P. Antonioli è morto per un attacco di asma con complicazioni polmonari alle 14 del 16 ottobre 1969 ad Angal, dove era stato trasportato due giorni prima da Ombaci. Nato il 4.2.1896 a Monno (Brescia), entrò nella nostra Congregazione nel 1922, già studente di III teologia e fu ordinato sacerdote il 9.4.1924 (aveva emesso i primi voti l' 1.1 dello stesso anno). Partito per l'Uganda nell'agosto del '24, vi restò fino alla morte con brevi interruzioni in Italia per riposo, lavorando specialmente ad Arua, Maraca ed Ombaci. Apparirà prossimamente di lui un lungo profilo su «Nigrizia». Riassumiamo in breve alcune sue caratteristiche. Egli fu anzitutto, un uomo volitivo, deciso piuttosto austero e rotto ad ogni sacrificio. Spese per il bene dei suoi fratelli Logbara più di 40 anni della sua lunga vita. Ha lavorato sempre in questa tribù della diocesi di Arua in Uganda. E quella buona gente gli si era affezionata al punto che morto il Padre ad Angal, 95 km. lontano da Arua, i Logbara insistettero perché fosse sepolto vicino a loro nel cimitero della cattedrale di Arua. Più di 6.000 persone presero parte ai suoi funerali, tributo popolare al missionario senza riserve. Sapeva darsi ai fratelli perché costantemente unito al Padre: la preghiera forgiava il suo dinamismo apostolico. Soleva dire ai suoi giovani collaboratori che il segreto di successo nell'apostolato stava nel pregare bene e pregare molto. Uomo di poche chiacchiere, voleva fatti. Era aperto ai problemi dei tempi nuovi ed esortava tutti a tentare metodi nuovi. I missionari che hanno lavorato con lui forse lo trovarono un po' esigente, ma gliene furono grati per la solida formazione avuta. Quando P. Antonioli arrivò ad Arua nel 1924, non era stato ancora dato alcun Battesimo solenne ad adulti, dopo sei anni dalla fondazione. Alla sua morte, 45 anni dopo, i Logbara cattolici erano più di duecentomila. Dapprima si mostrarono diffidenti, ma poi furono «travolti» dalla carità.
Da Bollettino n. 90, giugno 1970, p. 77