Egitto/Sudan: chiusura delle celebrazioni dei 150 anni di fondazione degli Istituti del Cairo

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Martedì 26 giugno 2018
Venerdì 8 giugno 2018, la provincia dell’Egitto/Sudan ha ufficialmente chiuso le celebrazioni per i 150 anni di fondazione dell’Istituto. In effetti è passato un anno da quando la provincia aveva aperto le celebrazioni con un’Eucaristia di ringraziamento presieduta dal Vescovo cattolico latino del Vicariato dell’Egitto alla presenza del Nunzio Apostolico in Egitto e di altri vescovi di diversi riti cattolici presenti al Cairo.

Chiusura delle celebrazioni dei 150 anni di fondazione
dell’Istituto dei Missionari Comboniani e degli Istituti del Cairo

Era il 2 giugno 2017. L’8 giugno 2018, sempre nella chiesa del Cordi Jesu al Cairo, la messa di chiusura è stata presieduta dal Vicario Generale, P. Jeremias dos Santos Martins. Erano presenti tutti i Comboniani del Cairo e tutte le Suore Comboniane. Circondati da un’immensa folla di laici, sacerdoti, religiosi e religiose, venuti per celebrare la solennità del Sacro Cuore, i Comboniani hanno rinnovato la loro consacrazione al Signore. L’Eucaristia ha avuto il bell’accompagnamento del coro sudanese della chiesa del Sacro Cuore di Sakakini e delle giovani della parrocchia.

Nella sua omelia, dopo aver ricordato l’iter missionario di Comboni, P. Jeremias ha ricordato come Comboni, ispirato dalle circostanze e dai segni di tempi, fondò il 1 giugno 1867 l’Istituto per le missioni dell’Africa. P. Jeremias ha ricordato anche il ruolo storico dell’Egitto nella formazione missionaria dei primi Comboniani per la loro missione nel Vicariato dell’Africa centrale, continente che è stato il primo amore di Comboni.

Il Vangelo ha offerto al Vicario Generale l’occasione per parlare della centralità del Cuore di Cristo e della croce nella spiritualità comboniana che è ciò che consente di capire quelle che i Comboniani chiamano missioni difficili. Secondo P. Jeremias “quando parliamo di ‘missione difficile’ nell'Istituto, ci riferiamo anche alla missione nel mondo islamico, con le sue sfide e le sue difficoltà: lingua, contesto politico e sociale, cultura, apertura al dialogo interreligioso, il fatto di essere un ‘piccolo gregge’”.

Queste celebrazioni per il 150° sono state un’occasione per far conoscere maggiormente il carisma comboniano nel nostro contesto.

Riguardo all’ispirazione fondatrice di Comboni in Piazza S. Pietro, il Cuore di Gesù ci invita ad essere attenti ai segni dei tempi e a scoprire, trasportati dal cuore di Gesù, il nuovo areopago dell’evangelizzazione nei nostri paesi di missione. P. Jeremias ha quindi concluso: “Siamo chiamati a lasciarci attrarre da ‘questo cuore che ha tanto amato gli uomini e non è amato da loro’, secondo le rivelazioni fatte a M. M. Alacoque. Siamo interpellati a riscoprire questo elemento essenziale del nostro carisma e della nostra spiritualità… come Comboni si è sentito spinto alla missione dal Cuore di Cristo, così ogni missionario comboniano potrà sentire di nuovo l’amore per la propria vocazione e per la missione nella misura in cui ritornerà al Cuore di Cristo e farà di questo cuore il punto focale della propria vita”.

Altre celebrazioni sono state organizzate nelle varie parrocchie in momenti diversi. La chiesa di San Giuseppe di Zamalek ha scelto la solennità del suo santo patrono, la chiesa della Sacra Famiglia di Hélouan ha optato per il sabato 2 giugno approfittando della presenza di tutti i comboniani per l’incontro sulla revisione della Regola di Vita. La chiesa del Sacro Cuore di Sakakini ha scelto di chiudere le celebrazioni il 15 giugno 2018, solennità del Sacro Cuore secondo il calendario copto, un modo per fare causa comune con la Chiesa locale. A Khartoum, i confratelli e le suore missionarie comboniane si sono riuniti nella casa provinciale di Khartoum Nord il 7 giugno in una bella celebrazione presieduta da P. Peppino Puttinato.