Martedì 18 novembre 2025
Quest’anno la parrocchia di San Martín de Pangoa celebra i suoi 50 anni di fondazione. Situata nel cuore del territorio peruviano, ai margini dell’Amazzonia, fa parte del vicariato apostolico di San Ramón. Il suo territorio, di oltre 6.000 km², si estendeva dalle pendici orientali delle Ande fino al fiume Ene.

Inizialmente la zona fu affidata a un padre francescano. Dopo la sua tragica morte nel fiume Tambo, per 22 anni fu seguita dalla parrocchia più vicina, che garantiva le messe domenicali e le principali festività. Sedici anni or sono, è stata affidata ai missionari comboniani.

Il vasto territorio ospita diverse comunità native appartenenti alle etnie nomatsiguenga e asháninka. Fu questo il principale motive per cui la provincia comboniana del Perù decise di assumere la missione nel 2009, in linea con una delle priorità continentali: il lavoro con i popoli indigeni.

In verità, la presenza comboniana a Pangoa risale al 2003, quando padre Gianni Pacher, assegnato alla vicina comunità di Palca, si occupò della parrocchia per sei anni e vi costruì il Collegio parrocchiale “San Daniele Comboni”, che oggi accoglie circa 800 studenti. In questo periodo costruì la scuola parrocchiale San Daniele Comboni, che oggi accoglie quasi 800 studenti, e iniziò a occuparsi della zona rurale, con oltre 200 comunità native, centri abitati e frazioni.

Con l’apertura ufficiale della comunità comboniana, la parrocchia è cresciuta. Sono sorte numerose cappelle e comunità, alcune distanti molte ore di cammino. Da allora, a Pangoa hanno lavorato 16 comboniani, tra padri, fratelli e scolastici impegnati nel servizio missionario.

Tre anni or sono è stata creata una nuova parrocchia, staccando la zona più lontana, conosciuta come Missione dell’Alto Río Ene. Qui per molti hanno ha svolto il suo lavoro missionario padre Pedro Percy Carbonero.

Nel contesto delle celebrazioni del 50° anniversario di fondazione è stata allestita una mostra fotografica sulla storia dell’evangelizzazione in queste terre, che risale al XVII secolo. È stato indetto anche un di disegno e pittura dedicato al patrono della parrocchia (San Martino di Porres), la cui festa cade il 3 novembre, giorno centrale delle celebrazioni, con la processione e la messa solenne. L’Eucaristia è stata presieduta da padre Alfonso Tapia, vicario generale del vicariato, seguita da un momento di condivisione fraterna nel salone parrocchiale. Nei giorni precedenti, si erano svolti un recital di cori, una sfilata di persone “travestite” da vari santi, e una serata artistica.

Al presente sono tre i comboniani presenti a Pangoa: padre Díez Maeso Lorenzo, padre Miąsik Maciej Tomasz e lo scolastico Mwaba Mathews, impegnati nel servizio missionario nella vasta missione, dando priorità alle comunità native nomatsiguenga, con un costante sforzo nell’apprendimento della loro lingua per poter animare sempre meglio le celebrazioni e curare adeguatamente la formazione degli animatori cristiani. È in fase di costruzione un centro culturale e di supporto sociale per le comunità native.

Non mancano i primi frutti tangibili dell’evangelizzazione svolta tra le comunità indigene nomatsiguenga: ci sono già un aspirante comboniano e diversi animatori cristiani; entro la fine dell’anno, avremo l’ordinazione di un diacono permanente. Nella zona urbana, invece, vantiamo già un diacono permanente e alcuni gruppi pastorali animati da laici impegnati che, nella loro semplicità, perseverano nella speranza per poter diventare, in futuro più numerosi e meglio organizzati. Noi cerchiamo di sostenerli nel miglior modo possibile: perché il loro impegno sia costante e sempre più sincero, li formiamo nella Scuola di evangelizzazione che il vicariato gestisce per i ministeri laicali.

La comunità comboniana di Pangoa