Lunedì 12 agosto 2019
Padre Konrad Nefzger, nato l’1 aprile 1939 a Unterschönau, in Germania, ha trascorso la maggior parte della sua vita in Sudafrica. Dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1964, è stato attivo nelle missioni di Maria Trost, Driefontain, Middelburg e Bongani in Sudafrica. Nel frattempo ha lavorato per tre anni a Neumarkt (Oberpfalz). Nel 2019 tornò da Maria Trost, dove si era occupato anche del luogo di sepoltura dei confratelli della sua provincia di lingua tedesca. La salute dell’ottantenne diventava sempre più malferma. Si è spento inaspettatamente ma pacificamente il 6 agosto a Ellwangen (Germania).

Il 6 agosto padre Konrad Nefzger moriva a 80 anni. Prima di lasciare il Sudafrica nel 2015, p. Konrad aveva già ventilato la possibilità di partire per la Germania, suo paese di origine, a causa delle sue condizioni di salute: era affetto da diabete e herpes zoster. Tuttavia, sentiva che il tempo non era ancora arrivato e non aveva voglia di tornare nel suo paese per vivere in una comunità senza l’aria e il calore dell’Africa. Però, visto che la sua salute non migliorava, decideva di partire alla fine del 2018. Adattandosi alla nuova realtà, la sua salute è migliorata e si è sentito di nuovo forte per occupare il suo tempo con alcuni impegni comunitari e con il suo hobby di “fare e decorare” le candele.

La maggior parte dei suoi 54 anni di vita missionaria sono stati trascorsi in Sudafrica, tranne una breve pausa di 3 anni in Germania, a Neumarkt, come animatore missionario. Subito dopo la sua ordinazione fu inviato in questo paese africano dove i missionari comboniani avevano iniziato la loro presenza nel 1924, a Maria Trost, Lydenburg. Ivi, p. Konrad ha trascorso la maggior parte della sua vita, per un totale di 34 anni. In Sudafrica esercitò diversi ministeri: parroco, superiore della comunità locale, superiore provinciale, probus vir e economo. Oltre a questi ministeri “ufficiali”, p. Nefzger ha svolto molti altri servizi nella comunità, essendo responsabile dell’orto e della manutenzione del centro pastorale diocesano, a Maria Trost. Inoltre, p. Konrad era conosciuto da molti missionari e operatori pastorali come l’uomo che decorava bellissime candele per compleanni, giubilei e altre celebrazioni particolari e anche il Cero Pasquale per molte delle parrocchie della diocesi di Witbank. Era anche il ‘giardiniere’ di un giardino speciale nella missione di Maria Trost, cioè, il camposanto dove riposano le spoglie di molti confratelli,  più di 50 missionari comboniani che hanno lavorato in Sudafrica, oltre ad altri operatori pastorali della diocesi, suore, sacerdoti secolari e altri. Questo giardino era sempre pulito e con fiori bellissimi e variegati.

Nel 1995 pubblicava la prima “Storia della presenza comboniana” in Sudafrica. In questi giorni stava per essere pubblicata la seconda edizione di questa storia che copriva quasi 100 anni di presenza comboniana in quella provincia. Ha scritto, come appare nell’introduzione a questo libro, soprattutto  «per aiutare i confratelli appena arrivati nella provincia e la gente di Witbank, perché sappiano come i nostri primi missionari hanno aiutato la Chiesa di Witbank a crescere e poi sono partiti per altri posti. (...) Attraverso il lavoro e la preghiera si sono donati generosamente con amore per mettere le fondamenta della Chiesa locale».

Ricordo p. Konrad nella parrocchia di Mashishing o di Lydenburg, tra la gente: si esprimeva correttamente in Zulu, aiutando adulti, giovani e bambini a comprendere e ad accogliere la Parola di Dio, sempre con esempi pratici di vita quotidiana. Lo immagino avvolto in una nuvola di polvere quando partiva per la parrocchia o quando tornava, alla guida della sua piccola Golf. Lo vedo con il suo stile di vita molto semplice, alle volte trascurato, non preoccupandosi di sé stesso ma, piuttosto, di aiutare i più bisognosi. Faccio memoria della sua fedeltà alla preghiera personale e comunitaria, con puntualità tedesca.

Mi piace ricordare p. Konrad mentre fumava la sua pipa, serenamente seduto sulla veranda di casa, godendo del movimento di gente del centro pastorale, parlando con qualche confratello o con alcuni dei partecipanti ai corsi che vi si svolgevano. Ricordo il suo buon umore, sempre pronto a raccontare una barzelletta, una storia o uno dei tanti eventi della vita dei primi missionari.

Mi piace guardarlo mentre cuoceva una torta per la comunità o preparava i biscotti con una ricetta speciale, o la marmellata di guaiava o albicocche o di altri frutti che abbondavano nell’orto, perché non si rovinasse.

Caro p. Konrad, adesso che il Signore ti ha chiamato definitivamente a sé, ti chiedo di seguire in modo speciale la missione comboniana, e di vigilare sulla provincia del Sudafrica. Intercedi presso San Giuseppe affinché dall’esempio di tanti fratelli missionari comboniani che hanno lavorato in questo paese possano nascere nuove vocazioni e soprattutto nuovi fratelli comboniani.
P. Jeremias dos Santos Martins

Testimonianza di Evelyn, una cristiana sudafricana

“Nella solennità degli Arcangeli il 29 settembre 2013, P. Konrad nella sua omelia di 2 minuti al giorno, ha detto: ‘non andiamo in cielo da soli!’. Oggi, leggendo il mio diario di questo pensiero memorabile che ha avuto un impatto sul mio cuore quel giorno, credo che p. Konrad non sia andato in cielo da solo. Ha preso dimora in cielo con il Cristo trasfigurato, un seguito di cani, piante fiorite e un mazzo di fiori, il tutto avvolto dal suo senso dell’umorismo. La passeggiata dolce, tranquilla e sussurrata di p. Konrad evocava in me quiete. Il fumo della sua pipa di tabacco nell’aria di Maria Trost era come un incenso di preghiera che saliva alla presenza di Dio. La sua saggezza ‘antica’, come quella di un nonno, la sua sconfinata energia creativa per fare le candele, la sua presenza e la silenziosa devozione a Dio, mi hanno affascinato. Ho pregato con te sulla terra, p. Konrad. Ora prega con me dal cielo. Riposa in Dio!”