Mercoledì 1 maggio 2014
Svoltasi dal 22 al 26 aprile scorso al Centro pastorale di Maria Trost a Lydenburg, l’annuale assemblea provinciale si è concentrata su tre aspetti: le dinamiche interculturali e intergenerazionali nelle nostre comunità; la riflessione sul Progetto di fusione (RSA, MO e M/Z) e la Revisione del nostro Direttorio provinciale.

Vi hanno preso parte come osservatori speciali padre José Joaquim Luis Pedro, superiore provinciale del Mozambico, padre Moses Huruwella, vice superiore provinciale del Malawi/Zambia e padre Daniel Chisha, consigliere provinciale del Malawi/Zambia. Il tema delle dinamiche interculturali e intergenerazionali, trattato nella prima mattinata da padre José Joaquim, ha suscitato un vivace dibattito tra i confratelli. Molti hanno evidenziato come la pluralità culturale delle nostre comunità sia un valore aggiunto per la crescita umana e spirituale di ognuno e, al tempo stesso, una sfida che richiede un impegno per riconoscere la pari dignità della cultura dell’altro, evitando di considerare una cultura superiore a un’altra.

La riflessione sul Progetto di fusione (RSA, MO e M/Z) è stata facilitata dalle risposte al questionario raccolte in un documento che ogni partecipante ha potuto consultare prima dell’assemblea. Undici confratelli ritengono urgente e necessaria la fusione delle tre province, cinque concordano ma sono del parere che bisogna avere più tempo per rifletterci sopra, mentre nove sono contrari alla fusione. In totale, si può dire che il 64% dei confratelli della Provincia del Sudafrica è favorevole ad unire le tre province. Senza sottovalutare alcune difficoltà, tra cui la comunicazione nelle due lingue (inglese e portoghese), la fusione potrebbe aiutare a risolvere il problema dell’insufficienza di personale nella nostra provincia, motivo per il quale non si possono sempre garantire comunità con almeno due confratelli.

L’assemblea ha quindi affrontato la revisione del Direttorio provinciale in vigore dal 2014. Con solerzia sono stati discussi e approvati gli emendamenti al testo originario, grazie soprattutto al lavoro dei segretariati per la missione, la formazione e l’economia che hanno preparato in antecedenza le loro proposte. Sono state approvate varie modifiche, tra cui quella riguardante il trasferimento alle diocesi di parrocchie ben avviate e autosufficienti auspicato dal vecchio Direttorio. Considerata la difficoltà delle nostre comunità ad autosostenersi, l’assemblea ha votato invece a favore per mantenere parrocchie economicamente stabili.

Le difficoltà economiche riguardano anche il problema della manutenzione delle strutture, come alcune nostre comunità hanno messo in evidenza nelle loro relazioni. Si tratta di chiese, cappelle, aule parrocchiali come pure, in alcuni casi, di case in cui abitiamo che per lungo tempo sono state trascurate e ora versano in uno stato di degrado. Per ripararle sono necessarie risorse finanziarie che fatichiamo a reperire e che sovente le comunità parrocchiali non hanno a disposizione. Non ci sono facili soluzioni al problema, tuttavia l’assemblea ha accolto l’invito affinché in ogni comunità ci sia “un occhio alla manutenzione” in modo tale da intervenire tempestivamente con appropriate misure e impedire il degradarsi delle strutture.

Intanto, il cammino appena iniziato verso l’unificazione delle tre province è un passo concreto per la realizzazione della richiesta avanzata dagli ultimi tre Capitoli Generali – 2009, 2015 e 2022 – e dalla Leadership APDESAM nel 2023. La strada da percorrere è ancora lunga e il compimento del progetto richiede l’impegno costante delle parti interessate, nel discernimento e nel dialogo, procedendo insieme per giungere a un consenso su punti fondamentali.
Padre Efrem Tresoldi, mccj