritti, illustrazioni e documenti. Le puntate, di circa mezz’ora ciascuna, sono disponibili in DVD presso Telepace.
- Il paese di Corbiolo di Boscochiesanuova (Verona) ha ricordato, a metà luglio, i 130 anni della morte di don Antonio Squaranti (1837-1878), grande missionario di Comboni, suo intimo amico, rettore, for-matore e amministratore dell’Istituto di Verona. Mons. Comboni lo a-veva nominato anche suo vicario generale e cercò di proteggerlo dall’inclemenza delle malattie tropicali, ma don Antonio morì a Khar-toum all'età di 41 anni. Lo hanno commemorato, assieme alla popola-zione del suo paese, P. Elio Boscaini e P. Giancarlo Ramanzini.
- Il 30 luglio, nel 7° giorno della morte di Mons. Olindo Natale Spa-gnolo, la parrocchia nativa di Fratte di S. Giustina in Colle (Padova) ha celebrato una Eucaristia di suffragio, ringraziando il Signore per il dono della vita e dell’opera missionaria del confratello vescovo. Nell’omelia, P. Romeo Ballan ha messo in evidenza la figura di Mons. Olindo come animatore missionario in Italia e Spagna, come parroco missionario a Esmeraldas e Guayaquil, e come vescovo missionario e fondatore di due istituti missionari.
- In occasione dei duri attacchi a Famiglia Cristiana da parte della maggioranza governativa, la rivista Nigrizia e altri comboniani hanno reso pubblico un comunicato di appoggio e solidarietà alla linea e in-terventi editoriali della rivista dei Paolini.

KHARTOUM

Omar Al-Bashir investigato dalla Corte Criminale Internaziona-le

Davvero le sorprese non mancano in Sudan. Il 10 Maggio ci fu l’attacco dei ribelli del Darfur che raggiunsero indisturbati la capitale Khartoum con 309 Land Cruiser e circa 3000 soldati. Una settimana dopo, il 17 Maggio, ci fu la battaglia di Abigei, il cui risultato fu l’esodo forzato dei suoi 50.000 abitanti e la distruzione della città. Due mesi dopo, il 14 luglio, i media annunciarono al mondo che il presidente Omar Al-Bashir doveva essere investigato dalla Corte Criminale Inter-nazionale (CCI).
Ad annunciarlo è stato Moreno Ocampo, il pubblico ministero della CCI con sede all’Aia. Al-Bashir è accusato di essere autore del geno-cidio in Darfur, genocidio che ha fatto 35.000 morti. È anche accusato di avere procurato “la morte lenta” di altre 100.000 persone e di avere forzato altri 2.500.000 persone a fuggire dalle loro case. Il tutto con la collaborazione dei Janjaweed, le milizie arabe che dall’inizio della ri-bellione del 2003 hanno terrorizzato la popolazione “africana” del Dar-fur, bruciando villaggi, violentando donne e uccidendo indiscriminata-mente.
Ovviamente la reazione di Khartoum non si è fatta aspettare. Si è fatto notare anzitutto che il Sudan non ha mai firmato la carta che isti-tuiva questa corte. Il Sudan, infatti, si è già ripetutamente rifiutato di consegnare alla stessa corte altre persone accusate di delitti simili a quelli di cui è accusato il presidente.
Ma la reazione è andata al di là dell’aspetto puramente giuridico. A Khartoum e in tutte le principali città del Nord Sudan masse di gente sono scese in piazza per denunciare la campagna diffamatoria messa in atto dall’Occidente contro il Sudan, di cui l’accusa a Al-Bashir sa-rebbe solo l’ultimo atto. Inoltre, non solo Al-Bashir e il suo partito al governo, ma anche le altre forze politiche hanno mostrato solidarietà al presidente. Le motivazioni tuttavia sono state diverse. Alcuni partiti dell’opposizione sarebbero d’accordo sui fatti addebitati a Al-Bashir dalla CCI, ma pensano che il suo arresto creerebbe un vuoto di potere i cui risvolti negativi potrebbero essere incalcolabili. Tra l’altro, potreb-be rimettere in discussione l’accordo di pace siglato nel 2005 con la SPLA.
In conclusione, di questa accusa si prevede che non se ne farà nul-la. Tuttavia già il fatto che sia stata emessa, invia un segnale impor-tante. L’immagine di Al-Bashir come personalità politica ne esce cer-tamente indebolita. È un segnale anche per altri capi di stato che pen-sano di essere al di sopra di ogni legge.
Aiuterà questo a porre termine al dramma del Darfur? Molti ci spe-rano. È triste comunque che la gente continui a morire in Darfur e sempre meno il mondo ci faccia caso.

NAP

Estate missionaria: “La pista dei profughi: dal Darfur al Cairo”

Questa estate ha avuto un grande successo l’evento di formazione missionaria organizzato dai Comboniani e personale della NAP. L’intensa stagione delle giornate missionarie hanno portato tra noi P. Achilles Kasozi Kiwanuka e P. John Richard Ssendawula Kyankaaga che hanno visitato varie diocesi a questo scopo, e che si sono poi of-ferti di presentare l’evento di formazione missionaria “La pista dei pro-fughi: dal Darfur al Cairo”. Questo ben preparato evento ha avuto luo-go in tre zone della NAP: La Grange Park, IL, Cincinnati, OH, e Covi-na, CA.
C’è stata una comunicazione e collaborazione costante tra i membri del personale nel programmare e portare a termine questo progetto. Un continuo flusso di idee, preoccupazioni e suggerimenti, l’ultimo tocco e il seguito alle presentazioni hanno contribuito al senso di unità ma anche di individualità. Il grande impegno mostrato in tutte e tre le località, insieme alla presentazione dei due esperti missionari, hanno contribuito al triplice successo.
L’evento ha avuto una grande partecipazione a Chicago, Cincinnati e Covina. La gente è venuta a conoscenza della ragnatela politica del Sudan che ha intrappolato innumerevoli vittime e come, per molte di queste vittime, l’unica via di salvezza è stata la fuga dal paese. Si è anche resa conto delle molte difficoltà che i profughi incontrano quan-do arrivano nel vicino Egitto, dove trovano un governo mal disposto ad accoglierli.
Questo triplice evento è stato il primo nel suo genere per la NAP, ma il suo successo indica la necessità di utilizzare questo formato an-che in futuro.

SOUTH AFRICA

Incontro dei nuovi confratelli e di quelli ritornati di recente

L’annuale incontro dei nuovi confratelli e di quelli tornati di recente si è svolto nel nostro Study Centre di Pretoria, dal 30 giugno al 5 luglio 2008. Vi hanno partecipato 4 sacerdoti e 4 scolastici, questi ultimi provenienti da Pietermaritzburg. Uno degli obiettivi era di riflettere sui cambiamenti socio-economici avvenuti in Sud Africa e il loro impatto sulla Chiesa e la società. A questo scopo, i partecipanti hanno visitato l’Apartheid Museum, il National Cultural Museum e il recente Freedom Park. P. Francis Thuli Manana ci ha fatto fare il giro di alcuni degli “in-sediamenti informali” della parrocchia di Phiri, a Soweto, di cui è inca-ricato.
P. Manana e P. Giuseppe Sandri hanno presentato ai partecipanti alcune realtà del Sud Africa e della provincia, sottolineando i problemi che la provincia e la Chiesa dovranno affrontare.
P. John Michael Converset ha presentato una panoramica della sto-ria del Sudafrica e dell’influsso della Chiesa. L’equipe dell’Ufficio di Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale ci ha informato dei suoi obiettivi e attività. Sr. Thandi Elsie Moyo, FIC, ha parlato del suo mini-stero nel settore giovanile e del problema dell’AIDS in RSA.
Abbiamo visitato alcuni servizi che l’ecumenica Tshwane Leader-ship Foundation svolge all’interno della città e, alla sera, abbiamo par-tecipato ad una celebrazione eucaristica nella parrocchia di San Da-niele Comboni a Mahube Valley, di cui è responsabile il nostro confra-tello P. Jaime Calvera Pi.
I partecipanti hanno apprezzato il programma perché li ha aiutati a farsi un’idea della complessa realtà sudafricana che è ancora in una situazione di vera missione.

Incontro continentale sulla Ratio Missionis
Dal 9 al 15 luglio si è svolto presso il nostro Study Centre di Pretoria l’incontro continentale dell’Africa Australe sulla Ratio Missionis. Gli a-nimatori, provenienti dall’Eritrea, Etiopia, Egitto, Sudan, Kenya, Ugan-da, Zambia, Mozambico e Sudafrica, sotto la supervisione di P. Enri-que Javier Rosich Vargas, segretario generale del segretariato gene-rale per l’evangelizzazione, e di P. Sebhatleab Ayele Tesemma, coor-dinatore continentale, si sono incontrati e hanno fatto una sintesi delle proposte presentate dalle loro province.
Queste proposte sono state valutate, raccolte ed elaborate in vista di essere presentate alla commissione ristretta e allargata. I suddetti animatori si ritroveranno a settembre di quest’anno in Italia per la sin-tesi finale. Il clima creatosi è stato di lavoro fraterno, comprensione reciproca e fattiva collaborazione.
C’è stata una piacevole fusione di lavoro, preghiera e pasti fraterni che hanno permesso che la forza, il coraggio e la tenerezza del nostro Fondatore, San Daniele Comboni, si facessero sentire. Gli animatori hanno gradito molto la presenza e i contributi portati dal Vicario Gene-rale, P. Fabio Baldan.
A conclusione del workshop, ci si è chiesti: “E ora, cosa facciamo? Cosa seguirà?”. La risposta è stata che occorre un tempo di riflessio-ne. Gli animatori sperano che la sintesi finale possa essere fatta sen-za trascurare gli sforzi compiuti da tutto l’Istituto per portare avanti le speranze di tutte le province per un autentico rinnovamento.

Ordinazione diaconale
Il 2 agosto, nella parrocchia di St. Martin de Porres, a Pietermari-tzburg, la comunità dello scolasticato si è riunita per celebrare l’ordi-nazione diaconale dello Sc. Kazaku Bosh Bébé Clément, del Congo. Clément concluderà gli studi alla fine di novembre e subito dopo an-drà nel suo paese per essere ordinato sacerdote. Quindi tornerà in Sudafrica per la sua prima destinazione missionaria.
La celebrazione è stata presieduta dal vescovo ausiliare di Durban, Mons. Barry Wood. Erano presenti il provinciale, P. Giuseppe Sandri, la comunità dello scolasticato, i confratelli, i sacerdoti del St. Joseph Theological Institute e membri di altri Istituti religiosi. Anche i fedeli di St. Martin de Porres e altri amici dei Comboniani gremivano la chiesa in un clima di grande entusiasmo.
Nella sua omelia, il vescovo ha sfidato Clément e tutto l’Istituto ad avere un cuore generoso e compassionevole, attento alle sofferenze dell’umanità vicina e lontana.

Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney
Riportiamo ciò che ha scritto P. Tumato Shulla Melese a proposito della sua esperienza con i giovani del Sud Africa che hanno parteci-pato alla XXIII Giornata Mondiale della Gioventù con Benedetto XVI.
“Il 9 luglio 2008, con altri due sacerdoti della diocesi di Aliwal North e Polokwane e un gruppo di 56 giovani delle diocesi di Port Elizabeth, siamo partiti da Johannesburg per Sydney, Australia, per partecipare alle celebrazioni della Giornata Mondiale della Gioventù. Arrivati all’aeroporto internazionale di Sydney dopo 14 ore di volo, siamo ri-masti dapprima a Lonceston dove, dopo il benvenuto con una cele-brazione nella chiesa parrocchiale, siamo stati ospitati per qualche giorno dalle famiglie della zona. La cordialità con la quale siamo stati ricevuti è stata meravigliosa.
Giunti a Sydney, il nostro gruppo è stato ospitato per cinque giorni in una delle scuole cattoliche: abbiamo subito allegramente accettato di dormire sul pavimento, nei nostri sacchi a pelo, accontentandoci della doccia fredda (si era nel periodo invernale). Abbiamo passato molto tempo incontrandoci con gli altri pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo. La lingua non presentava un grande problema. Nonostan-te il gran numero dei pellegrini, regnava un senso di pace, fiducia, gioia, amicizia e unità che era certamente frutto dello Spirito.
Portavamo pesanti carichi sulle spalle, correvamo per prendere i mezzi di trasporto e, a volte, aspettavamo per ore nella ressa della fol-la, ma il tutto era sempre una bella esperienza, difficile da descrivere. Per noi del Sud Africa era anche una strana esperienza: nessuna ru-beria, lotta, armi, uccisioni – solo la gioia di essere assieme. Le forze dell’ordine, in servizio per le vie di Sydney, non credevano ai loro oc-chi nel vedere che una simile folla poteva comportarsi così bene per cinque giorni senza causare problemi.
Una delle più imponenti celebrazioni è stata quella del sabato, 19 luglio. Abbiamo camminato in massa per 11 chilometri, facendo la Via Crucis e recitando il rosario, seguiti dalla preghiera della veglia con il Santo Padre in preparazione alla celebrazione della domenica. Quella notte abbiamo dormito per qualche ora nei nostri sacchi a pelo, all’aria aperta, sotto le stelle.
Ringrazio il Signore che ha dato a me e ai giovani del Sud Africa l’opportunità di testimoniare il suo amore verso il suo popolo”.

UGANDA

Settantacinque anni di evangelizzazione in Karamoja

Mons. Henry A. Ssentongo, vescovo di Moroto, Karamoja, scrive a P. Teresino Serra informandolo che quest’anno si celebreranno i set-tantacinque anni di evangelizzazione in Karamoja. Corsi, programmi e celebrazioni sono stati organizzati per le varie categorie di persone. L’evento sarà un’occasione di approfondimento della fede nella zona.
“Il 19 aprile 2008 abbiamo avuto una suggestiva celebrazione a Kangole per ricordare il 75° anniversario dell’arrivo in Karamoja dei primi due coraggiosi Missionari Comboniani, P. Luigi Molinaro e Fr. Enrico Lorandi. Abbiamo pubblicato una Lettera Pastorale e altre let-tere indirizzate al Clero diocesano e ai Religiosi. A nome della Dioce-si, a nome mio e della popolazione del Karamoja desidero esprimere la nostra più profonda gratitudine al suo stimato Istituto per averci por-tato la fede e per il dono di voi stessi. Il nostro sincero apprezzamento e sentiti ringraziamenti vanno a tutti i missionari, presenti e passati, per il loro prezioso contributo all’evangelizzazione e allo sviluppo del Karamoja. Chiediamo all’amorevole e misericordioso Padre di bene-dirli tutti e di donare la pace eterna e la ricompensa a coloro che han-no terminato il loro cammino terreno”.
Il vescovo invita il Superiore Generale a partecipare alla celebrazio-ne diocesana in ricordo di questo anniversario. La celebrazione si ter-rà a Moroto, sabato 22 novembre 2008. Chiede anche al nostro Ante-nato nella Fede e Apostolo dell’Africa, San Daniele Comboni, di inter-cedere per tutti.

Consegna della parrocchia di Aduku
Domenica, 20 luglio 2008, il vescovo della diocesi di Lira, Mons. Giuseppe Franzelli, con la partecipazione di Missionari Comboniani, sacerdoti diocesani, suore, autorità politiche e una grande folla di cri-stiani, ha celebrato la cerimonia di consegna della parrocchia di Adu-ku da parte dei Missionari Comboniani alla diocesi di Lira.
Questa diocesi ha una popolazione di 1.700.000 abitanti, dei quali più di 950.000 sono cattolici. Le parrocchie sono 18, undici delle quali, dopo la consegna di Aduku, sono affidate al clero diocesano e 7 a re-ligiosi: 2 agli Apostoli di Gesù e 5 ai Comboniani. I sacerdoti diocesani sono 38, gli Apostoli di Gesù 3 e i Missionari Comboniani 21, di cui 3 Fratelli. Le religiose sono 111 e appartengono a tre Istituti: CMS, MSMMC e SMI.
Questo significativo evento si è svolto nel contesto delle celebrazio-ni per il centenario della Chiesa cattolica nel Nord Uganda e della ce-lebrazione, in corso, del 40° anniversario dell’erezione della diocesi di Lira che lo scorso 12 luglio è stata segnata anche dall’ordinazione di due sacerdoti e due diaconi.
Durante l’omelia, Mons. Franzelli ha sottolineato il grande lavoro e lo zelo dei Missionari Comboniani che hanno portato la fede e l’hanno aiutata a crescere in tutto il Nord Uganda, sostenendo anche lo svi-luppo di scuole e strutture di assistenza sanitaria e sociale. Inoltre ha detto che la consegna della parrocchia di Aduku è fonte di grande gioia per San Daniele Comboni che voleva la salvezza dell’Africa per mezzo degli africani.
Il vescovo ha ringraziato in particolare tutti i Missionari Comboniani che hanno lavorato in quella parrocchia, quelli che sono morti e quelli ancora vivi, incoraggiando il nuovo parroco, P. Geoffrey Onimo, ad assumere la cura pastorale di quella comunità cristiana con la collabo-razione del vice-parroco, del diacono, dei catechisti, delle suore e dei laici.
In rappresentanza del provinciale, che si trovava in Sud Africa per l’incontro continentale sulla Ratio Missionis e la visita agli scolastici, il vice provinciale, P. Sylvester Hategek’Imana, ha ringraziato anche lui i 36 Missionari Comboniani che hanno lavorato nella missione di Aduku fin dai suoi inizi e ha salutato affettuosamente i due missionari in pro-cinto di andare via, P. Giuliano Pisoni e Fr. Pietro Dusi, che si sono instancabilmente dedicati ai preparativi di questo evento. P. Sylvester ha salutato cordialmente il nuovo parroco, ringraziandolo per aver ac-cettato la sfida di continuare il lavoro di evangelizzazione cominciato dai missionari. Inoltre ha letto la lettera che il provinciale, P. Giuseppe Filippi, aveva inviato per l’occasione.
Durante la cerimonia, il vescovo ha consegnato al nuovo parroco le chiavi della chiesa e del tabernacolo, una Bibbia e un crocifisso e lo ha accompagnato a suonare le campane della chiesa fra la gioia di tutti i presenti. Da parte sua, P. Onimo ha ringraziato per la testimo-nianza dei Missionari Comboniani e per la fiducia accordatagli dal ve-scovo, esprimendo la sua volontà di portare avanti questa missione. Ha fatto anche riferimento al metodo di San Paolo che continuava a sostenere e ad incoraggiare le Chiese da lui evangelizzate, anche se lontano.
Dopo la celebrazione eucaristica, P. Onimo ha tagliato un nastro all’entrata della casa della missione e ne ha ricevuto le chiavi in una cerimonia simbolica, seguita da alcuni interventi e da un rinfresco.

IN PACE CHRISTI

Fr. Fernando Acedo García
(11.03.1941 – 25.06.2008)
Mons. Olindo Natale Spagnolo (25.12.1925 – 23.07.2008)
P. Domenico Mario Andriollo (13.11.1939 – 30.07.2008)

Fr. Giuseppe Restani (16.12.1916 – 20.08.2008)
Fr. Lino Colussi (08.06.1922 – 22.08.2008)
Fr. Giuseppe Coppini (10.05.1922 – 26.08.2008)
Il loro necrologio apparirà sul prossimo numero.

Preghiamo per i nostri defunti
IL PADRE
: Sante, di P. Ampelio Cavinato (KE); Eutiquio, dello Sc. Mula Eutiquio Muso (A); James, di P. Milla Aventore Jimmy (SS); Amarilis, di P. Celestino Prevedello (KH).
LA MADRE: Annunziata, di P. Sandro Cadei (T); Maria, di P. Avelino Gonçalves da Silva Maravilha (TC); Maria, di P. Ernesto Ascione (I); Giannina, di P. Claudio Lurati (C); Giulia, di P. Raf-faele Minurri (I).
IL FRATELLO: Giovanni, di P. Ponziano Velluto (U); Giusep-pe, di P. Carlo Pasinetti (KE); Giovanni, di P. Salvatore Bragan-tini (DCA); Sesto, di P. Felice Pezzin (I); Luigi, di P. Erminio Ta-nel (I).
LA SORELLA: Teresina, di P. Bruno Carollo (I); Flora, di Fr. Rodolfo Guerrino Fasolo (BNE); Fatima di P. Degblor Shane Kwaku-Mensah (T); Sr. Benvenuta De Berti (comboniana), di P. Aleardo de Berti jr (I).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Ermelinda D’angelo, Sr. M. Cherubina Rabba, Sr. Camelia Tebaldi; Sr. M. Palmina Donzelli; Sr. Amelia Bottacini; Sr. Maria Grazia Palumbo; Sr. M. Benvenuta De Berti.

Don Marco Trentin, ex Missionario Comboniano in Brasile, morto a Pordenone il 17.06.2008.
Familia Comboniana n. 656