Padre Gian Paolo Pezzi: “Speranza per il futuro, impegno nel presente”

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Venerdì 31 marzo 2023
Quando si tratta di distogliere lo sguardo, ci sono sempre dei buoni motivi, perché, è vero, la Repubblica Democratica del Congo stanca, si ha la sensazione che la storia stia girando in tondo. In questo testo p. Gian Paolo Pezzi, missionario comboniano a Butembo, spiega la situazione del Paese dove le Forze ONU di Pace sono impotenti e si accontentano di contare i morti. Comunque, dice il missionario, “l’avvicinarsi della Pasqua (la Bibbia ci invita a non scoraggiarci) ci mantiene nella speranza”.

In questi primi mesi del 2023 stiamo vivendo nella nostra regione della Repubblica Democratica del Congo una situazione drammatica ben descritta in un articolo di Le Soir: Ah certo, il Congo, quasi dimenticato... La visita del Papa ci ha portato un po’ di “conforto”, ma non ha certo potuto cambiare le cose.

Loccupazione di forze straniere, soprattutto ruandesi, paralizza lo sviluppo: la ricchezza mineraria del Congo è diventata la sua maledizione; l’insicurezza è diffusa, la vita commerciale destabilizzata, il terrorismo, la violenza, l’odio e la criminalità incoraggiati. L’anarchia e l’arbitrio hanno raggiunto un livello intollerabile; interi villaggi vengono distrutti e persone innocenti massacrate; ragazze e donne vengono violentate impunemente e intere popolazioni, cacciate dalle loro terre, diventano sfollati a casa loro. La vita quotidiana non conosce gioia né libertà. Potenze straniere, con la collaborazione delle autorità congolesi, organizzano guerre per e con le risorse del Paese.

Le risorse che dovrebbero essere utilizzate per lo sviluppo, per l’istruzione dei bambini, per curare i malati, vengono utilizzate per uccidere. I diritti elementari di vivere, lavorare, conoscere, pensare, esprimersi e amare non esistono più: i sopravvissuti vagano per le città; le notti sono terrorizzate dai militari nazionali e stranieri installati nei quartieri; le giornate si trascinano in una povertà indotta da chi detiene il potere. Dietro la maschera di libertà che le autorità esibiscono all’ONU, il popolo è oltraggiato nell’oppressione, in una democrazia imposta dalle armi e in una (in)giustizia definita dagli invasori ruandesi e ugandesi. Ridotta al silenzio, la gente cova nel cuore la violenza che spesso esplode in modo inaudito e irresistibile. L’8 marzo, un marito disoccupato, geloso del successo della moglie, l’ha uccisa prima di suicidarsi.

L’avvicinarsi della Pasqua (la Bibbia ci invita a non scoraggiarci) ci mantiene nella speranza, “quando il male sembra avere la meglio in realtà mostra di essere già sconfitto. Proprio per questo Gesù ci invita ad avere occhi per vedere e orecchi per sentire, e così da interpretare con il suo Spirito gli eventi della storia, ogni gigante ha i piedi d’argilla ed è destinato non solo a crollare, ma anche a sparire senza lasciare traccia”.

La nostra speranza, tuttavia, non è “attesa inerte”, ma impegno non violento. Parafrasando Martin Luther King, “Non c'è da temere il grido dei violenti, ma il silenzio dei giusti”, e in questo silenzio risuona l’appello di Papa Francesco: “Cosa fai per tuo fratello? Cosa stai facendo per tuo fratello?”. Durante il ritiro del clero della scorsa estate ci siamo resi conto che Butembo ha bisogno non solo della denuncia delle ingiustizie, ma anche di una rivoluzione morale e sociale non violenta. Da lì è nata una decisione.

Il 14 gennaio 2023 ho promosso un piccolo incontro sulla nostra insicurezza cronica. I presenti si sono resi conto della forza dell’unità socio-confessionale nella ricerca della pace e del bene comune. Abbiamo allora allargato il gruppo ai rappresentanti delle confessioni religiose e dei gruppi socioculturali della città, che si sono riuniti il 19 gennaio presso la Chiesa anglicana e hanno accolto all’unanimità l’iniziativa.

Al successivo incontro del 21 febbraio 2023 ho presentato la visione che ci ispira e che tutti possono leggere: Speranza per il futuro, impegno nel presente. Partecipavano 55 rappresentanti di 14 confessioni e gruppi socioculturali. I presenti hanno poi voluto dividersi in cinque gruppi per parlare delle cause e delle azioni da intraprendere per affrontare l'insicurezza e la violenza. È stato in seguito costituito un nucleo interconfessionale “Pace per Butembo”, per pianificare e coordinare le azioni delle confessioni religiose e dei gruppi socioculturali, nella ricerca della pace per la nostra regione. Il 7 marzo 2023 le idee presentate in questi vari incontri sono state riunite e riassunte in nove sfide, sotto un’unica visione, “Una RDC pacificata e sempre unita”, e una missione, “Coinvolgere le confessioni religiose e i gruppi socioculturali nella ricerca della pace e della sicurezza”. Ne è scaturito un mini piano strategico rivisto dal nucleo direttivo il 14 marzo. Sarà presentato ai leader delle confessioni religiose e dei gruppi socioculturali per avere il loro parere prima dell’adozione finale in un’assemblea di tutte le istanze cittadine che desiderano aderire all’iniziativa.

Come credenti, siamo ispirati da Cristo e nella gioia e nella luce della Pasqua sentiamo nei nostri cuori la certezza che San Paolo ha fatto risuonare: “in tutte queste cose siamo più che vincitori”. Non solo i credenti in Dio e in Cristo, ma tutti coloro che credono nella Vita, nella Luce e nella Verità non sono mai perdenti: non solo vincono, ma vincono abbondantemente. Per questo la Pasqua è un evento umano, perché assicura la vittoria del bene e della verità nello splendore luce della vita.

Buona Pasqua a tutti voi, credenti e non credenti. Con i miei più sinceri saluti per tutti
Gian Paolo Pezzi, mccj
Butembo, marzo 2023