Lunedì 18 febbraio 2019,
I rappresentanti delle diverse comunità comboniane in Italia si sono ritrovati dal 28 al 31 gennaio 2018 a Pesaro per l’annuale assemblea dedicata quest’anno ad “Ascoltare i giovani e la missione”. In allegato, pubblichiamo il libretto – in PDF – degli Atti della assemblea con tutti gli interventi, lavori di gruppo e dibattiti. Il libretto – che descrive e racconta il cammino fatto, il percorso e anche i passi successivi – potrà servire per avere uno sguardo panoramico sul cammino del settore missione in Italia.

La nostra assemblea – scrive P. Giorgio Padovan – è sempre stata un momento e uno spazio importante e interessante, di riflessione e di condivisione, di verifica e di programmazione. Credo che come introduzione e prefazione a questi atti della assemblea, sia opportuno offrire la riflessione fatta dal segretariato della missione il giorno dopo della assemblea, perché è uno sguardo “glocale” e una concretizzazione al lavoro fatto da tutti. Come segretariato abbiamo condiviso le nostre opinioni sulla assemblea appena conclusa.

Si respirava un clima di riflessione e condivisione molto valido e fraterno. Positiva la partecipazione, il buon numero di presenti (38 persone), la condivisione delle molte e belle attività, e un atteggiamento di speranza ed entusiasmo nella consapevolezza della nostra povertà e piccolezza. Bella la presenza di alcuni nuovi arrivati in provincia, un segno di rinnovamento, di movimento missionario, di arrivo, di partenza e ri-partenza. Interessante la liturgia in sintonia con il tema e il cammino. Esiste sempre il rischio di voler parlare molto e di tutto, così della difficoltà di essere concreti e propositivi.

Buono il giorno dedicato al tema sull’ascolto dei giovani. L’obiettivo era di provocarci e di metterci in ascolto dei giovani, di incontrarli e di lavorare in rete con il settore dei giovani della provincia (GIM) che ha in mano l’operatività di questo ambito. Sono mancate delle proposte operative, ma che già esistono nel progetto provinciale della pastorale giovanile vocazionale, e che ha condiviso. L’esperto ha parlato poco del sinodo dei giovani. Positiva e bella la presenza e testimonianza del giovane Tommaso del GIM di Venegono.

Il secondo giorno, ascolto della nostra attività missionaria, è stato utile ma abbastanza pieno e pesante per le tante informazioni. Il suggerimento è di essere più sintetici e di dare priorità ad al­cuni temi e attività. Però è anche la finalità dell’ assemblea di fare una panoramica, per conoscere, verificare e programmare. Utile la proposta di inviare con antecedenza le relazioni scritte delle varie commissioni come preparazione alla assemblea dei partecipanti.

E poi avere presente il cammino negli anni, che è un percorso, con tappe e processi e avere uno sguardo globale sulla provincia, comunità e attività… questo ai nuovi arrivati in provincia non è sempre facile, così pure a chi partecipa poco ai percorsi e alle iniziative.

Il lavoro di discernimento, di riflessione e di approfondimento viene affidato al segretariato della missione, attraverso le commissioni, gli incontri e i seminari per ministerialità.

Un grazie a chi ha preparato, coordinato e segretariato.

Dedichiamo un tempo di riflessione e di discernimento sulle indicazioni, orientamenti e conclusioni fatta dai gruppi nel terzo giorno, ma anche dalle condivisioni e dai dibattiti durante tutti i giorni.

Alcune tematiche emerse:

1. Riqualificare la nostra presenza missionaria come comunità, nel territorio e Chiesa locale, con una azione missionaria rivolta soprattutto ai giovani e al fenomeno delle migrazioni, attraverso la vicinanza, l’accoglienza, l’ascolto, il coinvolgimento concreto.

2. Cammini e percorsi di interculturalità ad intra e ad extra, nelle nostre comunità e nelle nostre relazioni, incontri e attività nel territorio. Questo per favorire il sorgere di una società, chiesa, umanità che viva la diversità e la convivialità delle culture, che è proposta evangelica e del regno di Dio.

3. Ecologia, pace e salvaguardia del creato. Riflessione e inte­riorizzazione delle proposte che ci vengono dalla “Laudato si’.

Modalità:

Ecco alcune indicazioni: fare rete, mettersi insieme, lo stile sinodalità, e tutto questo con gli altri istituti missionari, movimenti popolari, chiesa locale.

Andare sulla strada, sui luoghi dove c’è la gente e dove sono i

giovani. Frequentare gli spazi e associazioni di volontariato.

Importanza della credibilità: accogliere e concretizzare gli stili di vita. Rivedere le nostre strutture, riqualificarle.

Segni e gesti concreti:

Intensificare e rinforzare la presenza nelle scuole, nelle università e tra i giovani.

Favorire forme di accoglienza dei migranti tra di noi e nelle comunità comboniane.

Ripensare e ri-animare la nostra animazione missionaria. Sia più qualificata e preparata.

Riprendiamo e concretizziamo alcuni di questi orientamenti e piste. Saranno frutto di riflessione e di discernimento anche nella prossima riunione del segretariato nel mese di maggio”.

Da questi sguardi e riflessioni nascono alcuni sentimenti e atteggiamenti.

Prima di tutto un grande grazie a Dio e un ringraziamento a tutti.

Poi un sentimento di speranza per una missione rinnovata, profetica e gioiosa.

Un atteggiamento: mettersi in cammino verso percorsi di comunione, missione e conversione.

E una osservazione: la Chiesa del futuro sarà povera di strutture, di soldi, di personale (ministeri ordinati), ma forse più “comunità, fraternità e missionaria”, e i Missionari Comboniani in Italia?

Buon e bel cammino missionario
P. Giorgio Padovan
Segretario missione

In ascolto dei giovani e della missione
di Elio Boscaini

I rappresentanti delle diverse comunità comboniane in Italia si sono ritrovati dal 28 al 31 gennaio 2018 a Pesaro-Villa Baratoff per l’annuale assemblea dedicata quest’anno ad “Ascoltare i giovani e la missione”.

Sono stati giorni di riflessione e condivisione vissuti in tanta fraternità e ascolto dell’altro. All’assemblea ha preso parte una quarantina di persone, in rappresentanza della realtà comboniana in Italia. Condividendo tante e belle attività, in un atteggiamento che pur non dimenticando la nostra pochezza, si è sempre tenuto aperto alla speranza, a volte addirittura all’entusiasmo. Il tutto vissuto in spirito di preghiera e celebrato nella liturgia quotidiana. Alcuni confratelli venivano all’assemblea per la prima volta, un bel segno di rinnovamento.

I lavori sono cominciati proprio con un buon momento di ascolto e condivisione in cui i confratelli hanno raccontato e condiviso che cosa la loro comunità fa con e per i giovani. Ogni comunità comboniana porta avanti delle attività che la mettono in contatto con i giovani, in particolare le comunità che hanno come ministero principale quello della pastorale giovanile vocazionale tramite i GIM (Giovani impegno missionario). Vedi Padova e Venegono, ma non solo.

È seguito l’intervento di don Armando Matteo, sacerdote della diocesi di Catanzaro-Squillace, per molti anni assistente nazionale della FUCI, attualmente insegnante di teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Don Matteo si è occupato della preparazione del sinodo dei giovani, fortemente vo­luto da papa Francesco, nella consapevolezza che “ci vuole un quadro di riferimento per interpretare la realtà, altrimenti si resta preda della superficialità”. E quindi senza mai dimenticare di andare in profondità nel discorso giovani cioè verso un livello biblico e antropologico, teologico ed ecclesiologico, pedagogico e spirituale.

Don Matteo ci ha detto della difficoltà della trasmissione della fede da parte di genitori che non credono che il loro figlio abbia bisogno di salvezza e che così rischiano di impedire una sua autentica maturazione umana e spirituale. I ragazzi non vengono aiutati a entrare in contatto con la forza trasformante del vangelo. È saltato il cristianesimo domestico: ai bambini non si parla più di Gesù. Le ricerche sociologiche parlano di solo un 10% di famiglie in Italia con una vita cristiana. Detto altrimenti: solo il 10% delle famiglie cattoliche sono cristiane.

Nel pomeriggio di martedì abbiamo ascoltato fratel Antonio Soffientini del GIM di Venegono parlarci della Pastorale giovanile comboniana e vocazionale. Non è facile oggi agganciare i giovani. E i risultati vocazionali possono sembrare deludenti, ma non tutto è negativo. Il giovane Tommaso del GIM di Venegono, dalla presenza sempre attiva nel vivere con noi questi giorni, ha portato la sua testimonianza: i giovani sono sensibili alle ingiustizie nel mondo e al dolore umano. Sanno ancora immaginare una vita a servizio degli altri tramite l’annuncio della Parola.

Anche la giornata di mercoledì 30 è stata consacrata all’ascolto: del segretario della missione, padre Giorgio Padovan, su quanto fatto nel 2018; dei migranti, con la relazione di padre Alessandro Bedin occupato con Migrantes a Firenze; di giustizia e pace e salvaguardia della creazione, tramite la relazione di padre Fernando Zolli , coordinatore dell’apposita commissione; delle riviste, che hanno visto i direttori, i padri Efrem Tresoldi e Elio Boscaini, parlare rispettivamente di Nigrizia e PM-Piccolo Missionario. Tutta l’editoria missionaria (e non solo) vive un momento non facile, evidente nel calo degli abbonamenti. I comboniani rinnovano la loro fiducia nel lavoro di informazione sull’Africa che i confratelli portano avanti al CCM di Verona. Padre Celestino Seabra della comunità di Padova ha raccontato di quanto lui e altri confratelli fanno nelle scuole, grazie anche al Mondiario. E del lavoro con i ragazzi e gli adolescenti. E c’era con noi anche Donatella De Giorgi rappresentante dei laici Missionari Comboniani che ci ha aggiornato sul loro cammino e impegno missionario in collaborazione e comunione con i comboniani.

Nel suo intervento a fine giornata, Giovanni Munari, padre provinciale, ha ribadito la sfida rappresentata dalla pastorale giovanile, così come dalle strutture a volte troppo onerose che ci accolgono. Ha insistito sull’importanza di lavorare insieme, coscienti che ovunque siamo, e quindi anche qui in Europa, la nostra azione è autentica azione missionaria.

Stiamo vivendo un cambiamento d’epoca, come papa Francesco ci ricorda, e quindi anche noi dobbiamo ripensare il nostro linguaggio, i nostri metodi e le nostre proposte. Siamo di fronte a sfide nuove come il dialogo interreligioso e l’interculturalità. Su 5 questioni padre Giovanni ha insistito: la globalizzazione che ci induce a un’adesione ancor più radicale al vangelo (la nostra identità più profonda) e alla scelta di stili di vita alternativi; la credibilità della e nella Chiesa messa in questione dagli abusi e dal dissesto finanziario; la multiculturalità che esige comunità aperte e fraterne, multiculturali; la riforma della Chiesa con la misericordia al centro, uno stile sinodale e la missione come nostro unico orizzonte; la comunicazione che ci chiede un linguaggio nuovo, che si fa ascoltare per l’autenticità e la serietà dei contenuti che vogliamo trasmettere.
P. Elio Boscaini