Comboni, dziś

A Bruxelles (1877) è ricevuto in udienza da Leopoldo II re del Belgio
Alla Sign.a Grigolini, 1878
I Santi hanno sofferto di tutto, anzi si può misurare la grandezza ed elevazione della loro santità dalla grandezza e quantità delle croci e sofferenze che sopportano

Pisma

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Nr pisma
Odbiorca
Znak (*)
Miejsce napisania
Data
441
Madre Emilie Julien
0
Roma
27. 4.1872
A MADRE EMILIE JULIEN

ASSGM, Afrique Centrale Dossier



W.J.M.J.

Roma, 27/4 72

Mia carissima e venerabile Signora,
[2958]
Come sono felice di aver ricevuto la sua lettera e di sapere che arriverà presto a Roma! Andai ad annunciarlo al nostro Padre, il card. Barnabò, ed egli mi ha risposto: "E tu sei così buono di credere che la Madre generale verrà presto a Roma? Io non lo crederò che quando la vedrò qui: le religiose non dicono sempre la verità, voialtri preti anche non dite sempre la verità." Ma io ho risposto che lei verrà a Roma nella prima metà di maggio.

La prego di portare con sé il magnifico Rapporto della Congregazione che Sr. Caterina ha letto lunedì scorso al card. Barnabò, poiché desidero prendere nota di tutte le Case e dei loro progressi per pubblicare in Germania e in Francia. In Germania dal 1869 è stato pubblicato il mio Rapporto sulla Congregazione e lei lo vedrà a Roma presso M. Caterina.


[2959]
Lei non può venire a Roma in una circostanza migliore che la presente, poiché alla metà di maggio i Cardinali della Propaganda tengono una Congregazione speciale per me, per affidarmi il più vasto Vicariato della terra e dell'Africa. Son ben disposti per me i Prelati della Propaganda, ma io non posso fare una grande Missione senza le Suore. Dunque aspetto che lei mi conceda tutte le Suore orientali che lei ha a Marsiglia. Al Cordofan ho acquistato una grande casa araba con un grande giardino e l'ho in parte pagata. E' la prima volta al mondo che la Croce è stata elevata nel Cordofan, che la santa Messa è stata celebrata e che le Suore andranno in questi paesi per diffondere l'Evangelo. La città di El-Obeid ha 64.000 pagani e 40.000 musulmani. Mi scrivono che se ci fossero là due delle nostre nere del Cairo, potrebbero fare un bene immenso.

Quale bene faranno sette o otto Suore di S. Giuseppe con le Suore orientali? Io credo che faranno dei miracoli. Venga a Roma e parleremo molto: è necessario che lei venga nella prima metà di maggio. Spero che lei sarà qui la prossima settimana.


[2960]
Per ciò che riguarda il mio debito con il sig. Lorenzo parleremo a Roma; sono ben felice se lei crede in coscienza che io possa pagare tutto a lei, spero tra poco.

E Sr. Maria Bertholon? E' da tempo che non mi scrive da S.te Afrique; le nere l'amano molto e non sarebbe male destinarla in una delle nostre case dell'Africa centrale.

Porga i miei ossequi alla Madre Assistente, quella brava donna del Vangelo. Lei può essere fiera della sua Congregazione!

Porga i miei omaggi a Suor Genoveffa. Le assicuro che il suo nome non morirà mai al Cairo, poiché ella ha fatto molto. Ha inaugurato per prima la missione di carità della donna cattolica nella capitale dell'Egitto ed ella sola lavorava per dieci. Per questo si parla sempre bene ancora al Cairo e se ne parlerà sempre, poiché ha fatto un gran bene.


[2961]
Qui a Roma lei possiede una stella di carità, di talento e di abilità nella persona di Sr. Caterina. Le dico prima che sarà ben contenta di lei, poiché in mezzo a tante difficoltà ella sa sbrigarsi con una prudenza e disinvoltura d'una persona di Dio, ricca di esperienza. I Cardinali, i Nobili, le Principesse, i nemici e gli amici del Papa hanno molta ammirazione e stima di lei. E' una vera figlia di S. Giuseppe, è una delle figlie che le rassomiglia di più. Lei l'ha formata secondo il suo cuore ed ella è ben riuscita. Tutte le altre Suore sono ben buone e pie e senza volontà che quella delle superiore. Lei ha Roma una comunità modello.


[2962]
Destini la sua nera per me: al Cordofan noi la mariteremo, se lo vorrà, con un piccolo re nero.

Parleremo per educare delle altre Suore arabe e per fornire delle medie. Ma nell'attesa destini per me tutte quelle che lei ha a Marsiglia e che hanno finito il Noviziato.

Ecco l'indirizzo di Colonia

Monsieur Jaimes Müller

Sécrétaire des Vereines de

Heiliger Grabes

à St. Ursule

COLOGNE (Prusse Rhenane)

Ecco il biglietto.

Egli è il Sindaco e il fac-totum della Società. Tutto dipende da lui.

Ho ricevuto 100 franchi, che lei ma ha inviato da parte della signora Villeneuve.

Scriverò a lei tra poco. Preghi per il suo figlio devoto



D. Daniele



Traduzione dal francese.






442
M.me A. H. De Villeneuve
0
Roma
15. 5.1872
A MADAME A. H. DE VILLENEUVE

AFV, Versailles



J.M.J.

Rome, Piazza del Gesù 47

le 15/5 .72

Mia carissima e venerabile Signora,
[2963]
Martedì prossimo ci sarà una Congregazione Generale dei Cardinali al Vaticano per me e per la mia Opera: è per questo che la supplico di pregare molto per me e per la mia causa affinché lo Spirito Santo ispiri il meglio per i poveri neri.

La ringrazio infinitamente per i 100 franchi che ho ricevuto dalla Madre Generale. Dio la benedirà per la sua ammirabile pietà. Io non cesso mai di pregare, nella mia piccolezza, per lei, Augusto, Désiré, suo marito e Maria. Ho domandato più volte la benedizione del Papa per lei, Augusto e Maria. Egli sta così bene che mai è stato così forte e robusto.


[2964]
La Madre Emilia è qui da sabato; ella sta bene. Ella e Sr. Caterina le porgono i loro ossequi. Parliamo sempre di lei e diciamo che saremmo felici se fosse qui la nostra Signora de Villeneuve e il sig. Augusto.

Siccome sono molto occupato per la mia Congregazione cardinalizia, non posso scriverle, ma le scriverò dopo i risultati e altre cose.

Offra i miei affettuosi rispetti al mio caro Augusto, alla sig.a Maria; guardi sempre il cielo per il quale siamo fatti e la Santa Vergine custodisca sempre lei e la sua casa, mentre io ho la fortuna di dirmi dei Cuori di Gesù e di Maria



Suo dev.mo D. Daniele Comboni



Traduzione dal francese.






443
Mons. Luigi di Canossa
0
Roma
15. 5.1872
A MONS. LUIGI DI CANOSSA

ACR, A, c. 14/92



J.M.J.

Roma, 15/5 72

Eccellenza,
[2965]
Mille grazie del suo preziosissimo foglio 12 corr.te. Coll'aiuto di Dio sto benissimo, e potemmo ambedue pellegrinare a Subiaco visitare il S. Speco di S. Benedetto, e passare due giorni con D. Pio moro, che è un angelo; benché malaticcio, ritornato in patria al Cordofan, certo si risanerà, essendo di ottima costituzione. Il Papa e Barnabò acconsentirono che si ordini prete appena io avessi dato il definitivo consenso di accettazione. Ora che l'E. V. si degnò di accordare il suo venerato consentimento, in 15 giorni il nostro piissimo D. Pio tanto stimato dal Papa e da molti sarà prete a nostra disposizione. Ho veduto a Subiaco de' suoi lavori veramente ammirabili. E' un bell'acquisto.


[2966]
Circa l'egiziano di Genova, di cui l'E. V. mi scrive, e dal quale ebbi lettera, sospetto che il suo fuoco per la missione sia un pretesto per rimpatriare a nostre spese. Il perché io scrissi al Superiore di quell'Ist.o di artigianelli che mi dia un esatto ragguaglio in coscienza del petente: di più scrissi a D. Bosco in Torino, presso cui venne condotto da Olivieri, affinché mi dia esatte informazioni in proposito, accennandomi il motivo per cui lasciò l'Ist.o Bosco per andare dagli Artigianelli presso Genova. Dalle risposte ci sapremo regolare, e non mi lascerò corbellare da chi cerca sgravarsi d'impicci per impicciare gli altri.


[2967]
La nostra Ponenza avrà luogo in Generale Congregazione al Vaticano martedì prossimo 21 corr.te. Venerdì passato giunse risposta in sostanza favorevole da Mons. Ciurcia, il quale fece grandi elogi dei missionari, more, Suore e Ist.i, ma ci notò delle esagerazioni nel Rapporto dato alla Prop.ne della Fede di Lione e stampato negli Annali gennaio 1872. Questa lettera fu subito stampata, e sabato venne distribuita a tutti i Cardinali la Ponenza, Ponente l'E.mo Monaco La Valletta. Sarebbe utilissimo che l'E. V. scrivesse due righe a questo E.mo Card.le al Palazzo Altempo, per raccomandargli l'affare nostro, dicendogli che spera che l'Ist.o di Verona darà degli ottimi soggetti sul far di Rossi etc., e che a Verona v'è grande impegno per l'Africa etc. Un Canonico di Trani m'assicura tenere quell'Arcivescovo pronto un altro ottimo soggetto non inferiore al Fiore da consegnarmi al mio passaggio di là. Del che m'accorsi dalla lettera scrittami poco fa da quell'Arcivescovo.


[2968]
D. Pio sarà ordinato titulo Missionis. Al Card. Barnabò lessi la sua 12, in cui lo complimenta, e mi ordina di baciargli la mano. Mi rispose ordinandomi di salutarla cordialmente. Quanto al baciargli la mano mi disse che non vuole perché l'E. V. non incorra nella scomunica, avendo S. Em.za fin dal 1856 pagato 16 scudi per un Breve di S. S. Pio IX in cui fulmina la scomunica a chi bacia la mano a Barnabò. A D. Perinelli, che sempre gli vuol baciar la mano, dice sempre "no: perché v'è la scomunica." Insistendo io tempo fa perché si spicciassero in Prop.da i nostri affari diceva: "Per amor di Dio facciamo presto, perché i negri vanno intanto perduti: essi aspettano chi voli a soccorrerli" Al che S. Em.za mi rispose: "Hanno aspettato 4000 anni; possono aspettare ancora qualche mese".

Pagherò Befani per la Voce. Godrei molto se venisse il Rettore del Seminario. La riverisce la Madre Generale nostra che è ora in Roma (fondò 28 Ist.i in Europa, Asia, Africa, ed Australia), il M.se Baviera, Monsig.r Mannetti Amministratore a Subiaco, l'E.mo de Silvestri, il B.ne Visconti, D. Perinelli e l'indegno suo figlio



D. Dan. Comboni

Ieri vidi il Papa, che sta bene, e non creda al telegrafo Spagn.






444
Mons. Luigi di Canossa
0
Roma
17. 5.1872
A MONS. LUIGI DI CANOSSA

ACR, A, c. 14/93



J.M.J.

Roma 17/5 .1872

Eccellenza R.ma,
[2969]
Quanto mi dispiace che sia ammalato il caro, venerato, ed incomparabile nostro Sig.r Rettore! Già avea fatto i miei piani di andare insieme dal R.mo P. Generale del Gesù.... e condur noi stessi a Verona..... Ma preghiamo tanto il Signore che ce lo conservi quest'uomo provvidenziale. Lunedì chiederò pel Sig.r Rettore una speciale benedizione dal nostro S. Padre. Lo vediamo spesso il S. Padre, e giorni fa m'impose di salutare V. E. L'altro ieri mandai D. Perinelli dal Papa per chiedergli di fare la Comunione dalle sue santissime mani, e ieri mattina infatti ebbe la gran consolazione di comunicarsi dalla medesima S.S. nella sua cappella del Vaticano.


[2970]
Io la ringrazio delle bellissime immagini della novena, che subito ne feci tenere una al S. Padre. Sono piaciute molto a Roma, e siccome non ne ho più, desiderava appunto di acquistarne: ed ecco che la bontà dell'E. V. me ne porge il destro; quindi sarei felice se me ne facesse tenere almeno 100 pel prezzo stabilito. Diedi la reminiscenza a Giacobini e molti: ma ne ho ancora. Giacobini ed altri a cui la diedi sono appunto dei presidi della Società per la Santificazione delle Feste, che ha fatto gran bene a Roma. Alcuni sul Corso che tenevano aperto la Festa, ricevettero l'invito di presentare i loro conti da distinte famiglie Romane, coll'idea di abbandonarli per sempre. Pregarono i violatori i loro avventori, promisero di tener chiuso; ma tutto fu inutile. I violatori pagarono il fio. E' uno spettacolo la condotta dei Romani, e specialmente della gioventù cattolica. A voce molte cose.


[2971]
I giorni mi sono lunghi fino a martedì prossimo: ma il Signore è buono. Sono lietissimo: i Cardinali pigliano un sommo interesse dell'Opera, e benedicono al coraggio e zelo di V. E., e dicono cose che la sua umiltà penerebbe a sentire: ma siamo burattini di Dio, quindi a Lui solo l'onore.


[2972]
Sono commosso dal sentire quelle 100 e più persone, anime elette, che offerirono la lor vita per la conservazione del S. Padre. Lunedì lo narrerò al S. Padre, che ne sarà contento. A Roma nessuno bada né a Parlamento, né a Governo, né a Re; a Roma regna solo Pio IX. E' una gran consolazione il sentire la pietà dei nostri buoni Veronesi. 600 Comunioni alla Scala, 500 ai Colombini. Il nostro clero non è direi quasi secondo a nessuno. Gloria a Dio e a Verona! Come le scrissi ho cercato e fatto cercare per tutta Roma del S. Tommaso sugli Evangeli tradotto dal Tommaseo, senza averlo potuto trovare. Ora sospendo di cercare.


[2973]
Quanto a quelle buone anime di Lonato che scrivono essere Cerebotani assalito da continue proposte di D. Comboni, prego il Signore che le benedica. Sono più di due mesi che io non vidi né parlai né sentii parlare di D. Cerebotani. In tutto il tempo che sono a Roma lo vidi tre volte; ed alla prima mi manifestò il suo malcontento della posizion sua, aggiungendomi che la sua inclinazione è quella di attendere al ministero ed alla salute delle anime. Allora io, come fo con tutti, gli dissi: "venite in Africa". E' da tempo, mi disse, che ho questa intenzione, ma circostanze di famiglia mi fanno qualche ostacolo". Ciò fu la prima volta. La seconda volta venne con D. Peloso, al quale io dissi additando Cerebotani, scherzando: "Ecco un futuro miss.o d'Africa" e si discorse e rise insieme. Nella terza volta non si parlò più. Ecco la verità, che l'E. V. può dire e far leggere a quelle buone anime di Lonato, le quali possono alla lor volta comunicarle a D. Cerebotani di Roma, il quale potrà attestare la verità del mio dire. L'unica osservazione da me fattagli è che si raccomandi a Dio, e che consulti se stesso col suo Confessore, che prenda consiglio da qualche saggio personaggio; e caso che persista in lui il desiderio delle missioni, ne scriverà a V. E. mettendosi totalmente nelle sue mani e lasciandosi da Lei regolare.


[2974]
Che se l'E. V. crederà di approvarne la vocazione, la Missione, omnibus absolutis, potrà rilasciargli l'elemosina della Messa per la sua famiglia e per dare il suo contingente per pagare i debiti di famiglia. Al che Cerebotani soggiunse: "ciò non sarebbe male, perché se rimango a Roma come sono, quel che prendo non basta per vivere, e non posso assistere la famiglia; se vo' parroco o curato, non potrò mai assistere la famiglia, perché o sarò più povero di adesso, o se avrò un bel benefizio dovrò soccorrere i poveri. Altre occupazioni fuor del ministero, non mi garbano, perché io andai prete per far il prete: dunque mi sento per le missioni, e specialmente per quella del nostro Vescovo etc." Mi pare che ragioni bene, e che pensi più saggiamente e cristianamente delle buone anime di Lonato, le quale hanno idee più terrene che celesti. Ecco tutto. Da quel che osservai però non veggo ancora troppo chiaro su questa creduta o pretesa vocazione; per cui non ne parlai e non ne parlerò più con Cerebotani, e non farò che rispondere a' suoi quesiti, se me li farà.


[2975]
Monsig.r Ciurcia in sostanza scrisse alla Propaganda da uomo di molto senno e di coscienza: notò che è d'uopo tenere addietro e frenare Carcereri, il quale per altro ha ottime qualità. Sicché Barnabò mi disse: "Bisogna che vi leghi tutti e due con 24 catene, perché se le scarpate, nessuno vi tien dietro, e finite tutti e due al Capo di Buona Speranza" e rideva assai. Martedì faccia un Memento pel buon esito della Ponenza. Offra i miei ossequi al Rettore del Seminario, e che si governi, perché la sua vita è preziosa.

Accolga gli ossequi filiali del



Suo indeg.mo figlio

D. Daniele Com.

Bramerei il nome e cognome e dimora di quegli che debbo far inscrivere ad annum alla Voce della Verità






445
Mons. Luigi di Canossa
0
Roma
23. 5.1872
A MONS. LUIGI DI CANOSSA

ACR, A, c. 14/94



J.M.J.

Roma, 23/5 .1872

Eccellenza R.ma,
[2976]
Mezz'ora fa mi fu portato da un inviato di D. Gius. Gru un plico aperto colla sua veneratissima 19 corr.te. Corsi subito da Adami; e circa l'Avv.to Morani nulla sa: mi rivolgerò al P. Boero per averne contezza, e solleciterò. Circa la petizione del Corpus D.ni, cadde dalle nuvole. Cercò fra le sue carte e trovò la petizione fra le carte evase, e disse aver avuto ai Riti una negativa. Siccome però sospettai che non l'avesse presentata, mancando molto al Corpus D.ni, lo sollecitai a presentarla di nuovo; e difatti la presenterà domani: io ne parlerò a Monsig.r Bartolini, e in pochi giorni l'avrà, spero.


[2977]
Quanto son dolente del nostro Rettore! In questi giorni ho fatto pregare le Suore del S. Cuore, Compassione etc. per la sua guarigione, Benedizione del Papa etc.; e siccome D. Losi non mi scrive, spero buone nuove.


[2978]
La Ponenza fu una delle più brillanti e interessanti, e i Cardinali ne provarono sommo piacere. Cosa fu deciso nol so perché v'è il segreto fino a decisione del Papa (domenica sera). Da quel che ho potuto travedere è andata magnificamente. In Propaganda mi fu detto che i Cardinali ne sono entusiasmati. Siccome i Cardinali decisero di stampare la mia Gran Carta d'Africa colla demarcazione delle Missioni Cattoliche, in cui son tutti tracciati i Vicariati, Prefetture e Diocesi d'Africa, perché serva alla Congregazione, così ho pregato le LL. EE. di lasciarmela una settimana per arricchirla e perfezionarla. Sicché D. Perinelli ed io lavoriamo tutto il giorno, e gran parte della notte.


[2979]
Befani mandò da me per vedere se la somma da me pagata era per un nuovo Associato: mi portò la lettera di V. E. a lui scritta, e m'accorsi dell'equivoco; feci sospendere l'associato del 15 gennaio et.

Ho parlato e carteggiato con Marietti e Pustet etc. circa Monsig.r Giuliari; ma veggo che è d'uopo rivolgersi ancora a Migne a Parigi. Marietti abbandonò la Tipografia poliglotta. Non si combinò con Propaganda. Bacio il S. anello



D.mo figlio D. Comboni






446
Mons. Luigi di Canossa
0
Roma
25. 5.1872
A MONS. LUIGI DI CANOSSA

ACR, A, c. 14/95



Roma, 25 maggio 1872

Sicut placuit D.no..... Sit nomem D.ni bened.um

Eccellenza R.ma,
[2980]
Alziamo gli occhi al cielo, e benediciamo il Signore: è ben duro il colpo dato alla Diocesi e all'Africa per la perdita di D. Pietro Dorigotti, e l'E. V. sentirà che è ben duro, quando soprattutto dovrà stabilirgli un successore. Ma confidiamo in Dio. Io sento tutto il dolore che sente il cuore paterno di V.a E., e ne sono addolorato per la perdita in se stessa, e pel dolore che ne prova l'E. V. R.ma. Ma il pensiero che il Signore la fa degna di portare la sua Croce, e di toccarla dove le duole, il pensiero che Gesù Cristo stesso, Maria, e S. Giuseppe la aiutano a portare la croce e la aiutano validamente, mi consola.


[2981]
Gran cosa, R.mo Monsignore e Padre mio, gli uomini più preziosi e necessari muoiono; ma Gesù, Maria, Giuseppe non muoiono mai: essi sostengono le nostre braccia. Dunque? E' d'uopo ricorrere sempre a chi ha fatto i pippoli alle zirese. Sicut placuit D.no etc. factum est: Dominus dadit, D.nus abstulit, sit nomen D.ni benedictum.

Domani a sera Monsig.r Simeoni riferirà al Papa la Ponenza ed il giudizio e decisioni della S. C., e tra 4 giorni l'E. V. sapranno il risultato. In questi giorni non ho potuto chiaramente rilevare cosa hanno fatto; io perciò non ho fatto che fare, riflettere e marcirmi in testa e imprimermi nella mente e nel cuore la meditazione del Fondamento, e l'indifferenza ignaziana.

Le bacio ossequioso la mano, dichiarandomi



di V. E. R.

u.mo e dev. figlio

D. Dan. Comboni






447
Can. Giovanni C. Mitterrutzner
0
Roma
27. 5.1872
AL CANONICO G. C. MITTERRUTZNER

ACR, A, c. 15/68



Roma, 27 maggio 1872

Carissime,
[2982]
La S. C. di Prop.da ai 21 corr.te e S. S. Pio IX ai 26 (ieri) si sono degnati di affidare tutto il Vicariato dell'Africa Centrale all'Ist.o delle missioni per la Nigrizia in Verona, e di nominare D. Dan. Comboni a Provicario Ap.lico. S. S. ordinò di annunciare ufficialmente al Generale di Ara Caeli che ha accettata la rinuncia del Vicariato, e che questo fu trasmesso all'Ist.o di Verona e a D. Comboni.

In fretta, scrivendo amplamente più tardi



Tuis. D. Comboni

Provicarius Ap.licus Africae Centralis

La S. C. scriverà a Vienna in pochi dì.






448
Mons. Luigi di Canossa
0
Roma
27. 5.1872
A MONS. LUIGI DI CANOSSA

ACR, A, c. 14/96



Roma, 27 maggio 1872

Eccellenza R.ma,
[2983]
La S. C. di Propaganda nella Congregazione Generale del 21 p.p., e S. S. Pio IX ai 26 p.p. si degnarono di trasmettere tutto il Vicariato dell'Africa Centrale il più vasto del mondo istituito da S. S. Gregorio XVI ai 3 aprile 1846 all'Ist.o delle Missioni per la Nigrizia in Verona, e nominarono Pro-vicario Apostolico la mia povera indegnissima persona.


[2984]
Nello stesso tempo la Santità Sua ordinò che sia annunziato ufficialmente tale notizia al Generale dei Francescani accettando la sua rinuncia a detto Vicariato, ed invitandolo a stabilire nel Cairo un istituto di giovani francescani (conforme al nostro Piano) per prepararli all'apostolato della Nigrizia per quell'epoca in cui sia in grado di accettare qualche parte del grande Vicariato.

Finalmente S. S. stabilì che sia istituito un nuovo esame sulle Regole e Costituzioni dell'Ist.o di Verona.

Fra qualche giorno mi si trasmetteranno tutte le Carte e documenti per l'assunzione del Governo di sì vasta missione.


[2985]
L'E. V. vede bene che la Santa Sede ci ha accordato più di quello che abbiamo domandato. Noi chiedemmo una missione nell'Africa Centrale: la S. S. ci accordò tutta l'Africa Centrale eretta in Vicariato Apostolico. La S. S. è avvezza a ponderare le cose sue per anni ed anni pria di emanare determinazioni. Avendo io insistito a deliberare subito, deliberò quanto sopra, riserbandosi a completare le sue determinazioni a un po' di tempo più.

Il dolore che sento per la perdita dell'incomparabile D. Dorigotti mi fa insensibile hic et nunc a questo passo gigantesco della nostra Opera. Ma gli occhi al cielo. Le bacia le mani



L'indeg.mo Suo figlio

D. Dan. Comboni

Provicario Ap.lico dell'Africa Centrale






449
P. Marino Rodolfi
0
Roma
30. 5.1872
AL P. MARINO RODOLFI

ANOB, Fald. 30, cart. 71/b



J.M.J. e S. Angela

Roma, 30/5 .1872

Mio caro amico,
[2986]
La vostra lettera mi trova in letto, ove sono colla febbre fredda. Vi ringrazio dei vostri affettuosi sentimenti. Siete un uomo provvidenziale: avrei desiderato scrivere a Mgr. Vescovo, al R.mo Carminati, alle buone Signorine Girelli e ad altri per notiziare del risultato della Congregazione Generale dei Cardinali al Vaticano ai 21 e della determinazione di S. S. Pio IX a riguardo della mia Opera. Ma sono molto malato quindi vi prego di fare le mie parti.


[2987]
S. Santità e la Cong.ne generale dei Cardinali mi hanno incaricato della missione la più ardua, laboriosa e vasta della terra; idest, tutta l'Africa Centrale, compresa fra Tripoli, l'Egitto, l'Abissinia, Gallas, Zanguebar e Guinea, e il 12º grado di L. Sud. Sicché ho sotto la mia giurisdizione in fieri più di 80.000.000 d'infedeli da tirare a Cristo. Il Vicariato dell'Africa Centrale è dunque affidato al mio nascente Ist.o di Verona, ed io fui nominato Pro-Vicario Ap.lico con Decreto 27 maggio corrente. Voi vedete il povero romito dell'alma Limone incaricato dalla S. Sede di una giurisdizione, di cui nessuna così vasta e difficile non esiste al mondo. Quando nel Vicariato dell'Africa Centrale vi sarà un piccolo numero di cattolici, allora la S. Sede farà un Vescovo. Io però come Ordinario dell'Africa Centrale ho tutte le facoltà vescovili, meno di conferire gli Ordini Maggiori.


[2988]
Vi ho detto tutto questo perché comprendiate la necessità di pregare e far pregare tutte le anime beate di Brescia, S. Angela, i SS. Cuori etc.

Ai 27, festa di S. Filippo, celebrai messa sulla tomba del grande Ap.lo di Roma.


[2989]
Offerite i miei ossequi al R.mo Carminati, e per suo mezzo all'angelo di Brescia, a cui scriverò pel S. Cuore. Così pure tutti i vostri Padri, la Madre Gesualda, Sup.ra al S. Cuore, e fate una visita per me alle carissime e degnissime Signorine Girelli, e salutatemi tutti i conoscenti, e specialmente il Dr. Pelizzari e D. F. Faroni Direttore dell'Opera della Prop.ne della Fede a Brescia.


[2990]
Fatemi il favore di dirmi alcun che delle Chiappa, e se quelle buone anime del Prev.sto dei S. Faust. e Giovita e del suo R.mo Fiscale, hanno modificato le idee. Non posso tener su gli occhi dalla febbre e mal di testa. Saluti a Capretti. Quanto al Milesi vi prego di far voi le mie parti, e di proporgli la nostra Missione. Fate Voi, perché io sto male, e guarito ho mille occupazioni. Farò pregare il Papa per quest'oggetto.

Tuissimus in Xsto



D. Dan. Comboni

Pro-Vicario Ap.lico dell'Africa Centrale






450
Mgr. Agostino Planque
0
Roma
5.1872
A MONS. AGOSTINO PLANQUE

ASMA, 30071, n. 11/100



J.M.J.

Roma, Piazza del Gesù 47/3. - 6º.

maggio 1872

Mio carissimo e venerato Confratello,
[2991]
Io mi credo in dovere, per l'amicizia e l'interesse comune della nostra cara Africa, di annunciarle che martedì prossimo 21, vi sarà una Congregazione Generale per l'Africa in generale e specialmente per lei e per me. Le annuncio questo perché preghi e faccia pregare nel suo Seminario per la buona riuscita del suo affare come del mio. Spero che potrà fra poco stabilirsi tra i due Vicariati del Capo di Buona Speranza e che più tardi ci potremo incontrare nel Centro.


[2992]
Le posso confidare che qui a Roma in Propaganda si è molto favorevoli per lei: lo merita bene, poiché ha fatto molto per l'Africa e si spera che lo farà fino alla morte. Faccia pregare anche per me e per i miei poveri neri. In settembre partirò dal Cairo per Khartum e il Cordofan con una grande carovana: può darsi che partirò in agosto.

Arrivederci. Riceva le espressioni del mio rispettoso affetto e stima.



Vostro dev.mo s.

D. Daniele Comboni Miss. Ap.lico



Traduzione dal francese.