Visita del Cardinale Fridolin allo Scolasticato comboniano di Kinshasa

Immagine

Lunedì 7 giugno 2021
Lo Scolasticato dei Missionari Comboniani, “Bienheureux Isidore Bakanja”, di Kinshasa (RDC), ha avuto la gioia di accogliere martedì 1° giugno 2021 Sua Eminenza il Cardinale Fridolin Ambongo, ofm, Arcivescovo di Kinshasa. Invitato da p. Léonard Ndjadi Ndjate, Provinciale del Congo, il Cardinale Ambongo è venuto ad incontrare la comunità dello Scolasticato.

Tre eventi particolarmente importanti sono stati al centro di questa visita:

  • L’anniversario (154 anni) della fondazione dell’Istituto: 1° giugno 1867 - 1° giugno 2021.
  • La celebrazione del giubileo d’oro sacerdotale, 50 anni, di P. Roberto Ardini.
  • I 25 anni di vita dello Scolasticato.

Il Cardinale è arrivato verso le ore 16.00. Dopo le cordiali espressioni di benvenuto rivoltegli da P. Eugène Yao, Formatore e Superiore dello Scolasticato, gli scolastici e alcuni confratelli e consorelle di Kinshasa si sono ritrovati nel grande salone per seguire la conferenza del Cardinale. All’incontro erano presenti il Provinciale del Congo, gli Scolastici e i loro formatori, sacerdoti, fratelli e suore comboniane, il segretario cancelliere, il cerimoniere e il sacrestano del Cardinale.

Nel suo intervento, il Cardinale ha espresso la gioia di incontrare i missionari comboniani per celebrare dei felici eventi che accrescono ulteriormente la gioia. Ha ringraziato il Signore per il dono della vocazione missionaria e per i servizi che la Famiglia comboniana offre alla Chiesa di Kinshasa. Partendo dalla figura di san Giustino, filosofo e apologeta, di cui la Chiesa fa memoria il 1° giugno, l’Arcivescovo ne ha presentato il cammino spirituale parlando della ricerca di Dio (quaerens Deum) riassunta in quattro aspetti: il desiderio di Dio, la ricerca di Dio, l’accoglienza di Dio e il servizio a Dio e all’essere umano. Sono questi aspetti che ci permettono di sviluppare l’intimità con Dio, che determina la qualità della nostra vita religiosa. Per concludere, Sua Eminenza ha invitato gli Scolastici a curare la loro formazione e ad “impregnarsi” della conoscenza teologica al fine di trasformarla in servizio pastorale per il bene del popolo e della Chiesa. Così, tutto quello che presenteranno al popolo al quale saranno inviati, sarà espressione del loro incontro profondo con Dio.

Dopo la conferenza, c’è stato una breve pausa per scattare alcune foto di famiglia. Il Cardinale ha presieduto la celebrazione eucaristica, concelebrata da sei sacerdoti e servita da David Nyinga, diacono comboniano. Nel corso della sua omelia, il Cardinale Ambongo è tornato a parlare della gioia con la quale offriamo il sacrificio eucaristico per rendere grazie a Dio per gli eventi felici che ci riuniscono. Ha salutato la presenza di tutti coloro che hanno accettato di unirsi ai missionari comboniani per condividere la gioia di questi eventi. Nel ringraziare cordialmente i comboniani per l’organizzazione della festa, ha ricordato che la celebrazione di un giubileo rimanda alla stabilità negli impegni presi davanti a Dio, alla Chiesa e alla società.

P. Roberto, prendendo la parola alle fine della messa, ha indicato tre icone che riassumono la sua vita di sacerdote missionario: i sandali, lo zaino e il pilipili. Il provinciale, da parte sua, ha ringraziato Sua Eminenza della partecipazione, del suo impegno per la giustizia, la pace e lo sviluppo del Congo, ma anche della sua fiducia verso i Comboniani. Le due nuove parrocchie erette a Bibwa, San Paolo VI e Santa Paolina, e l’attuale Direzione delle POM, affidate ai Missionari Comboniani ne sono l’espressione più evidente. Dopo la messa, un pranzo fraterno è stato condiviso da Sua Eminenza e i suoi assistenti. In ricordo della giornata, il Provinciale ha offerto al Cardinale il libro “La Famille Combonienne en prière” e lo Scolasticato, da parte sua, gli ha offerto una tipica stoffa africana. Ringraziamo per questa visita il nostro pastore, venuto a confermarci nella fede e a rafforzarci nel servizio missionario. Viva la missione!
(P. Léonard Ndjadi Ndjate e Sc. Jean Koffi Attigan)