Mercoledì 8 maggio 2019
La commissione medica istituita dalla Congregazione per le Cause dei Santi ha riconosciuto “straordinaria ed inspiegabile” dal punto di vista clinico e scientifico la guarigione di una giovane ugandese, come scrive il giornale digitale La Provincia. Ora sarà la Commissione teologica della stessa Congregazione, composta da cardinali, vescovi e teologi, a cercare le prove dell’intercessione di Padre Giuseppe Ambrosoli prima di proclamare il miracolo, decisivo per la beatificazione del medico comboniano.

“Io non parlo di miracolo. Parlo di guarigione straordinaria ed inspiegabile. Parlo di testimonianze convergenti: tutti, quella notte del 25 ottobre, invocarono Padre Giuseppe”, ha detto Padre Egidio Tocalli, anche lui medico missionario comboniano, successore di Padre Giuseppe a Kalongo, in Uganda.

Padre Giuseppe Ambrosoli in Uganda.

La sera del 25 ottobre 2008 – spiega La Provincia –, una giovane donna di vent’anni, Lucia Lomokol, stava per morire di setticemia, dopo aver perso il figlio che portava in grembo: nell’ospedale del Nord Uganda dov’era stata portata in condizioni estreme, non c’erano più mezzi, non c’era più speranza di salvarla. Ma il medico Eric Dominic, di origini torinesi, le mise sul cuscino l’immagine di Padre Giuseppe e chiese ai familiari di invocare “il grande dottore”, morto il 27 marzo del 1987 in Uganda, costretto ad abbandonare la missione e il suo ospedale di Kalongo dato alle fiamme dai guerriglieri. La mattina dopo, Lucia si era ripresa, vive e nessuno l’avrebbe mai pensato.