In Pace Christi

Federici Fausto

Federici Fausto
Fecha de nacimiento : 01/03/1900
Lugar de nacimiento : Sanguinetto VR/I
Votos temporales : 01/11/1917
Votos perpetuos : 06/01/1923
Fecha de ordenación : 22/07/1923
Fecha de fallecimiento : 18/07/1955
Lugar de fallecimiento : Padova/I

Una grave perdita ha subito la Congregazione con la morte, quasi improv­visa, del P. Fausto Federici. Certo la sua scomparsa era inaspettata; benché non avesse mai goduto robusta salute, la sua intensa e continuata attività non faceva sospettare una fine così immatura. Un tardo intervento chirurgico, per la sopravvenuta peritonite, non valse a salvargli la vita, e spirava il 18 luglio a Padova, verso le 6.30 del mattino, a 55 anni.

P. Fausto Federici era nato a Sanguinetto (Verona) il 1° marzo 1900. Per­dette il padre in tenera età, e la madre, tuttora vivente, con grande sacrifi­cio e con l'aiuto dell'allora parroco di Roverchiara, riuscì ad avviare il figlio maggiore Fortunato al Seminario di Verona, e Fausto alla nostra Scuola Apo­stolica di Brescia.

Sempre brillante negli studi, frequentò il ginnasio presso il Collegio Arici di Brescia, e a 15 anni, il 15 agosto 1915, entrava nel noviziato di Verona, facendovi la vestizione il 1° novembre. Il noviziato, assottigliato causa la guer­ra, nel settembre 1917 fu trasferito a Savona, dove P. Federici emetteva la professione religiosa la festa di Tutti i Santi dello stesso anno. Nel 1918 fu chiamato sotto le armi, ma le sue forze non ressero ai disagi del servizio mi­litare in tempo di guerra, e fu rimandato per salute. Completò gli studi a Brescia e a Verona, frequentando le scuole dei Seminari Vescovili. Fece la professione perpetua a Verona il 6 gennaio 1923, ed ivi fu ordinato sacerdote il 22 luglio dello stesso anno.

Seguirono due anni d'intensa attività a Brescia, come prefetto e insegnan­te in quella Scuola Apostolica e un attivissimo ministero sacerdotale. Nel 1925 partiva per il Bahr-el-Gebel, e per quattro anni dirigeva la stazione di Loa tra i Madi, per passare nel 1929 a Okaru come Superiore del Seminario, e dal 1931 anche come Superiore Regionale del Bahr-el-Gebel.

Avendo dovuto lasciare la missione per salute, nel 1934 succedeva a Mon­signor Orler come Superiore della Casa Madre di Verona, e nel 1935, dopo la promozione di Mons. Negri a Vicario Apostolico, P. Federici fu nominato As­sistente e Vicario Generale.

Nel 1937 fu nominato Superiore a Sulmona, donde nel 1940 passò a di­rigere la nuova Casa di Pesaro. Durante la guerra, essendo preclusa la via alle Missioni, i Superiori aderirono alle richieste di alcuni Vescovi di avere per­sonale dell'Istituto nelle loro diocesi, e P. Federici fu inviato, con altri con­fratelli, ad Antrodòco in diocesi di Rieti, dove fu parroco dal 1941 al 1946; vi lasciò un ricordo indelebile.

Nell'agosto 1946 P. Federici ritornava a Verona; fu per qualche mese ret­tore a S. Tornio, finché dopo il Capitolo del 1947, cui partecipò come delegato, fu per sei anni Segretario Generale. Dal 1953 era Superiore a Padova.

P. Federici aveva doti singolari d'intelligenza e di organizzazione, anche se talvolta velate da una vena di pessimismo. Riusciva bene negli affari, che sa­peva condurre a buon termine con tatto e costanza. Aveva particolare attitu­dine alla predicazione, cui si dedicò sempre volentieri e con successo. Di soda formazione spirituale e di retti principi religiosi, rese preziosi servizi alla Con­gregazione, che servì con dedizione e amore filiale. Quanto poi fosse stimato, anche dagli esterni, è testimoniato da questa lettera, che il segretario del Cardinale Tedeschini inviava al fratello Don Fortunato, il giorno dopo la mor­te del Padre.

« ... Comunicai immediatamente la ferale notizia a S. Eminenza il Card. Tedeschini, il quale ha espresso tutto il suo profondo dolore per tale perdita. Ella sa che l'Eminentissimo Cardinale conosceva molto bene il Padre Fausto; aveva di lui particolare stima; gli conservava affetto e predilezione, perchè ne aveva conosciuto le doti e le qualità del buon pastore. Per tale stima e per tale predilezione Sua Eminenza Rev.ma (la cosa mi è stata fatta nota dall'Eminentissimo soltanto ora) aveva da diversi mesi proposto Padre Fausto a Vescovo, la cui nomina, forse, non sarebbe tardata a verificarsi. Dio ha dispo­sto diversamente, e Sua Eminenza, pur manifestando vivo dolore per la di­partita del Padre Fausto e per la mancata promozione, impedita dalla sua mor­te, ha adorato la volontà del Signore; ma ha espresso il pensiero e il desiderio di far conoscere anche a Lei e alla mamma questo divisamento, che egli stava portando a termine. L'Eminentissimo spera che tale postuma notizia possa recare qualche sollievo al cuore affranto delle persone care, che P. Fausto ha lasciato in lacrime sulla terra, e con tale comunicazione mi ha dato anche l'incarico di far pervenire a tutti voi l'assicurazione che egli ricorderà nelle sue preghiere di suffragio l'anima benedetta dello scomparso, mentre di cuore invia alla mamma, a Lei e a tutti i parenti una sua particolare Benedizione».

La salma di P. Fausto Federici, ch'era stata tumulata in un loculo del ci­mitero di Padova, il 31 ottobre 1955 veniva trasportata a Nogarole Rocca (Ve­rona), dove è parroco il fratello Don Fortunato, e sepolta nella chiesetta che, in cimitero, è riservata ai sacerdoti.

Da Bollettino n. 45, gennaio 1956, pp. 1052-53