Brasile: Nel Mato Grosso una marcia per padre Ramin, paladino degli indigeni

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Lunedì 22 luglio 2019
Più di 500 persone hanno partecipato in Rondolândia, nel Mato Grosso in Brasile, ad una processione in memoria del Servo di Dio padre Ezechiele Ramin, giovane missionario comboniano, ucciso il 24 luglio 1985, in Amazzonia. “Sembrava nostro, ma ora capiamo che è di tutta la Chiesa a cui lo abbiamo consegnato. Fa’ che la morte di Ezechiele, pastore del tuo gregge, porti frutti beneficando i suoi ‘campesinos’, in modo che essi possano raggiungere una vera dignità di uomini, in un ordine sociale ben più equo e giusto”. E’ la preghiera dei fedeli, letta da Paolo Ramin nel corso dei funerali del fratello, padre Ezechiele, il missionario comboniano ucciso in Brasile nel 1985. Parole che oggi risuonano profetiche vista l’ampia partecipazione alla Romaria, la processione che si è svolta in Rondolândia, per ricordare il Servo di Dio, assassinato dai latifondisti a soli 33 anni.

Servo di Dio padre Ezechiele Ramin, giovane missionario comboniano ucciso in Amazzonia nel 1985.

Una vita spesa per i diritti dei senza terra

“Venne colpito mentre difendeva i campesinos”: racconta il confratello padre Dario Bossi, provinciale dei comboniani del Brasile e cofondatore della rete Chiesa e miniere. “Abbiamo celebrato una memoria viva di questo padre, mai come oggi i diritti delle popolazioni indigene sono minacciati, la terra saccheggiata e la foresta Amazzonica distrutta e rasa al suolo da parte di chi vuole appropriarsi di queste terre. Ezechiele vive ancora nella resistenza delle comunità, nei progetti di educazione e di agroecologia che sono nati nel suo nome, dopo la sua uccisione”.

Il martirio di padre Ezechiele

“Nei mesi scorsi, più di duecento vescovi – spiega ancora padre Bossi – durante l’Assemblea della Conferenza episcopale del Brasile hanno scritto una lettera a Papa Francesco sollecitando perché venga riconosciuto il martirio di Ezechiele. Questo padre potrebbe diventare un punto di riferimento per il cammino della Chiesa in Amazzonia. Il popolo di Dio riunito a Rondolândia e a Cacoal, dove il missionario trovò la morte, riconoscono in lui come uno dei padri del Sinodo dell’Amazzonia perché il suo impegno di vita e la sua missione hanno aperto e ancora oggi ispirano nuovi cammini per la Chiesa e per l’ecologia integrale”. 
[Benedetta Capelli – Vaticannews]

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Più di 500 persone hanno partecipato a Rondolandia, nello Stato brasiliano del Mato Grosso, alla cosiddetta Romaria, la processione e la celebrazione in memoria di padre Ezechiale Ramin, missionario comboniano ucciso nel 1985, mentre, come ricorda al Sir padre Dario Bossi, anch’egli missionario comboniano, “partecipava a una missione di pace per difendere i diritti delle comunità senza terra”.
Si sono ritrovati insieme operatori pastorali, catechisti, leader impegnati nella politica e nel sociale, religiosi e religiose e il vescovo della prelatura di Borba, dom Zenildo Luiz Pereira da Silva. “Abbiamo celebrato una memoria viva di padre Ezechiele – prosegue padre Bossi -. Mai come oggi i diritti dei popoli indigeni sono minacciati, la terra disputata viene saccheggiata, e la foresta distrutta e rasa al suolo da parte di chi vuole appropriarsi di queste terre. Ezechiele ancora vive nella resistenza delle comunità, nelle decine di progetti di agro-ecologia e di educazione che sono nati con il suo nome negli anni seguenti alla sua uccisione”. Prosegue il comboniano: “Ezechiele vive anche nella maniera sempre nuova di essere Chiesa, attraverso la vita delle piccole comunità cristiane di base. Più di 200 vescovi, durante la recente assemblea della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, hanno scritto una lettera a Papa Francesco, chiedendogli che il martirio di padre Ezechiele venga rapidamente riconosciuto, in modo che egli possa diventare una figura di riferimento per il cammino della Chiesa in Amazzonia. Il popolo di Dio riconosce padre Ezechiele come uno dei patroni del Sinodo dell’Amazzonia, perché il suo impegno di vita e la sua missione hanno aperto e ancora ispirano nuovi cammini per la Chiesa e per l’ecologia integrale”.
“Padre Ezechiele Ramin – conferma dom Pereira da Silva – è una figura importante per noi e per il Sinodo, per la sua testimonianza e per l’amore alla missione”. E la proposta, nell’incontro di Rondolandia, è stata condivisa da molti presenti, come la giovane Sara Santos, della diocesi di Porto Velho, secondo la quale “sarebbe bello che padre Ezechiele venisse considerato patrono del Sinodo”, mentre Daniel Seidel, della Repam Brasile, sottolinea che “egli è stato uno dei primi martiri della nostra Amazzonia. Ha lavorato per la costruzione della pace, che non può essere separata dalla giustizia”.