Mercoledì 10 agosto 2022
«II primo destinatario dell'attività evangelizzatrice è lo stesso missionario. La continua conversione di sé alla Buona Notizia, che è chiamato ad annunciare, fonda e dà credibilità alla sua attività. (cfr. RV 46; 20; 99; RMi 87-90). Ciò dipende dalla natura stessa della missione e dagli uomini ai quali il missionario è inviato» (P. Carmelo Casile, nella foto). [Vedi allegati
1 e 2]

IL MISSIONARIO,

UN SEGNO DI CONVERSIONE
(1)

P. Carmelo Casile

Mons. Claudio Lurati, vescovo comboniano in Egitto.

II primo destinatario dell'attività evangelizzatrice è lo stesso missionario. La continua conversione di sé alla Buona Notizia, che è chiamato ad annunciare, fonda e dà credibilità alla sua attività. (cfr. RV 46; 20; 99; RMi 87-90). Ciò dipende dalla natura stessa della missione e dagli uomini ai quali il missionario è inviato. Infatti, per vivere la vita apostolica con la radicalità che questa gli chiede, il missionario è chiamato a vivere in un continuo «ardore di santità» (RMi 90) e in una continua tensione verso la conversione, come corrispondenza al dono ricevuto. Quanto più il missionario è cosciente del dono ricevuto, tanto più intensamente avverte l’esigenza d’impegnarsi a corrispondere alla chiamata divina nelle scelte concrete della vita attraverso un cammino di continua conversione, per portare l’annuncio del Vangelo alle nazioni (cfr. RV 20; 56; 82; 82.1; 85).

Inoltre, l'essenza dell'uomo, e a titolo speciale del missionario, è essere-da-e-di-Dio ed essereper-Iddio: «L’aspetto più sublime della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. … la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola quella divina» (GS 19a; 22e). Ma quest’unione non può essere sentimentale e incoerente, come se Dio fosse un giocattolo o una “scappatoia” per i momenti di angoscia o per il momento della fine della vita; l’unione con Dio dà vita, quando è una unione di autentico impegno e alleanza con Lui, in modo tale che sia una unione vitale, mediante la quale Dio sia il mio “tutto”, il “tutto” che dà significato pieno alla mia vita.

L’evangelizzazione, per tanto, postula la conversione sia del missionario sia delle persone a cui è inviato; in questa dinamica il missionario, nel suo cammino di fede nel mondo e per il mondo (RdV 16), diviene segno di conversione e strumento di comunione e di dialogo, che interpella tutti coloro che cercano Dio con cuore sincero, dentro e fuori della Chiesa.
(In allegato, vedi il testo completo)
[Comboni2000]

IL MISSIONARIO, UN SEGNO DI CONVERSIONE (2)
Strumento di comunione e di dialogo

P. Carmelo Casile

Scolastici comboniani con i loro formatori a Casavatore / Napoli.

Dopo aver riflettuto sulla centralità della conversione nella vita dell’evangelizzatore, ora è interessante vedere come la Regola di Vita presenta la dinamica della conversione al missionario comboniano.
(In allegato, vedi il testo completo)
[Comboni2000]