BULLETIN MENSUEL DES MISSIONNAIRES COMBONIENS DU COEUR DE JÉSUS

CONSIGLIO GENERALE

Brevi note dalla 37a Consulta Generale straordinaria (16-27 agosto 2025)

  1. Le prossime Consulte Generali si svolgeranno:
  • Consulta di ottobre dal 6 al 25 ottobre
  • Consulta di dicembre dall’ 8 al 13 dicembre
  1. Nomina di padre Moses Otii come formatore a Graz

In data 27.8.2025, il Consiglio generale ha votato unanime la nomina di padre Moses Otii a primo formatore alla comunità formativa di Graz dal 1° settembre 2025.

Ordinazioni

Mintesnot Simeneh Lemessa

Jijiga/ETH

02.08.2025

Bwalya Kennedy

Lusaka/MZ

04.08.2025

Jorge Carlos Joaquim Máquina

Kisangani/CN

13.08.2025

Mutheu Moses Mwatunge

Kisangani/CN

13.08.2025

Muhindo Kapanza Lwanzo

Kisangani/CN

13.08.2025


Professioni perpetue

Kennedy Bwalya                                 Lilanda/MZ                       10/05/2025
Nyimbo Oscar Theyo                         Bangui/RCD                      10/05/2025
Adaklumegah Mamertus                   Accra/TGB                        29/06/2025
Eklo Honyo Kossi V. Celestin           Accra/TGB                        29/06/2025
Nguyen Van Tien Peter                      Hô Chí Minh City/VN    04/07/2025
Romero Chajón David Eduardo       San Luis Peéen/PCA      18/07/2025
Muliza Vincent James                        Lilongwe/MZ                   25/07/2025
Mwilu Nichola Mbithi                        Rankau Kandisi/KE       17/08/2025
Zida Koffi Magloire                             Rankau Kandisi/KE       17/08/2025
Mutheu Moses Mwatunge                 Kisangani/CN                  03/08/2025
Jorge Carlos Joaquim Máquina        Kisangani/MO                03/08/2025
Muhindo Kapanza Lwanzo                Kisangani/CN                  03/08/2025
Olupot Christopher                             Matany/U                          21/08/2025
Celso Samwel Pedro                           Tete/MO                            23/08/2025
Gil Fernando                                        Tete/MO                            23/08/2025

Opera del Redentore

Settembre:        01 – 15 NAP         16 – 30 PCA
Ottobre:             01 – 07 RCA        08 – 15 TCH           16 – 31 RSA

Intenzioni di preghiera

Settembre: Nella società odierna, in continuo cambiamento, chiediamo al Signore la capacità di metterci in ascolto delle esigenze di tutta l’umanità e di tutto il creato, compiendo gesti di benevolenza, di rispetto e di cura per la “casa comune”. Preghiamo.

Ottobre: Per le Suore Missionarie Comboniane che celebrano la loro Assemblea Inter-capitolare: affinché, ispirate dal soffio dello Spirito, vivano questo evento come un kairós nel processo di riconfigurazione che stanno vivendo. Preghiamo.

Calendario liturgico comboniano

SETTEMBRE

9

S. Pietro Claver, sacerdote – Patrono dell’Istituto

Solennità


OTTOBRE

1

Santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa, Patrona delle missioni

Festa

10

San Daniele Comboni, vescovo, Fondatore della Famiglia comboniana

Solennità

20

Beati Davide Okelo e Gildo Irwa, Martiri

Mem. facolt.


Ricorrenze significative

SETTEMBRE

9

San Pietro Claver, sacerdote

Ciad, Colombia

14

Esaltazione della Santa Croce

ovunque


OTTOBRE

16

Santa Margherita Maria Alacoque, vergine

ovunque

19

Santi Giovanni di Brébeuf e Isacco Jogues, sacerdoti e compagni, martiri

NAP (Stati Uniti e Canada)


CURIA

Padre Celestino si laurea in Storia della Chiesa e Beni Culturali

Con gioia condividiamo la notizia che il 26 giugno 2025 padre Celestino Seabra Invaha Namaneque, originario del Mozambico, ha completato il suo percorso di studi in Storia della Chiesa e Beni Culturali presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Ha difeso la sua tesi di laurea dal titolo Patrimonio artistico e culturale delle missioni africane. Il caso del Museo Africano di Verona, dedicata al tema della valorizzazione e della conservazione del patrimonio culturale della Chiesa.

Lo studio mette in particolare in luce la collezione etnografica del Museo Africano di Verona, fondato nel 1938, evidenziandone l’importanza per la memoria storica, culturale e artistica della Chiesa e per la sua trasmissione alle nuove generazioni. Un risultato di cui essere riconoscenti e fieri, che arricchisce non solo padre Celestino ma anche tutta la nostra Famiglia comboniana.

270 giovani, attratti dal carisma comboniano, a Roma per il Giubileo

Dal 28 luglio al 3 agosto, la Curia generale dei missionari comboniani a Roma si è trasformata in un vivace punto di incontro internazionale, accogliendo 270 giovani provenienti da Africa, Europa, America e Timor Est. Molti gruppi — tra cui i Combojoven dalla Spagna, giovani da Italia, Portogallo, Egitto, Inghilterra e Messico — si erano già ritrovati nei giorni precedenti nelle comunità comboniane di Milano, Verona e Firenze, in preparazione al grande Giubileo dei giovani che si è svolto nella capitale italiana.

L’invito era stato lanciato mesi prima, l’11 dicembre 2024, con una lettera firmata dal padre Fabio Baldan, provinciale d’Italia, e dal padre Stefano Giudici, segretario provinciale della formazione. In programma: giornate di preghiera, riflessione, celebrazioni liturgiche, visite culturali, scambio di esperienze e momenti per condividere la gioia della fede.

«Questo incontro – ha sottolineato padre Baldan – è stata un’opportunità per riflettere sulla giustizia sociale, l’ecologia integrale e la dignità di ogni persona, valori al cuore della missione comboniana, che guarda alle periferie e sogna un futuro più giusto e sostenibile».

►Voci dai cinque continenti – Le testimonianze dei partecipanti raccontano un’esperienza di crescita e fraternità. Per José Daniel Rodríguez, da Sahuayo, Michoacán (Messico centrale), è stato prezioso «imparare a riutilizzare materiali per ridurre l’inquinamento e prendere coscienza degli errori quotidiani». La portoghese Camila dos Santo Campos, 17 anni, ricorda il primo giorno a Milano: «Eravamo nervose, non sapevamo cosa aspettarci né chi avremmo incontrato. Ma i timori si sono trasformati in gioia: tutti ci hanno accolto con un sorriso e, pur provenendo da Paesi diversi, siamo diventati subito amici». Juan Enrique Ela, postulante comboniano spagnolo, racconta la ricchezza di «conoscere culture e nazionalità diverse» e confida, con un sorriso, che, quando non capiva qualcosa, si affidava a ChatGPT per comunicare.

►Canti, danze e testimonianze – A Roma, uno dei momenti più colorati è stata l’attività di animazione missionaria organizzata dalla Famiglia Comboniana tra le rovine dei Fori Imperiali, con canti in lingala, kiswahili, inglese, portoghese, spagnolo e italiano, e danze che esprimevano la ricchezza culturale dei partecipanti. Tra i momenti più toccanti, la testimonianza di Rhea Nadeem, giovane inglese, che ha raccontato come la fede e l’esperienza di sentirsi salvata da Dio durante la pandemia di Covid-19 abbiano cambiato la sua vita: «Dio è reale e sempre con noi, soprattutto nei momenti difficili».

►Un’esperienza nel cuore del Giubileo – Il Giubileo comboniano dei giovani si è inserito nel più ampio Giubileo dei giovani di Roma, che ha visto momenti di grande partecipazione: la messa di apertura in Piazza San Pietro, la giornata penitenziale al Circo Massimo e la veglia a Tor Vergata con Papa Leone XIV. Un evento che ha unito lingue, culture e storie diverse, nel segno di San Daniele Comboni e nel sogno di un mondo più fraterno. (Padre Gbama Nsusu Boniface Junior)

►Messaggi di ringraziamento e di incoraggiamento a continuare – Nonostante la “Babele delle lingue”, abbiamo vissuto una indimenticabile “esperienza della Pentecoste”. L’ostacolo della lingua non è una barriera alla fraternità, quando ci sono apertura del cuore e disponibilità a vivere insieme con serenità.

I messaggi di ringraziamento giuntici dai responsabili dei vari gruppi dei nostri giovani pellegrini parlano del “fascino” dell’esperienza vissuta, e ci spronano a continuare a dare il nostro meglio per coinvolgere i giovani nel nostro ministero missionario comboniano.

►«Vi inviamo questo messaggio per ringraziarvi per la magnifica esperienza che ci avete regalato. Il gruppo proveniente dal Portogallo è rientrato entusiasta dei giorni trascorsi con voi. Il calore umano e la bel-lezza di quei giorni non saranno mai dimenticati» (Carlos Campo e padre Crespim Cabral, mccj).

►«Dal profondo del cuore desideriamo dirvi un enorme grazie per la splendida accoglienza che ci avete riservato nei giorni “giubilari” del nostro pellegrinaggio. Avete aperto le porte delle vostre comunità e dei vostri cuori con tanta gentilezza, pazienza e gioia. Il vostro entusiasmo nel raccontarci l’eredità di San Daniele Comboni, non solo ci ha fatto capire meglio la grandezza del suo impegno per la missione della Chiesa verso i popoli africani, ma ci ha anche aiutato a ravvivare quello stesso spirito in ciascuno di voi.

Grazie per aver camminato con noi in questo tratto del nostro cammino giubilare. Avete reso questo momento davvero speciale» (Padri Melaku Tafesse e padre Rees Gordon Paul, mccj)

ASIA

Vietnam – Professione perpetua di Peter Tien, in Vietnam

Lo scorso 4 luglio è stato un giorno significativo e gioioso per la nostra delegazione dell’Asia. Per la prima volta un candidato vietnamita ha emesso i voti perpetui.

Lo scolastico Peter Tien, circondato dai suoi confratelli della comunità “Beato Anrê (Andrea) di Phú Yên”, nell’arcidiocesi di Thành-Phô Hô Chí Minh, si è consacrato a vita come missionario comboniano. A ricevere i voti è stato padre Victor Paruñgao, vice superiore della delegazione dell’Asia.

La famiglia di Andrea si è unita alla celebrazione e suo cugino, un sacerdote Salvatoriano (Società del Divin Salvatore), ha tenuto una brillante omelia con diversi riferimenti alla nostra spiritualità.

La celebrazione è stata un ottimo momento per incoraggiare i nostri candidati vietnamiti nelle varie fasi della loro formazione a perseguire l’ideale missionario come opzione di vita concreta e scelta profetica per la Chiesa in Vietnam. Ora attendiamo con serena e gioiosa ansia l’ordinazione diaconale di Peter Tien. (Padre Aguilar Sánchez Víctor Manuel, mccj)

DSP

Centenario della casa “Josefinum” di Ellwangen e Assemblea Provinciale

Il 22 giugno, i missionari comboniani impegnati nella provincia tedesca hanno celebrato il Centenario della casa “Josefinum” a Ellwangen.

Nel 1921, un piccolo gruppo di confratelli della Congregazione dei Figli del Sacro Cuore di Gesù–FSC (allora ancora unita; la Congregazione dei Missionari Figli del Sacro Cuore di Gesù–MFSC sarebbe stata eretta nel 1923) aveva acquistato un mulino fatiscente, situato lungo uno stagno sbarrato, assieme a una piccola fattoria, a Schleifhäusle, minuscola frazione di Ellwangen.

Padre Isidor Stang, espulso dal Sudan durante la Prima Guerra Mondiale, aveva raccolto i fondi necessari. Quattro anni dopo, nel 1925, cioè due anni dopo la divisione formale dell’Istituto (che includeva anche la separazione dei beni materiali), i fondi furono messi a disposizione per l’acquisto di una casa più grande a Ellwangen. Lì fu fondato un seminario, allora chiamato “scuola apostolica”.

Fino alla fine dell’Impero tedesco, dopo la Prima Guerra Mondiale, agli ordini religiosi del Reich non era permesso di fondare case religiose. Pertanto, fino al 1918, i candidati di lingua tedesca dovettero recarsi o a Bressanone o a Verona per la loro formazione.

L’apertura di Ellwangen fu possibile grazie a un gesto speciale da parte dell’allora vescovo di Rottenburg, mons. Wilhelm Keppler, che decise di accogliere un ordine religioso nella propria diocesi, con la possibilità di aprirvi un seminario. Diverse altre diocesi avevano, invece, negato questa possibilità. Il seminario di Ellwangen e la comunità di Schleifhäusle (questa inizialmente molto povera e subito soprannominata “Josefstal” dai confratelli), conobbero una inaspettata espansione. Ma non è questo il luogo per descriverne il rapido sviluppo.

Mons. Klaus Mathhias Krämer, ordinato vescovo di Rottenburg-Stuttgart il 1° dicembre 2024, ha voluto essere presente alla celebrazione del Centenario, anche perché conosce bene il lavoro missionario del nostro Istituto, ed è stato non solo responsabile dei contri missionari delle diocesi, ma anche presidente della organizzazione pontificia missionaria Missio-Deutschland per diversi anni.

La grande basilica di Ellwangen era gremita per la celebrazione giubilare. Il vescovo ha descritto il lavoro instancabile dei missionari comboniani come «loro segno distintivo, nonostante le difficoltà e gli insuccessi». Tutti noi siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel notare quanto apprezzamento ancora oggi godiamo in questa nazione.

Circa 500 ospiti hanno partecipato all’evento e ben 350 porzioni di ottimo cibo sono state servite al momento del pranzo. Presenti anche la maggior parte dei confratelli delle varie comunità della provincia.

Il giorno seguente, abbiamo iniziato l’assemblea provinciale, con una giornata di riflessione sul tema del Sacro Cuore, introdotta da padre Josef Altenburger. (Padre Alois Eder, mccj)

ETIOPIA

Ordinazione sacerdotale di Mintesnot Simeneh Lemessa

Il 2 agosto 2025, a Jijiga, nel Vicariato Apostolico di Harar, nella regione somala dell’Etiopia, il diacono Mintesnot Simeneh Lemessa è stato ordinato sacerdote. La cerimonia è stata impreziosita dalla presenza del vicario apostolico di Harar, mons. Angelo Pagano, Ofm Cap., e del vescovo ausiliare dell’arcieparchia di Addis Abeba, mons. Tesfaye Tadesse Gebresilasie, mccj.

Nell’omelia, il vescovo ordinante, mons. Tadesse, ha parlato della bellezza del ministero sacerdotale, sottolineando la sacra responsabilità che deriva dal servire la Chiesa e la comunità.

La cerimonia ha attratto un gran numero di sacerdoti e religiose, tra cui vari missionari comboniani e suore comboniane. La parrocchia di San Giuseppe, che è stata benedetta dalla presenza dei missionari per oltre un secolo, ha celebrato questa occasione speciale con giubilo e un profondo senso di appagamento spirituale.

Mintesnot Simeneh ha completato gli studi teologici e ricevuto il diaconato in Brasile, ed è già stato assegnato alla provincia comboniana di questo paese sudamericano.

Molto appropriate le parole finali del superiore provinciale a chiusura della celebrazione: «L’assegnazione di padre Mintesnot alla provincia comboniana del Brasile per il suo primo ministero sacerdotale missionario è uno splendido segno dell’apertura al mondo intero di questa parrocchia di San Giuseppe di Jijiga, del Vicariato Apostolico di Harar, della provincia comboniana di Etiopia e anche della Chiesa cattolica etiopica tutta: inviare un nostro “testimone” come dono della nostra fede alla Chiesa del Brasile dimostra senza ombra di dubbio che abbiamo preso sul serio l’imperativo di Gesù: “Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo a ogni creatura”. In un certo senso, è una prova della nostra maturità. Di questo, non possiamo che ringraziare il Signore».

La giornata di festa si è conclusa con un pasto preparato nella sala parrocchiale, che ha simboleggiato sia l’unità della comunità parrocchiale che la sua grande gioia nel donare un proprio figlio al ministero dell’evangelizzazione, ma anche una benedizione sulla nuova tappa della vita di padre Minstesnot Simeneh. (Padre Asfaha Yohannes, mccj)

ITALIA

“ELIMU – African Summer School 2025” a Firenze

Anche quest’anno, presso la comunità comboniana di Firenze, si è svolta la “ELIMU – African Summer School”, dal 7 al 13 luglio, una settimana di studi universitari dedicata all’approfondimento delle dinamiche africane e alla progettazione innovativa in collaborazione con il continente.

L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione a Firenze, è promossa in sinergia con Afrobrix, attiva nella città di Brescia. Il corso è diretto scientificamente dal prof. Mahougnon Venance Sinsin, con il coordinamento di padre Fabrizio Colombo, mentre l’organizzazione locale è stata affidata a padre John Hammond. Il progetto è stato reso possibile grazie alle donazioni private, ai contributi degli studenti e al sostegno di Banca Etica, Regione Toscana e Comune di Firenze, che ha anche concesso il patrocinio.

►TEMA 2025 – “Rinascimento Africano – Innovazione e Tecnologia”

Il corso ha affrontato il tema dell’innovazione tecnologica nel continente africano, partendo dal poco valorizzato contributo dell’Africa antica e moderna alle scienze e alle tecniche. Da qui si è sviluppata una riflessione sul rapporto tra tradizioni africane, conoscenze epistemiche locali e cultura dell’innovazione.

Parallelamente, sono state analizzate le sfide legate allo sviluppo tecnologico africano nella prospettiva di un Rinascimento Africano, affrontando anche le problematiche della tecnocrazia e del tecno-colonialismo, con un approccio multidisciplinare: filosofico, storico e culturale.

►Laboratori, startup e progettazione: un percorso concreto

Una grande novità dell’edizione 2025 sono state le sessioni pomeridiane, che hanno offerto ai partecipanti un’opportunità unica di confronto con professionisti del mondo delle startup e con imprenditori afrodiscendenti che hanno già avviato progetti di successo. Tra questi, il prof. Mauro Lombardi, di Blockchains and Artificial intelligence for Business, Economics and Law (BABEL), presso l’Università di Firenze, Chris Richmond Nzi (digital entrepreneur), Marco Tortora (Fair Italy) e Andrea Censoni (Startup Africa Roadtrip).

L’obiettivo è stato quello di ispirare, formare e accompagnare i partecipanti verso la creazione di imprese innovative, con un focus sulle tecnologie applicate al contesto africano e alle diaspore.

Al termine della settimana, gli studenti hanno presentato idee progettuali che verranno seguite nei mesi successivi attraverso un percorso di mentoring e follow-up con esperti.

►Dicembre 2025: la presentazione pubblica dei progetti

Grazie alla collaborazione con l’associazione “Fair Italy” di Firenze, le migliori idee potranno essere presentate pubblicamente a dicembre, sempre a Firenze, in un evento dedicato a innovazione e startup. In quella occasione, imprenditori, investitori e responsabili di incubatori avranno modo di selezionare e sostenere i progetti più promettenti, favorendo la nascita di vere e proprie startup.

►Giovani afrodiscendenti protagonisti del cambiamento

Rendere giovani afrodiscendenti – soprattutto di seconda generazione – protagonisti dello sviluppo e dell’innovazione dell’Africa è uno degli obiettivi fondamentali di ELIMU. Una visione che si ispira profondamente al piano missionario e culturale di San Daniele Comboni.

Appuntamento alla prossima edizione di ELIMU, nel 2026, sempre a Firenze, la culla del Rinascimento. (https://elimu.it/)

Pellegrini dal Vicariato dell’Arabia del Nord visitano la tomba di mons. Camillo Ballin

Venerdì 1° agosto 2025, un centinaio di pellegrini del Vicariato Apostolico dell’Arabia del Nord (Bahrein, Kuwait, Qatar, Arabia Saudita), accompagnati da alcuni sacerdoti, hanno visitato il cimitero di Fontaniva (Padova), dove è sepolto mons. Camillo Ballin, missionario comboniano e loro vescovo per 15 anni, morto a Roma la sera di Pasqua del 2020.

Accolti dal fratello Alfonso, da familiari, compaesani, dal parroco don Andrea Mazzon e da padre Gaetano Montresor, i pellegrini si sono raccolti in preghiera e canti sulla tomba del loro pastore. Hubert, uno degli accompagnatori, ha ricordato con commozione il ministero di mons. Camillo, sottolineando la sua forza nell’annunciare il Vangelo nonostante difficoltà e accuse ingiuste, la sua capacità di perdonare, il rispetto per tutti e l’amore che lo legava alla gente.

Padre Gaetano ha ricordato la famiglia di mons. Camillo, segnata da dolorosi eventi. Rimasto orfano di madre a tre anni, Camillo era il quarto figlio. Il padre si risposò e nacque un altro figlio, Alfonso, in memoria di un fratello morto prematuramente. «Oggi Alfonso, fratello di Camillo, è qui con noi», ha detto padre Gaetano.

Ha poi ripercorso il cammino vocazionale di mons. Camillo: l’ingresso da ragazzo nel seminario di Vicenza, la salute fragile che lo costrinse a tornare a casa, il desiderio irremovibile di diventare sacerdote. Dopo gli studi e l’ingresso nel noviziato comboniano, professò i primi voti religiosi nel 1965, e quelli perpetui nel 1968. Nel 1969 fu ordinato sacerdote. Durante la sua prima messa, il parroco gli disse: «Hai realizzato il grande desiderio di tua mamma. Lei ti voleva sacerdote!».

Fin dall’inizio, padre Camillo scelse di dedicarsi al mondo arabo-musulmano: Egitto, Sudan e i paesi del Golfo furono la sua terra di missione. Parlava l’arabo in modo perfetto, al punto da essere interprete di Giovanni Paolo II durante la visita a Karthoum nel 1993. Fu professore, direttore di scuole e superiore provinciale in Egitto. Instaurò relazioni di amicizia con moltissime persone, persino con il re del Bahrein.

I fedeli di Fontaniva e i missionari comboniani hanno espresso riconoscenza per l’omaggio dei pellegrini. Il fratello Alfonso, visibilmente commosso, ha detto: «Se siete venuti fin qui, vuol dire che gli volevate bene». Il momento si è concluso con il canto Gli occhi miei sollevo ai monti, prima in italiano e poi in inglese (I will lift up my eyes to the hills). La visita alla tomba è stata parte del pellegrinaggio giubilare che ha toccato Roma, Padova (con la Basilica di Sant’Antonio), Fontaniva e si è concluso ad Assisi.

I pellegrini appartenevano a comunità neocatecumenali, realtà molto presenti nel Vicariato, grazie anche all’impegno di numerosi sacerdoti del Cammino, una risorsa preziosa per la vita pastorale.

La sera precedente, nel duomo di Fontaniva, è stata celebrata un’Eucaristia secondo la tradizione neocatecumenale, presieduta da padre Gaetano e da padre Giuseppe Caramazza. Il gruppo non è riuscito a parteciparvi a causa di ritardi nel viaggio, ma la celebrazione si è svolta ugualmente come ringraziamento per la vita e la missione di mons. Camillo.

Prima di lasciare Fontaniva, il gruppo si è raccolto ancora una volta in preghiera e lode nella piazza antistante il Duomo, dove è conservato il pastorale di mons. Camillo. (Padre Gaetano Montresor)

MESSICO

Assemblea provinciale Xochimilco

Dal 5 al 7 agosto si è tenuta a Xochimilco l’assemblea provinciale, preceduta da cinque giorni di esercizi spirituali. L’assemblea ha offerto ai partecipanti l’opportunità di analizzare in profondità i diversi servizi che essi svolgono nel paese.

Durante i cinque giorni di esercizi spirituali, animati da suor María del Socorro Becerra, membro dell’istituto delle Suore missionarie serve della Parola, si è riflettuto sul tema dell’amore e della tenerezza di Dio attraverso la sua Parola e la sua presenza costante, avendo come punto di riferimento il Sacro Cuore di Gesù.

L’assemblea vera e propria è iniziata la mattina del 5, con la presentazione di un tema di formazione permanente da parte della dottoressa Velia Rangel, che ha aiutato i presenti a ridefinire il significato di tutto ciò che può sembrare un “venire meno”, una perdita, un momento di debolezza, di crisi o di cedimento morale, un lutto o una morte, invitandoli a “leggere” la propria storia e a guardare a simili momenti difficili con un atteggiamento di speranza.

Il pomeriggio dello stesso giorno e l’intera giornata seguente sono stati dedicati a osservare e analizzare le attività dei diversi settori (animazione missionaria, evangelizzazione, formazione...), dando particolare importanza all’economia.

La giornata si è conclusa con una celebrazione eucaristia presieduta da mons. Juan María Huerta, nuovo vescovo di Xochimilco.

Il terzo e ultimo giorno è stato dedicato a una riflessione sulle imminenti elezioni, poiché il 31 dicembre terminerà il mandato dell’attuale superiore provinciale e del suo consiglio.

Il dialogo è stato profondo e sincero, in cui speranza, fiducia, vicinanza e serenità sono emersi come i desideri e i sentimenti più avvertiti in questo momento. Ci si augura che siano i desideri e i sentimenti anche del prossimo consiglio provinciale.

Una gioiosa nota finale: sono state programmate le celebrazioni di quattro confratelli messicani che quest’anno celebrano il 25° di ordinazione sacerdotale. Essi sono i padri Víctor Alejandro Mejía, Lauro Betancourt, Armando Máximo e Aldo Sierra.

Giubilei sacerdotali dei padri Armando Máximo e Víctor Alejandro

Lo scorso 16 agosto, San Juan Atenco (Puebla) è stato teatro della celebrazione del 25° anniversario sacerdotale di padre Armando Máximo Aquino, in compagnia dei suoi familiari, amici e membri della famiglia comboniana provenienti da diverse parti del Paese, nonché di parte della comunità parrocchiale di San José Comalapa (Veracruz), parrocchia in cui oggi svolge il suo servizio missionario.

È stata una giornata molto importante per padre Armando, caratterizzata da tanti gesti di profondo affetto e da molti ricordi di esperienze vissute tuttora vivi, nonostante gli anni da lui trascorsi in Ciad o in altre parti del Messico (Città del Messico, Sahuayo e Comalapa).

Una settimana dopo, il 23 agosto, è stato padre Víctor Alejandro Mejía a celebrare il suo giubileo sacerdotale nel Santuario di Guadalupe, a La Paz (Bassa California del Sud), sua città natale. Anche accanto a lui c’erano familiari, amici, un buon gruppo di missionari e missionarie comboniani e diversi sacerdoti diocesani, tra cui mons. Miguel Ángel Espinoza, vescovo coadiutore di La Paz, e mons. Jaime Rodríguez, missionario comboniano e vescovo emerito di Huánuco, Perù. Non ha potuto essere presente il vescovo titolare di La Paz, mons. Miguel Ángel Alba, per motivi di salute.

La cerimonia, durante la quale padre Víctor ha rinnovato le sue promesse sacerdotali, è stata seguita anche attraverso i social media da varie comunità cristiane di Macao e Taiwan, dove egli ha lavorato per oltre vent’anni e alle quali ha rivolto alcune parole in cinese per ringraziarle del loro sostegno e della loro vicinanza. Padre “Vicho” – è così che tutti lo chiamano – è il primo comboniano originario della Bassa California del Sud, dove i primi comboniani arrivarono ben 77 anni or sono.

Il prossimo novembre sarà padre Lauro Betancourt a celebrare i suoi 25 anni di sacerdozio a Zacatecas. In dicembre si festeggerà il giubileo di padre Aldo Sierra, al presente impegnato in Sudafrica. (Fratel Raúl Cervantes e padre Ismael Piñón, mccj)

MOZAMBICO

Voti perpetui e ordinazione diaconale di Celso Samuel e Gil Fernando a Tete

Gli scolastici Celso Samuel Pedro e Gil Fernando, mozambicani della provincia di Nampula, hanno emesso i voti perpetui sabato scorso, 23 agosto, nella parrocchia comboniana dei Martiri d’Uganda, a Matundo, diocesi di Tete.

Padre José Joaquim Luis Pedro, superiore provinciale, chiamato a presiedere l’Eucaristia, ha tenuto a sottolineare il significato della consacrazione perpetua: «È il dono totale della vostra vita, che oggi ponete nelle mani di Dio. Lasciate che sia sempre lui a guidare il cammino della vostra esistenza».

Il giorno seguente, domenica 24, i due neo-professi hanno ricevuto l’ordinazione diaconale per l’imposizione delle mani di mons. Diamantino Antunes, vescovo di Tete. Approfittando della solenne occasione, il vescovo ha benedetto la nuova segreteria parrocchiale e la “Via Fátima”, il percorso che conduce alla grotta mariana recentemente inaugurata nella parrocchia.

Basandosi sul passo evangelico della 21a domenica dell’anno, mons. Diamantino ha invitato i nuovi diaconi e tutti i fedeli presenti a entrare nel Regno attraverso la porta stretta, cioè «la porta del vostro servizio e della vostra autodonazione a Dio e ai fratelli».

Entrambe le celebrazioni hanno registrato la gioiosa partecipazione di numerosi missionari comboniani, sacerdoti, religiose e centinaia di fedeli provenienti da Matundo, Nampula, Beira e Muxúnguè.

Sono stati due giorni di festa, impreziositi da due riti ricchi di significato, vissuti da tutti intensamente e resi davvero solenni da canti e danze tipiche del popolo nyungwe, che vive nella provincia di Tete.

Al termine della celebrazione dell’ordinazione diaconale, padre José Joaquim ha annunciato le nuove assegnazioni dei due neo-diaconi: Celso Samuel è stato destinato alla comunità comboniana di Muxúnguè, nell’arcidiocesi di Beira, mentre Gil Fernando tonerà alla comunità comboniana di Ribáuè, nell’arcidiocesi di Nampula, per continuare a servire la Chiesa del Mozambico con rinnovato entusiasmo missionario.

Dopo la celebrazione, la parrocchia ha offerto a tutti i presenti un pranzo fraterno. (Padre Sérgio Vilanculo, mccj)

NAP

Cinque premi alla rivista Comboni Missions nel 2025

Durante i “Catholic Media Awards” di quest’anno, sponsorizzati dalla Catholic Media Association, la rivista Comboni Missions ha vinto cinque premi! Congratulazioni alla redattrice Kathleen M. Carroll e a tutto il gruppo che lavora con grande impegno alla realizzazione di questa rivista (Catholic Media Association).

Ecco i cinque premi:

  • 2° classificato – Rivista dell’anno, Missione: Comboni Missions;
  • 3° classificato – Miglior saggio, Missione: “I Am on the Side of Peace” (Io sto dalla parte della pace);
  • 3° classificato – Miglior profilo di personalità, leader religioso: “Bishop Paride Taban – a Legacy of Peace and Sacrifice in South Sudan” (Il vescovo Paride Taban: una eredità di pace e sacrificio in Sud Sudan);
  • Menzione d’onore – Miglior profilo di personalità, leader religioso: “The Great Life of a Humble Person” (La grande vita di una persona umile);
  • Menzione d’onore – Miglior articolo di approfondimento, missioni: “Healing West Nile” (Guarire la regione del West Nile).

Mercoledì 16 luglio, amici e sostenitori provenienti dalla grande area di Cincinnati hanno partecipato alla serata ‘Meet the Missionaries Night’ per ascoltare le storie dei missionari comboniani provenienti dall’estero. Padre Anthony Kondo Komivi, padre Mose Chrisantus Keengwe, padre Pedro Percy Carbonero, padre John Korir e padre Richard Kyankaaga hanno parlato del loro lavoro nelle missioni. All’evento hanno partecipato circa 60 persone, che hanno posto domande di approfondimento e sono rimaste dopo la conferenza per parlare con i missionari individualmente.

(Lindsay Braud – Specialista senior in comunicazione – Missionari Comboniani – Provincia nordamericana)

PERU

Fratel António Carvalho Leal – 50 anni di vita religiosa e missionaria

Fratel António Carvalho Leal è nato il 18 gennaio 1946 a Marinhais, nel comune di Santarém (Portogallo). Era figlio unico. Il suo primo contatto con la vita religiosa avvenne duranti i tre anni e mezzo di lavoro spesi come tipografo presso i Salesiani di Lisbona.

Entrato nell’Istituto comboniano, ha trascorso il suo periodo di formazione dapprima a Santarém, poi a Pordenone, in Italia. Ha svolto il suo ministero missionario in Portogallo, per circa 34 anni, e per altri 32 anni in Perù, dove risiede attualmente.

Il 15 agosto 1985, festa dell’Assunzione della Vergine Maria in cielo, fratel António ha emesso i primi religiosi. Quest’anno, nella stessa data, ha celebrato il suo giubileo d’oro, cioè 50 anni di vita religiosa missionaria.

«Questo lungo cammino è stato interamente opera di Dio», ha detto ai confratelli e ai fedeli che sono soliti frequentare la cappella della sede provinciale a Lima. Ha poi aggiunto: «Anche la Madre di Dio Assunta non si è mai vantata delle sue opere. Nel suo cantico, il Magnificat, si è limitata a magnificare il Signore (Lc 1,46), consapevole che ciò che era avvenuto in lei era opera del Signore. Ciò che sono riuscito a fare come fratello comboniano non è merito mio, bensì frutto del lavoro che la grazia del Signore è riuscita a operare nella mia umile persona».

Ancora giovane, fratel António trascorse due anni in Angola, svolgendo il servizio militare. «Fu in quel periodo che Dio mi ha chiamato», ha ricordato. «Poi ho conosciuto i missionari comboniani attraverso la rivista Audácia. Diventato uno di loro, ho lavorato in ambito contabile e amministrativo, poi nelle segreterie delle nostre comunità in Portogallo. Ho prestato servizio anche come formatore ed economo in un seminario del nostro Istituto, dove dovevamo provvedere al mantenimento e alla formazione di un numeroso gruppo di candidati alla vita missionaria. Ero in contatto con molte persone. Ho lavorato per molti anni anche nella diffusione delle nostre riviste Além-Mar e Audácia».

Fratel António ha concluso le sue brevi parole mettendo in rilievo l’importante ruolo avuto dalla figura di san Daniele Comboni nella sua vocazione: «La compassione e la dedizione di san Daniele per la salvezza dei popoli africani sono aspetti che hanno sempre ispirato, guidato e accompagnato la mia vita missionaria».

Oggi fratel António vive nella casa provinciale dei comboniani a Lima. Collabora nella rivista Aguiluchos, presta servizio in sacrestia, si occupa della manutenzione della casa, e anima un gruppo di preghiera e di devozione mariana.

Mentre ringraziamo il Signore per il dono di fratel António, della sua umiltà e del suo servizio entusiasta alle missioni, gli chiediamo di continuare a suscitare nuove vocazioni per le missioni.

PREGHIAMO PER I NOSTRI DEFUNTI

IL FRATELLO: Roque, di fratel Salgado Ortiz Juan Carlos (M); Flaminio, di padre González Núñez Juan Antonio (ETH); Manuel, di fratel Alfredo do Rosário Almeida Durão (P); José Angel, di padre Agustín Pelayo Valera (†); Karl, di padre Joseph König (DSP); Jean Konzirodo, di padre Faustin Ngere Mboka (EGSD).

LA SORELLA: Nawal, di padre Sobhy Basily Attalla (EGSD); Rosella, dei padri Elio e Lorenzo Farronato (RDC); Anita, di padre João Dinis João (EGSD); Palmira, di padre Giuseppe Brunelli (I) e di suor Anna Brunelli, SMC (I); Isabel, di padre Díez Maeso Lorenzo (PE).

SUORE COMBONIANE: suor Baresi Margherita M. (I); suor Aldegheri M. Natalia (I); suor Haregweini Haile Demoz (EG); suor Artusi Piercarla (I); suor Stefli Ines Maria (I); suor Marrone M. Rosaria (I); suor Manzana M. Agnese (ER); suor Varalta Erminia M. (I).