Roma, venerdì 25 maggio 2012
Il 23 maggio 2012 la comunità della Curia ha organizzato una gita al monastero di Montecassino, al Cimitero tedesco di Caira-Cassino e alle Grotte di Pastena, tutti bei posti della regione italiana del Lazio, a un centinaio di chilometri da Roma.

L’abbazia di Montecassino è un celebre monastero benedettino del Lazio, in provincia di Frosinone. Il monastero, fondato da san Benedetto nell’anno 529, ha subito nel corso della sua storia alterne vicende di distruzioni, saccheggi, terremoti e successive ricostruzioni. San Benedetto nasce a Norcia, Italia, nel 480, in un periodo storico particolarmente difficile: quattro anni prima, infatti, era crollato, formalmente, l’Impero Romano d’Occidente con la deposizione dell’ultimo imperatore Romolo Augustolo. L’unica biografia su san Benedetto che ci sia giunta è quella di S. Gregorio Magno, che gli dedica tutto il II libro dei Dialoghi, scritti probabilmente negli anni 593-594.

La comunità ha celebrato l’Eucaristia, presieduta da P. Mariano Tibaldo, nella cripta della Basilica, proprio accanto al sepolcro dove riposano i due santi gemelli: san Benedetto e sua sorella, santa Scolastica. P. Mariano riferendosi alla Regola di san Benedetto ha sottolineato l’importanza del motto “Ora et labora” e delle sfide del voto dell’obbedienza.

Un altro posto visitato durante la gita è stato il cimitero tedesco di Caira-Cassino. Questo cimitero militare ricorda gli oltre 20mila soldati tedeschi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale ed è una delle 14 realizzazioni che l’Associazione privata tedesca per l’individuazione e la cura delle tombe di guerra ha costruito nel territorio italiano. I soldati delle forze armate tedesche si impegnano ancora oggi come volontari per la manutenzione del cimitero. In questo Sacrario ha trovato la sua ultima dimora il fratello – deceduto in battaglia nel 1944, presso Montecassino – di P. Alois Eder, membro della comunità della Curia, presente alla visita di ieri. Padre Umberto Pescantini e i confratelli presenti hanno pregato per tutti i morti delle grandi guerre – tedeschi, americani, inglesi, francesi, canadesi, polacchi, italiani, neozelandesi, indiani e altri – e hanno pregato per la Pace nel mondo.

L’ultima tappa della gita è stata la visita alle Grotte di Pastena, un complesso di cavità scoperte nel 1926 dal barone Carlo Franchetti. Le cavità delle grotte sono suddivise in due rami: quello attivo inferiore e quello fossile superiore. Quest'ultimo è definito fossile perché il processo di stillicidio (che crea stalagmiti e stalattiti) non ha più corso da diverse decine di migliaia di anni. Il percorso turistico, che si articola tra un ramo attivo inferiore, dove scorre un fiume sotterraneo, ed un ramo fossile superiore, ricco di concrezioni calcistiche, mostra ambienti di particolare interesse, unici per maestosità e mistero. Sin dal 1926 le Grotte di Pastena costituiscono un richiamo continuo e costante per tanti visitatori, spinti non solo dalla passione per il naturalismo ma anche dalla curiosità di vedere stalattiti e stalagmiti in bella composizione, poste in fondo ad una valle verdeggiante ed un paese lontano dalle grandi vie di comunicazione e quindi, ancor più unico e caratteristico.