P. Vittorio Barin celebra il 50° di sacerdozio – “Sempre accolto con grande gioia”

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Venerdì 10 maggio 2024
Domenica 28 aprile 2024, la comunità di Pozzetto di Cittadella è in festa assieme a padre Vittorio Barin, missionario comboniano. È lui stesso a darne ragione: «Con immensa gioia e riconoscenza al Signore, celebro assieme a voi il 50° anniversario della mia ordinazione sacerdotale, avvenuta nel Duomo di Cittadella il 27 aprile 1974, quando il vescovo di Padova, Mons Girolamo Bortignon, impose sul mio capo le mani e invocò su di me lo Spirito Santo».

Racconta anche della sua famiglia: «Nato il 29 marzo 1948 – era il giorno di Pasqua – in via Postumia, oggi via Salve Regina, da Barin Antonio e Bertollo Agnese. Quinto di sette fratelli e sorelle, di cui due Suore della Provvidenza, ho avuto un’infanzia felice e spensierata. Assorbii presto la profonda fede della famiglia e della comunità cristiana, divenendo presto un fedele chierichetto».

A 11 anni, nel 1959, Vittorio lascia la famiglia con l’idea fissa di essere missionario in Africa. Il suo cammino di formazione comboniana lo porta dapprima a Trento, poi a Padova, Lucca, Firenze e, infine, a Roma, per i corsi di filosofia e teologia.

Ordinato sacerdote a Cittadella, il giorno successivo è a Pozzetto per la prima messa. Ricorda: «Fu una messa solenne, che celebrai attorniato da numerosi sacerdoti, missionari, familiari e parenti, tantissimi amici e conoscenti, e dalla gioiosa e festante comunità parrocchiale. Il paese, allora come oggi, mostrò di avere tanta fede, profondo amore per i sacerdoti, i missionari, le persone consacrate e gli operatori di opere di bene».

Per padre Vittorio si apre subito la strada per la missione in Africa. Si reca a Londra per lo studio dell’inglese, quindi a Beirut per lo studio dell’arabo. «Quando arrivai a Beirut, scoprii che era una città in piena guerra: le bombe cadevano perfino nel giardino di casa».

Nel settembre del 1976 arriva in Sudan, destinato alla provincia del Darfur, dove rimane 14 anni. Viene poi assegnato alle missioni del Kordofan, dove lavora per 6 anni. «Furono 20 anni stupendi. Dovunque andi, fui accolto con grande gioia».

Darfur e Kordofan sono i luoghi della missione di San Daniel Comboni. «Vi svolgi un intenso lavoro apostolico, caratterizzato anche da opere sociali, educative e sanitarie (dispensari), ma soprattutto da iniziative mirate alla formazione dei catechisti, catecumeni, leader parrocchiali e giovani». Con una certa emozione, aggiunge: «Tra il 1992 e 1996, ho avuto la gioia di operare come parroco della Cattedrale di El Obeid, accanto a Mons. Antonio Menegazzo, Amministratore apostolico della diocesi di El-Obeid, anch’egli originario della parrocchia di Pozzetto».

Padre Vittorio sciorina alcuni numeri che colpiscono profondamente i presenti: «La diocesi di El-Obeid copriva 888.938 km2, cioè 269 volte la diocesi di Padova, e quasi tre volte l’intera Italia». Parole che suscitano un certo senso di fierezza sul volto dei presenti, quasi stessero pensando: «Perbacco, il “piccolo Pozzetto” era alla guida di una chiesa locale vastissima!».

Nel 1997, padre Vittorio è destinato all’Egitto, precisamente al Cairo, nella parrocchia di Zamelek, in un’isola in mezzo al fiume Nilo. Nel 2000, è assegnato alla parrocchia di Assuan, dove rimane per 9 anni. Nel 2009 torna al Cairo, nella parrocchia del Sacro Cuore, nel rione di Sakakini, dove dedica il suo tempo all’accoglienza dei profughi dal Sudan, allora numerosissimi.

Nel 2012, torna in Italia, assegnato a varie comunità nelle regioni nord-occidentali del paese, dedicandosi al servizio pastorale, all’animazione missionaria e alla promozione vocazionale.

Padre Vittorio termina le sue parole così: «Grazie, o Signore, per avermi concesso lo stesso ministero del figlio tuo Gesù Cristo, e di avermi associato alla sua missione, nel servizio della Parola di Dio, dell’Eucarestia, della Carità, che è promozione umana di tante persone e popoli poveri e abbandonati».

Alla celebrazione eucaristica è seguito un rinfresco per tutti i parrocchiani presenti. Poi, i familiari di padre Vittorio si sono ritrovati insieme per il pranzo di famiglia.

p. Gaetano Montresor