Lunedì 10 febbraio 2020
La Beatificazione di P. Giuseppe Ambrosoli mette in evidenza un testimone della missione tra gli acholi in Uganda, dove ha trascorso i 31 anni del suo servizio missionario. Per noi comboniani un tale evento ci riempie di gioia e allo stesso tempo di responsabilità. La Beatificazione si terrà in terra d’Uganda, Kalongo, il 22 novembre 2020, Solennità di Cristo Re dell’Universo.

Dopo aver sentito il parere del Padre Generale e suo Consiglio; consultato la Chiesa locale di Gulu attraverso il suo Arcivescovo, Mons. John Baptist Odama; la Chiesa locale di Como nella persona del suo Vescovo, Mons. Oscar Cantoni, e anche il parere della famiglia Ambrosoli c’è stato un parere unanime che la Beatificazione avvenga a Kalongo dove P. Giuseppe ha svolto in pienezza e totalmente il suo servizio missionario. La data più significativa è sembrata il 22 novembre, Solennità di Cristo Re dell’Universo. Ora, trattandosi di un atto pontificio, doveva essere consultato il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Card. Giovanni Angelo Becciu, il quale ha convintamente espresso la volontà di presiedere la cerimonia della Beatificazione, proprio per il significato missionario che essa riveste. Naturalmente tutto dovrà essere sottoposto all’approvazione della Santa Sede, la quale si esprimerà con un decreto ufficiale.

La Beatificazione di P. Giuseppe Ambrosoli mette in evidenza un testimone della missione che più volte ha espresso il desiderio di essere sepolto tra i suoi acholi, dove ha trascorso i 31 anni del suo servizio missionario. Per noi comboniani un tale evento ci riempie di gioia e allo stesso tempo di responsabilità. Anzitutto il luogo dove avverrà l’evento, Kalongo (Nord Uganda) che faceva parte del Vicariato Apostolico dell’Africa Centrale di cui il Comboni fu il primo Vicario Apostolico e inoltre il luogo dove P. Giuseppe Ambrosoli ha espresso il meglio di sé nell’opera dell’ospedale e nella scuola per Ostetriche.

Una continuità significativa dunque dal punto di vista materiale, l’Uganda, estremo lembo del Vicariato dove il Comboni ha invano sognato di arrivare e che ora invece si realizza, attraverso P. Giuseppe, quale primo figlio dell’Istituto a essere beatificato. Significato ancora più pregnante dal punto di vista spirituale, e per una duplice ragione: perché anche P. Ambrosoli, come il nostro santo Fondatore che l’ha preceduto, entra a far parte di quel fondamento nascosto su cui si erge maestosa la Chiesa africana e poi perché riceve ulteriore conferma il metodo inciso indelebilmente nel «Piano»: “Salvare l’Africa con l’Africa”! Molti dunque sono i motivi per ringraziare e continuare con novello slancio missionario per il bene della Chiesa e della società.