Venerdì 22 febbraio 2019
P. Lorenzo Farronato, missionario comboniano, è nato il 19 agosto 1938 nel bello comune di Romano d’Ezzelino, nella provincia italiana di Vicenza in Veneto. Oggi ne ha 80 anni compiuti. Solo nella Repubblica Democratica del Congo ha lavorato più di quarant’anni. Dopo un breve periodo di tempo in Italia per curare la salute, scrive una lettera ai suoi amici: “Finalmente sono pronto per ritornare in Congo”. De seguito pubblichiamo il testo completo della lettera. Nella  foto: P. Lorenzo a Rungu, nel 2004.

Carissimi amici,
finalmente sono pronto per ritornare in Congo. Sabato 16 febbraio a sera sarò a Kinshasa e P. Elio verrà ad accogliermi all'aeroporto. In questo tempo ho vissuto nello stupore per le attenzione delle sorelle che si sono prese cura di mi e mi hanno introdotto a dottori e infermieri che con amore e competenza mi hanno curato.

Si dice che hanno fatto miracoli. Adesso il mio cuore batte come quello degli atleti e spero di continuare il mio servizio missionario serenamente senza destare preoccupazioni.

Qui in Italia ho avuto un'accoglienza più che cordiale. Il parroco di Romano, le suore e la popolazione mi hanno commosso. Hanno desiderano di partecipare, anche con sacrifici alla nostra opera missionaria. Mi sono sentito amato e considerato al di là di meriti se pur meriti ci sono. Parto commosso di fronte a tanta bontà che ho avvertito in famiglia, nella parrocchia e negli incontri con molte persone in diversi centri d'Italia.

Ci si rattrista sovente per situazioni e persone segnate da egoismi e ingiustizie ma non si devono dimenticare le tantissime le persone che cercano di vivere secondo il vangelo. Io ne sono edificato. Mi ha fatto bene vivere un po' nella nostra cultura anche se, purtroppo, vedo con sofferenza che tanta gente sembra non aver bisogno di Gesù come maestro di vita e vivono come se Dio non esistesse. Ma come si può vivere così?

Io ho cercato di dare un senso alla mia vita e di suscitare la nostalgia di Dio facendo conoscere il vangelo. Anche se ho cercato di fare del mio meglio Gesù mi insegna a dire: “Sono servo inutile mi rimetto nelle mani del tuo amore misericordioso. Confido in te!”

Sento e godo della ricchezza della Parola di Dio e mi sento fortunato, privilegiato per il fatto di essere in contatto con questa Parola che è Gesù stesso sempre presente in ogni momento della mia vita.

Ora ritorno contento alla mia missione al servizio degli ultimi.

Stiamo costruendo una nuova chiesa con l'aiuto dei nostri cristiani congolesi e più ancora con l'aiuto di voi che ho avuto la gioia di incontrare in questo tempo. Aiuto di mezzi e di molta preghiera e di sentita simpatia e amicizia. Tutto questo ci fa bene e ci sostiene. Voglio dirvi che mi dà molta gioia il fatto di operare insieme a voi. Godo così il valore della solidarietà, anzi della fraternità.

Vi ringrazio di cuore anche a nome dei fratelli congolesi, in particolare del gruppo dei più poveri quasi rifiuto della società di cui vi avevo parlato anche precedentemente. È con questi che si provano delle gioie speciali.

Il GRAZIE tutto maiuscolo ve lo dice Gesù che ha affermato: “Tutto quello che fai agli altri lo fai a me”. Non vi dico nulla della situazione che si vive in Congo. Dalla lettera di Elio potete comprendere chiaramente. Si tratta di una realtà che ci fa soffrire, ma non ci fa paura, e io reputo gioia grande, quasi un privilegio condividere la nostra vita con i più bisognosi come il nostro fondatore san Daniele Comboni ci ha insegnato.

Carissimi, ancora ringrazio il Signore e tutti voi che partecipate a questa opera di salvezza verso i più poveri. In unione di preghiere con tutti e in particolare con coloro che si affidano alla nostra preghiera.

Vi benedico,
P. Lorenzo Farronato