Roma, martedì 21 febbraio 2012
Padre Renzo Piazza, missionario comboniano vicentino, ha lavorato per favorire il dialogo tra cristiani e musulmani a N’Djamena, capitale del Ciad. Da pochi mesi P. Renzo vive a Pesaro dove si occupa dell’animazione e della formazione permanente dei comboniani. Pubblichiamo qui di seguito la testimonianza che ha dato al giornale settimanale di Pesaro “il nuovo”.

«Le strade della missione sono numerose: l’annuncio, la fondazione di Chiese locali, l’ecumenismo, la promozione umana. A me è stato chiesto di percorrerne una forse “meno trafficata”, quella del dialogo». A parlare è Padre Renzo Piazza, un comboniano vicentino di 61 anni che fino al 2011 ha lavorato per favorire l’incontro e la convivenza tra cristiani e musulmani in uno dei posti più difficili al mondo: N’djamena, capitale del Ciad. Un caotico villaggio di un milione di persone suddivise in 130 etnie dove il 75% degli abitanti è musulmano e dove non mancano infiltrazioni fondamentaliste. «Qui la gente, dopo una sanguinosa guerra civile, si sente reciprocamente minacciata – spiega – e la missione risponde ad una reale necessità di pace». Negli anni Padre Renzo è riuscito ad aprire una casa comboniana proprio dentro al quartiere islamico della città, al confine con quello cristiano. «Doveva essere un ponte tra due culture e due religioni - dice - in più c’era da pensare alla pastorale degli studenti universitari attraverso un centro cattolico». Questa intensa attività di conoscenza dell’islam, messa poi al servizio delle varie parrocchie della diocesi, ha facilitato l’incontro tra i due gruppi.

Da pochi mesi Padre Renzo vive a Pesaro dove si occupa dell’animazione e della formazione permanente dei comboniani. Ma se gli si chiede quando tornerà in missione risponde con un sorriso: «lo sono già qui, perché se l’Africa consente di vivere un’esperienza umanamente molto ricca, ciò che spinge alla missione non è la gratificazione ma l’amore di Cristo».

Il suo desiderio oggi? Testimoniare una vita autenticamente cristiana ed essere strumento di evangelizzazione sull’esempio di Daniele Comboni, «là dove il Signore mi chiede di esserlo».
Roberto Mazzoli
(Settimanale di Pesaro “il nuovo”)