Venerdì 1 febbraio 2019
Si è tenuta a Pesaro l’assemblea della missione della provincia italiana, dal 29 al 31gennaio. Il tema dell’incontro: ‘Ascoltare i giovani e la missione’. Il primo giorno è stato dedicato alla condivisione di esperienze nel settore della pastorale giovanile da parte delle comunità comboniane della provincia, valutarne la presenza, capire le aspettative e i desideri dei giovani d’oggi e le possibili vie di impegno. Il tema era, appunto, ‘ascoltare i giovani’ perché ciò che conta non è dare delle soluzioni preconfezionate o parlare ai giovani, bensì prestare loro attenzione, discernere i loro sogni, le loro speranze e paure.

Il documento finale del Sinodo sui giovani sottolinea che “L’ascolto rende possibile uno scambio di doni in un contesto di empatia. [Esso] pone le condizioni per un annuncio del Vangelo che raggiunga veramente il cuore, in modo incisivo e fecondo”.

Interessante, in questo primo giorno, il contributo di don Armando Matteo, docente di teologia fondamentale all’Università Urbaniana, che ha parlato dei giovani e della generatività educativa e vocazionale, e di possibili piste di lavoro con i giovani dopo il Sinodo. Don Matteo ha sottolineato come in questo tempo gli adulti di riferimento non riescano più a mostrare il legame tra ‘adultità’ e fede; oggi, ha aggiunto don Matteo, la maggior parte dei giovani sta imparando a vivere senza Dio, senza esperienza della Chiesa, senza riferimento a Gesù Cristo e la ragione di tutto questo è la rottura della trasmissione generazionale della fede perché l’universo adulto ha rinunciato alla propria testimonianza di fede, avendo deciso che la propria felicità non dipende più dall’adesione alla struttura fondativa dell’essere adulto ma alla capacità di restare giovani. È tempo di ridefinire la pastorale giovanile e la catechesi, ha sottolineato il relatore, impostandole sulla comunità cristiana come luogo generativo ed educativo dei giovani.

L’ultima parte della giornata è stata dedicata alla pastorale giovanile comboniana attraverso la presentazione delle attività GIM e la testimonianza di Tommaso, un giovane appartenente al GIM.

Tommaso, un giovane appartenente al GIM di Venegono.

Le relazioni delle varie commissioni della provincia italiana (segretariato della missione, commissione Migrantes, GPIC, comunicazione e media, Laici) hanno occupato il secondo giorno. È stato il momento in cui si è ‘ascoltata la missione’ delle comunità comboniane nella provincia. Il provinciale, p. Giovanni Munari, ha concluso questa seconda giornata ricordando 5 sfide importanti per le comunità comboniane: la globalizzazione e la comprensione dei meccanismi che governano il mondo oggi per poterli affrontare in modo efficace e profetico; la credibilità della presenza comboniana nella nostra società: “diventare profezia negli ambienti dove abitiamo”; la multiculturalità; la riforma della Chiesa e, conseguentemente, la riforma di un nostro stile di vita; infine, l’importanza della comunicazione/annuncio nel mondo di oggi.

Proporre delle linee di azione e indicazioni concrete di lavoro per il 2019 è stato il compito dell’ultima giornata dell’assemblea.

Colpisce il numero di attività delle comunità della provincia italiana (dall’impegno con i migranti a quello con i giovani) che sono indice di vitalità e di entusiasmo per la missione. In questa società italiana e occidentale è doveroso praticare ‘l’apostolato dell’orecchio’ come dice Papa Francesco, cioè l’ascolto empatico e profondo della realtà, soprattutto degli impoveriti e degli esclusi, conseguenza di una cultura dello ‘scarto’.
Vedi anche [comboniani.org]