Lunedì 27 febbraio 2023
Con la Messa presieduta da Padre Tesfaye Tadesse, Superiore Generale, è iniziato ieri mattina l’incontro di tutti i Superiori di Circoscrizione – neoeletti o rieletti per il triennio 2023-2025 – presso la Casa Generalizia dei Missionari Comboniani a Roma. Questo incontro, che si terrà fino al 19 marzo, ha lo scopo di preparare i medesimi Superiori al servizio dell’autorità in chiave sinodale, di rafforzare i legami di comunione fra le varie Circoscrizioni e la Direzione Generale, e di riflettere sulla Guida all’implementazione del XIX Capitolo Generale. Oggi, lunedì 27, sarà una giornata di ritiro spirituale, guidata dal comboniano P. Teresino Serra.

Padre Tesfaye Tadesse ha iniziato la Santa Messa ringraziando tutti i superiori provinciali e delegati per avere accettato di svolgere questo ministero al servizio delle loro circoscrizioni e dell’Istituto: “Grazie per aver accettato il gesto di fiducia dei confratelli ed essere qui come servi e coordinatori dei confratelli delle nostre circoscrizioni e delle nostre missioni. Attorno alla tavola di Gesù, dove è Lui al centro, cominciamo questo tempo di formazione permanente; per alcuni di noi sarà la prima volta, per altri sarà la seconda, la terza…, ma c’è sempre da imparare qualcosa, perché ogni momento e ogni luogo ha il suo contesto in cui Dio e i confratelli chiedono il nostro servizio. Preghiamo, affinché Dio ci aiuti, perché tutti crediamo che il nostro Istituto, i confratelli, la missione e noi stessi, apparteniamo tutti a Dio nostro Padre. Lui si prenda cura della sua vigna, Lui è l’agricoltore, Gesù è la vite e noi siamo chiamati ad essere i tralci”.

Da sinistra, Padre Tesfaye Tadesse, Superiore Generale, e P. Elias Sindjalim Essognimam, Assistente Generale.

Alcuni passaggi dell’omelia del Padre Generale

Riflettendo sul Vangelo di questa prima domenica del tempo di Quaresima, vediamo che Gesù, dopo esser stato battezzato e confermato dal Padre, si sta preparando per il suo ministero e lo Spirito lo porta nel deserto, Luca dice Gesù allora pieno di Spirito Santo ritornò dal Giordano, sotto l’azione dello Spirito andò nel deserto…, per essere tentato, provato, (non tentato da quello che è immorale ma dal Diavolo che vuole provare, peirazein, verificare la fedeltà, testare la sua fiducia in Dio suo Padre.

Superare la tentazione e non cadere nel momento della prova diventa possibile quando si è pieni della Parola di Dio, quando si prega e ci si relaziona con Dio, quando si è tralci buoni attaccati alla vite e sotto la responsabilità dell’agricoltore, Dio. Come vediamo nella prima lettura, tutti facciamo esperienza che nella tentazione, nel momento di prova si può decidere di non obbedire, visto che siamo tutti figli di Adamo che, messo alla prova è caduto. Invece, come dice San Paolo, il nuovo Adamo che è Cristo e i suoi seguaci che vivono secondo lo Spirito saranno condotti nel deserto e tentati: se risponderanno con la parola e la mentalità di Dio, passeranno il momento della prova e il loro ministero/servizio sarà fruttuoso.

La prima tentazione/prova ci fa vedere come possiamo essere purificati: nella vita ci sono cose necessarie ma non viviamo di solo di pane, ma della vita che viene da Dio. A volte il diavolo può tentarci dicendo ‘tu sei affamato usa il tuo potere per darti da mangiare’, ma Gesù non è venuto per accontentare sé stesso. La mia chiamata a servire anche come superiore o coordinatore non è per servire me stesso, ma per servire i confratelli e il Regno di Dio.

Nella seconda tentazione Gesù è messo alla prova su quello che è, sulla sua natura, sulla sua chiamata, ma non vuole godere del potere messianico che può avere per dominare tutto e tutti, come dice San Paolo, si è svuotato del suo essere uguale a Dio, rimane Signore ma attraverso il suo servizio si fa uno di noi. Noi discepoli siamo tentati quotidianamente, godiamo delle opportunità di avere potere, ci aggrappiamo alla nostra posizione di essere in cima pensando di essere al di sopra di tutti e di tutto, allora cadiamo e perdiamo l’orizzonte della nostra missione.

Il nostro Padre e Fondatore San Daniele Comboni, in uno dei suoi momenti di tentazione, scrive “Tutto questo è toccato a me cento volte, ed ho conchiuso che il P. Marani aveva ragione, e che l'unico labaro e rifugio e fortezza è mettere tutta la propria fiducia in Dio, che è un galantuomo, e l'unico galantuomo, che ha testa, cuore, e coscienza, e che da noi può far miracoli…”.

Nella terza tentazione, il diavolo, quello che divide il cuore delle persone, dice, Io ti do tutto, ti faccio signore su tutto, però devi adorarmi. Gesù risponde che si adora solo Dio. Nel nostro mondo di oggi la tentazione di adorare diverse realtà al posto di Dio è molto diffusa; siamo tentati di adorare cose, persone, noi stessi, le nostre verità, i nostri pensieri, la nostra cultura, provenienza, esperienza, spiritualità. Stiamo passando attraverso la purificazione degli scandali. Gli scandali ci dicono che tutti possiamo essere tentati, messi alla prova e che possiamo essere bocciati all’esame, visto che non sempre abbiamo le risposte giuste e la forza necessaria, perché siamo staccati dalla vite. Allora Dio ci dice ‘sono solo io Dio’, adoratemi perché sono presente fra voi e nella vostra vita. Chiediamo la grazia di ritornare a Dio dal profondo del nostro cuore: “Per mantenere vivo l’ardore missionario occorre una decisa fiducia nello Spirito Santo, perché Egli «viene in aiuto alla nostra debolezza» (Rm 8,26). Ma tale fiducia generosa deve alimentarsi e perciò dobbiamo invocarlo costantemente. Egli può guarirci da tutto ciò che ci debilita nell’impegno missionario. È vero che questa fiducia nell’invisibile può procurarci una certa vertigine: è come immergersi in un mare dove non sappiamo che cosa incontreremo. Io stesso l’ho sperimentato tante volte. Tuttavia, non c’è maggior libertà che quella di lasciarsi portare dallo Spirito, rinunciando a calcolare e a controllare tutto, e permettere che Egli ci illumini, ci guidi, ci orienti, ci spinga dove Lui desidera. Egli sa bene ciò di cui c’è bisogno in ogni epoca e in ogni momento. Questo si chiama essere misteriosamente fecondi!” (EG 280).

Dopo l’Eucaristia, i Superiori e i membri della Direzione Generale si sono riuniti nella sala capitolare per una breve presentazione di ciascuno dei partecipanti e per prendere nota dell'agenda proposta per le prossime tre settimane. Oltre alla presentazione del programma, sono state date varie informazioni logistiche e sono stati nominati i confratelli che presteranno i servizi necessari per il buon svolgimento dell'incontro.

Superiori di Circoscrizione [Province e Delegazioni] per il triennio 2023-2025:

A (Asia): Aguilar Sánchez Victor Manuel
BR (Brasile): P. Raimundo Nonato Rocha dos Santos
CN (RD. Congo): P. Ndjadi Ndjate Léonard
CO (Colombia): P. Benavides Orjuela Jorge Alberto
DSP (Deutschsprachige Provinz): P. Grabmann Hubert
E (España): P. Llamazares González Miguel Angel
EC (Ecuador): P. Poletto Ottorino
EGSD (Egitto e Sudan): P. Dalle Carbonare Diego
ER (Eritrea): P. Gaim Haileselassie
ET (Ethiopia): P. Weldeghiorghis Asfaha Yohannes
I (Italia): P. Baldan Fabio Carlo
KE (Kenya): P. Wanjohi Thumbi Andrew
LP (London Province): P. Padilla Rocha Rubén
M (México): P. Güitrón Torres Rafael
MO (Moçambique): P. José Joaquim Luis Pedro
MZ (Malawi e Zambia): P. Mumba Michael Nyowani
NAP (North American Province): P. Ezama Ruffino
P (Portugal): P. Fernando Domingues
PCA (Provincia Centroamérica): P. Calderón Vargas Juan Diego
PE (Perú): P. Mitchell Sandoval Nelson Edgar
RCA (République centrafricaine): P. Castillo Matarrita Victor-Hugo
RSA (Republic of South Africa): P. Opargiw John Baptist Keraryo
SS (South Sudan): P. Schmidt Gregor Bog-Dong
T (Togo, Ghana, Bénin): P. Hounaké Kouassi Timothée
TCH (Tchad): P. Vailati Marco
U (Uganda): P. Kibira Anthony Kimbowa
Rappresentante del Vicario Generale in Polonia: P. Zagaja Adam