I Padri Maestri comboniani e i loro soci fanno formazione permanente a Roma

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Lunedì 24 giugno 2019
I formatori di nove comunità di noviziato, provenienti dai quattro continenti in cui i Comboniani si trovano a lavorare, sono riuniti dal 17 al 30 giugno, nella Casa Generalizia a Roma. Sono in tutto quattordici. Si tratta dei principali responsabili della formazione dei giovani candidati alla vita missionaria, prima dell’entrata ufficiale nell’Istituto comboniano. Dei nove noviziati, sei si trovano in Africa (Zambia, Ciad, Uganda, Mozambico, Benin ed Eritrea), uno in Europa, uno in America Latina e uno in Asia.

“Il noviziato costituisce la prima esperienza profonda del modo di vita dei missionari comboniani e ha lo scopo di preparare il candidato alla consacrazione a Dio per il servizio missionario”, dice la Regola di Vita (n° 92) dei Missionari Comboniani. Per questo, il giovane candidato fa due anni di noviziato, durante i quali deve lasciar maturare la sua scelta vocazionale religiosa e missionaria, prima di chiedere di entrare nell’Istituto.

Su questo incontro di formazione permanente per i padri maestri e i loro soci, che ha lo scopo di condividere esperienze e riflettere sulle sfide, le difficoltà e i temi che possono aiutare meglio i giovani novizi nel loro cammino vocazionale, P. Víctor Manuel Tavares Dias, che è in partenza per il noviziato delle Filippine, ha detto: “Stiamo riflettendo sulle dimensioni principali della vita dei novizi e della nostra. Intendo la dimensione umana, quella psicologica, intellettuale, spirituale e missionaria. Lo sviluppo integrale e armonioso dei nostri candidati richiede una riflessione e un graduale progresso in tutte queste dimensioni”.

Perciò, i quattro responsabili del Centro di Formazione Permanente a Roma – P. John Baptist Keraryo Opargiw, P. Siro Stocchetti, P. Elias Sindjalim Essognimam e P. Fermo Bernasconi –, hanno inserito in agenda anche dei momenti di revisione e di valutazione dei programmi, dei contenuti e delle metodologie in uso nei noviziati, dell’ambiente formativo, dei rapporti tra formatori e novizi, della continuità della formazione prima e dopo il noviziato.

Secondo P. Víctor Dias, “il noviziato – che fa parte della storia e della vita della Chiesa e che è regolato dal Diritto Canonico e dalla Regola di Vita dell’Istituto –, non può essere una realtà statica ma deve tener conto dell’evoluzione dei segni dei tempi e delle diverse culture in cui è inserito, in modo da poter aiutare i novizi nel loro cammino di discernimento vocazionale e, allo stesso tempo, aiutare il nostro Istituto a rimanere fedele al carisma missionario del nostro fondatore, san Daniele Comboni, nei giorni e nelle realtà di oggi, nella Chiesa e nel mondo”.