Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

Vaticano. Lettera del Card. Eduardo Martínez Somalo al Superiore Generale sugli “Atti Capitolari” (Vaticano, 27 febbraio 2004)
“Con piacere abbiamo ricevuto gli Atti del XVI Capitolo Generale dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù, che Lei ha, con sollecitudine, fatto pervenire a questa Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
L’assemblea capitolare, ancora una volta, ha posto al centro del vostro impegno missionario l’evangelizzazione dei popoli, in particolare nel continente africano, legato alla famiglia Comboniana da un legame particolare che è storico e carismatico. L’evento di grazia della canonizzazione di Daniele Comboni, vissuto il 5 ottobre scorso, è stato un momento privilegiato per riscoprire il carisma del Fondatore, rimettersi, sul suo esempio, alla sequela di Cristo crocifisso e rinnovare nel cuore di ciascuno dei missionari la passione per la missione.
Motivo di gioia e soddisfazione è l’apprendere l’intenzione di preparare una Ratio Missionis dell’Istituto, alla quale si dedicherà il segretario generale dell’evangelizzazione in dialogo con i coordinatori continentali del settore, tenendo presenti la teologia ed un nuovo piano metodologico, che abbia fissi i due poli dell’azione e della contemplazione. Il rinnovato e pressante impegno alla formazione permanente dei Missionari Comboniani, per essere missionari e non funzionari della missione, ripartendo dal Vangelo di Cristo e dalla Regola di Vita, ponendo la vita comune quale segno della propria consacrazione e della propria missione, utilizzando la Carta della Comunità, quale strumento per una fedeltà creativa alla propria scelta di vita.
La ringrazio ancora per quanto gentilmente inviato, e mi è gradito salutarLa con le parole rivolte dal Santo Padre in occasione dell’udienza per la canonizzazione del vostro Fondatore: «Iddio renda fruttuosa ogni vostra iniziativa, sempre tesa a diffondere il Vangelo della speranza»”.

Roma. San Daniele nel calendario liturgico della Chiesa universale?
È stata presentata alla Congregazione per il Culto Divino e i Sacramenti la richiesta che la memoria del nostro Fondatore (10 ottobre) sia inserita nel calendario liturgico della Chiesa universale, con il grado di memoria obbligatoria. Per quanto la nostra proposta ci sembri ben motivata (grande significato di San Comboni per la Chiesa africana e per la missionarietà della Chiesa universale; celebrazione di un grande evangelizzatore nel contesto del mese missionario di ottobre, il Papa ha chiamato Comboni “protettore del continente nero”..), l'accettazione non è scontata, dato che ci sono varie richieste di introdurre altri santi nel calendario universale. Un chiaro suggerimento emerso nei contatti con ufficiali del Dicastero competente, è che ci sia una progressiva e consistente introduzione di San Daniele Comboni in calendari di Chiese locali: diocesi, nazioni, regioni... Arrivati a quel punto, l’estensione a livello universale risulterebbe più logica e meglio accolta, perché risponderebbe ad una reale devozione esistente.
È un suggerimento che possiamo accogliere e operare per realizzarlo a livello delle diocesi, province e nazioni dove siamo presenti. Anche questo è un valido servizio di animazione missionaria delle Chiese locali.

Roma. “Corso di Rinnovamento” 2005
Il Consiglio Generale ha deciso che si ricominci il “Corso di Rinnovamento” a Roma nel 2005. Era stato sospeso per quest’anno, 2004, perché P. Carmelo Casile è stato nominato padre maestro nel noviziato di Venegono.
Il nuovo direttore è P. Giuseppe Franzelli che lo organizzerà con la collaborazione di P. Carmelo e di P. Danilo Cimitan.
Il Corso continuerà “ad essere impostato come un periodo di riflessione e revisione, che aiuti ad approfondire l’identità vocazionale incentrata sul carisma comboniano, e a riprogettare la propria vita nelle tre grandi aree della consacrazione, della comunione e della missione”. Si continuerà “a puntare sulle modalità del Corso come processo partecipativo e quindi sull’iniziativa personale del corsista, in modo che assuma in prima persona la partecipazione al Corso e arrivi a fare della capacità di agire insieme con gli altri un esercizio di formazione permanente nella dimensione umana e vocazionale-missionaria”.
I provinciali e delegati sono stati invitati ad informare i confratelli interessati e a dialogare con loro sulla fisionomia del Corso, in modo da evitare aspettative che esulano dalla sua attuale impostazione.
È anche importante che le domande d’iscrizione arrivino entro la fine del mese di settembre 2004, facilitando così l’organizzazione e la programmazione. Il Corso comincerà come al solito all’inizio di gennaio e terminerà verso la fine di maggio 2005 col pellegrinaggio in Egitto e, se possibile, in Palestina, sulle orme di Gesù e di Comboni.

Roma. Quanto è costata la canonizzazione? Resoconto spese
La canonizzazione di S. Daniele Comboni è ormai una realtà della Chiesa ed un fatto inserito nella storia. Quanto è costato?
Come già diffuso a suo tempo, all’amministrazione generale dei Missionari Comboniani la Postulazione era costata € 26.745,09 e la celebrazione della Beatificazione € 31.803,54.

Per la Canonizzazione dal 2001 al 2003 l’ufficio della Postulazione ha speso € 31.736,39:
Tipografia € 7.579,57
Processo € 6.797,34
Le Perizie € 3.554,00
La Positio € 8.555,00
Reliquie e ricordi € 1.300,00
Varie-Ufficio € 3.950,48

La celebrazione della Canonizzazione, nel suo aspetto organizzativo ed incontro, è costata (attraverso l’amministrazione generale) la cifra totale di € 117.196,18, escludendo le spese per le borse dei pellegrini ed il movimento di acquisto e vendita di materiale di animazione missionaria e souvenir.

In particolare:
Arazzo € 330,00
Libretto di Ringraziamento € 3.012,88
Materiale (immaginette, dépliant, manifesti) € 11.419,29
Ospiti (viaggi e soggiorno) € 64.110,50
Quadri € 1.750,00
Statue € 3.151,95
Piazza S. Pietro (sedie e libretto) € 13.870,00
Veglie nelle varie chiese e basiliche € 5.361,55
Varie (conferenza, stampa, calice, masters) € 1.150,00
Regali (al Papa) € 3.692.00
Organizzazione € 7.824,01

I contributi sono stati:
Banche € 9.200,00
Comune di Roma € 4.487,28
Missionari Comboniani € 50.227,24
Privati € 530,00
Istituto Secolare Missionarie Comboniane € 2.500,00
Suore Missionarie Comboniane € 50.251,66

Annuario Comboniano
Durante la Consulta di marzo 2004, il Consiglio Generale ha deciso che la stampa del nuovo Annuario Comboniano non venga fatta nel 2004, ma nei primi mesi del 2005, cioè appena si possono includere i nuovi provinciali/delegati ed i loro consigli, i quali dovrebbero essere scelti entro dicembre di quest’anno.
È imperativo, comunque, che ogni cambiamento di personale, di dati riguardanti le comunità (indirizzi, telefoni, e-mail, ecc.) e di recapito dei confratelli sia tempestivamente reso noto al segretario generale.



Ordinazione
P. Tena Escobar David (M) Guadalajara (MEX) 28.02.2004

Intenzioni di preghiera

Aprile - Perché San Daniele Comboni ispiri le giovani generazioni a seguire Gesù Buon Pastore, e lo Spirito ci doni nuove vocazioni missionarie che portino la Chiesa e il suo messaggio di Comunione, Pace e Giustizia a tutti i popoli e culture. Preghiamo.

Maggio - Perché San Daniele Comboni e Maria Santissima ci rendano più che mai convinti dell'aiuto da offrire alla donna, affinché prenda sempre più coscienza del ruolo fondamentale che ha nella "rigenerazione" della famiglia e della società umana. Preghiamo.



ASIA. Settimana sulla Vita Consacrata
La settimana dedicata alla Vita Consacrata 2004, promossa ogni anno dall’Istituto di Vita Consacrata in Asia (ICLA) ed organizzato dalle missionarie Claretiane di Manila, quest’anno ha avuto un significato particolare con la presentazione di San Daniele Comboni come una Icona per la Missione in Asia Oggi.
Con il tema della settimana: “La Missione al Cuore della Vita Consacrata Oggi”, centinaia di religiose e un certo numero di Fratelli e sacerdoti si sono incontrati dal 23 al 25 gennaio per approfondire il loro senso della Missione così centrale alla vita della Chiesa e agli Istituti, perché senza la missione non c’è Chiesa, Vita Consacrata, profezia e partecipazione nella compassione di Cristo per l’umanità.
Dopo le parole di benvenuto di P. Alberto de Oliveira Silva, ha parlato P. David Kinnear Glenday che ha condotto con entusiasmo i partecipanti ad apprezzare “La personalità missionaria e l’eredità di San Daniele Comboni”, ponendo l’accento sulla sua profonda esperienza di Dio come la forza impellente per tutto quello che era e faceva.
P. Giovanni Taneburgo ha parlato delle “Direttive di spiritualità missionaria di San Daniele Comboni”, presentando in modo sistematico alcuni tratti caratteristici che hanno contrassegnato in modo particolare la sua spiritualità.
La vita e la missione del Comboni sono state prese come punti focali per le numerose aree della vita consacrata, come consacrazione/missione, spiritualità, vita comunitaria, testimonianza, servizio ai poveri, dialogo, evangelizzazione, ecc., che potrebbero unire ed entusiasmare per la missione la vita dei religiosi e degli Istituti nel loro servizio in Asia.
Il secondo giorno è stato dedicato ad una riflessione più specificamente teologica riguardo alla Vita Consacrata, partendo da uno sguardo d’insieme a questa forma di vita cristiana in Asia e la sua missione. Il noto teologo, P. Cristo Rey G. Paredes, CMF, che ha parlato della “Missione come la chiave per comprendere la Vita Religiosa Oggi”, ha introdotto la riflessione su questo tema.
Tra coloro che hanno parlato il terzo giorno si è distinto P. Daniel Cerezo Ruiz con la sua testimonianza di missionario in Cina.
Il fatto che San Daniele Comboni sia stato messo al centro di questo raduno annuale dei religiosi e che sia stato presentato come una icona per la missione in Asia oggi, è un ulteriore esempio della rilevanza della sua vita non solo per il passato, ma anche per il nostro tempo, portando la missione al cuore della Chiesa e della Vita Consacrata.
Con questo evento la delegazione dell’Asia ha concluso le celebrazioni della canonizzazione del Fondatore.


ECUADOR. Inaugurazione del monumento a Comboni a El Carmen
L’Anno Comboniano è stato chiuso nella parrocchia di El Carmen con lo scoprimento di un monumento a S. Daniele Comboni. Un triduo solenne di preparazione ha aiutato i parrocchiani a riflettere sulla spiritualità di S. Daniele e dei Missionari Comboniani.
Domenica 14 marzo, il provinciale P. Enea Mauri ha inaugurato e benedetto il nuovo busto in bronzo di Sa. Daniele Comboni, collocato all’ingresso della chiesa parrocchiale con una targa di commemorazione di tutt i Missionari Comboniani che hanno lavorato in parrocchia e ora sono nella casa del Padre.
L’inaugurazione del monumento è stato seguito dal “Terzo festival della cucina tipica”, al quale hanno partecipato tutti i movimenti ecclesiali e le persone di buona volontà offrendo numerosi piatti tipici, dolci, ecc. Il denaro raccolto è stato donato ai poveri della parrocchia: un modo per far sì che le persone si sentano responsabili dei propri fratelli e come esempio di collaborazione.

ECUADOR. Corsi e pubblicazioni del centro di Guayaquil
L’Obra Comboniana de Promoción Humana di Guayaquil comprende tre aree: Pastorale Sociale, Pastorale Afro e Pastorale Giovanile.

Nell’area sociale si è aperto uno spazio per la formazione permanente sulla questione sociale a partire dalla prospettiva della Chiesa. Si organizzano domeniche di Pastorale Sociale per agenti pastorali, leader o animatori parrocchiali, associazioni, movimenti ecclesiali o sociali impegnati nella trasformazione della realtà sociale. Il programma è stato presentato alla riunione del clero locale dell’arcidiocesi di Guayaquil e alla società civile attraverso la radio e il giornale El Universo, uno dei principali quotidiani del paese. I corsi sono mensili. Alla fine di ogni corso i temi trattati vengono trascritti su dispense in un linguaggio semplice, in modo da poter essere utilizzate come materiale di sostegno nell’evangelizzazione del sociale. Alcune parrocchie cominciano ad interessarsi maggiormente a temi sociali e a richiedere corsi per i propri agenti di pastorale.

A livello di pastorale Afro, è iniziata la Scuola di Formazione Afroecuadoriana per Agenti di Pastorale che lavorano con la popolazione nera. È la prima iniziativa di questo genere nella diocesi di Guayaquil. Il vescovo, Mons. Juan Ignacio Larrea Halguin, la sostiene e ha scritto una lettera ai parroci invitandoli a mandare a questa scuola i propri responsabili.
I temi trattati sono: “La Pastorale Afro: un’evangelizzazione inserita nella cultura e nella realtà del popolo nero in Ecuador”; “La Storia dei Neri”; “Lettura della Bibbia a partire dai Neri e dalla Teologia Afro-americana”; “Cultura e religiosità afro-americana”; “Sociologia e politica afro-ecuadoriana”.
I formatori di questa Scuola sono un gruppo di missionari Afro, coadiuvati dai Comboniani. Per la Scuola sono state e continuano ad essere preparate dispense e altro materiale molto apprezzato dai partecipanti.
Lo scopo principale della Scuola è di formare agenti per stimolare poi le varie parrocchie di Guayaquil a formare Comunità Cristiane Nere, secondo le indicazioni della Conferenza Episcopale. Inoltre, vi sono corsi più semplici di cultura e pastorale Afro nelle parrocchie con un’alta percentuale di popolazione nera.

Riguardo all’area “giovani”, si sta lavorando con i gruppi giovanili parrocchiali del settore di Malvinas, con un progetto di video popolari per giovani di strada e si fa animazione missionaria e vocazionale tramite il gruppo di “América Misionera” di Guayaquil. Questo gruppo offrirà un corso di “Formazione Missionaria Giovanile” per la formazione dei coordinatori dei gruppi giovanili. Il corso sarà bimestrale. Nei mesi in cui non si impartisce formazione, si visiteranno i vari gruppi di partecipanti. Il corso si concluderà con una convivenza vocazionale per i coordinatori e i partecipanti del loro gruppo.


EGITTO. Convegno di studi sul Piano di San Daniele Comboni
Il convegno è stato organizzato con la collaborazione dei Comboniani e Comboniane e della Direzione dell’Istituto di Scienze Religiose di Sakakini, Cairo. Si sono tenute, nella sede dello stesso Istituto, due giornate di studio e di riflessioni sul “Piano per la Rigenerazione dell’Africa” e sulla sua attualizzazione in Egitto. I relatori sono stati P. Kamil William, Direttore dell’Istituto, P. Milad Sidqi, Lazzarista, P. Magdi Zaki, il parroco copto-cattolico, il professor Ahmad Abd Allah dell’Università Islamica Al Azhar, Mons. Yusuf Abu al Kheir, vescovo di Sohag, e l’ingegnere Gorge Agaiby, giornalista, insegnante nell’Istituto, figura di rilievo nella Chiesa Cattolica di Egitto.
La partecipazione è stata superiore alle attese: più di 250 persone, religiosi e religiose, e tanti laici venuti dalle varie diocesi, da Alessandria ad Assouan. Anche il cardinale patriarca Copto-Cattolico, il nunzio apostolico ed alcuni vescovi colla loro presenza hanno fatto rilevare l’importanza di quest’iniziativa che ci auguriamo porti frutti per l’animazione missionaria della Chiesa in Egitto. Siamo stati informati che dal prossimo anno accademico l’Istituto di Scienze Religiose inizierà un corso regolare di Missionologia.



ERITREA. Celebrazioni per la canonizzazione di S. Daniele Comboni

Per prepararci al grande evento della canonizzazione del Fondatore, una commissione ad hoc ha organizzato un triduo. Alla vigilia della celebrazione molti Comboniani e, numerose, Comboniane sono venuti anche dalle missioni fuori di Asmara per partecipare alla preghiera. Una grande e ben decorata “das” (tenda) era stata allestita dalla Famiglia Comboniana ed amici, inclusi ex-seminaristi comboniani.
Il 5 ottobre è stata organizzata una celebrazione nella Casa Madre delle Suore Comboniane di Asmara. La celebrazione Eucaristica è stata presieduta dall’Eparca emerito di Asmara, Mons. Zeccarias Yohannes, con 15 sacerdoti. La suora Comboniana, Mehret Tsegai, ha tenuto l’omelia. All’offertorio sono stati presentati, con una breve spiegazione, i seguenti simboli: la Bibbia, una candela, pannocchie di granoturco, un tamburo e una statuina in avorio. Aspiranti comboniani e comboniane hanno animato la liturgia con le loro voci e con canti scelti per l’occasione.
All’inizio della celebrazione Eucaristica sono stati distribuiti depliant e ricordini; alla fine della celebrazione sono stati offerti in vendita T-shirt, libri di preghiera e una biografia del Comboni. Più di 400 invitati hanno preso parte al pranzo speciale, durante il quale le postulanti comboniane, i nostri seminaristi ed ex-seminaristi li hanno divertititi con poesie, canti ed altri spassosi trattenimenti. E’ stato presentato un piccolo dramma che descrive il miracolo avvenuto in Brasile per opera di Mons. Comboni. Alla fine molta gente ha espresso il loro apprezzamento. Ora la gente vede Comboni non solo come il nostro santo, ma anche come il loro santo.
Intanto a Roma circa 100 tra eritrei ed etiopici della parrocchia di S. Tommaso erano presenti in Piazza S. Pietro pieni di gioia. Indossavano i loro particolari abiti nazionali e agitavano le bandiere dei loro paesi, ringraziando il Signore per aver donato loro un grande santo come Comboni.
Ad Asmara il 6 ottobre la Famiglia Comboniana e gli studenti in formazione si sono trovati assieme per il pranzo. Alla sera è seguita una Messa di ringraziamento seguita da un pizza party, canti sacri e popolari e danze.
Il 19 ottobre le celebrazioni del dopo-canonizzazione sono continuate in tre posti: Afabet, Decameré e Senape e il 26 a Ghinda. Il 9 e 23 novembre si sono avute celebrazioni agli Eparcati di Barentu e di Keren rispettivamente. Più tardi si sono avute celebrazioni a Saganeity, Berakit, Addi Genu, Addi Abur e Tokombia.
Tutte queste celebrazioni sono state delle ottime opportunità di animazione missionaria e per far meglio conoscere il nostro Fondatore. Abbiamo così completato l’Anno Comboniano. Possa San Daniele Comboni intercedere per tutti noi.


ITALIA – PESARO. Convegno Comboni 2004
Dall’8 al 12 marzo si è svolto a Pesaro il Convegno Comboni 2004 con la partecipazione di oltre 40 rappresentanti di tutta la grande Famiglia Comboniana: padri e fratelli, suore, secolari e laici. Finalità: continuare ad approfondire, sulla pista aperta dalla canonizzazione, la conoscenza del Fondatore attraverso relazioni di esperti e lavori di gruppo.

Primo giorno. Introduzione del professor Fulvio De Giorgi sul tema: “Chi era e chi è Comboni per la gente di allora e di oggi? Interrogativi per i Comboniani odierni”.
Secondo giorno. Intervento sulla “Identità dal Comboni al Comboniano” di P. Arnaldo Baritussio: lettura approfondita del “santi e capaci” fino alla mistica della missione.
Terzo giorno. Presentazione del “Piano” che, con le sue indicazioni per la missione oggi, restituisce i Comboniani alla storia (P. Walter Vidori) e assegna alla donna un ruolo importante (Sr. Carmela Coter).
Quarto giorno. Relazione sul “Comboni animatore di Chiese e società” (P. Giuseppe Franzelli e Sr. Maria Grazia Campostrini): il Comboniano/a, ovunque si trovi, non può non essere animatore e collaboratore con tutte le realtà ecclesiali.
Quinto giorno. Conclusione di Don Alessandro Pronzato, autore della biografia La Sua Africa, su Comboni contemplativo e “monaco” (uomo di una sola passione).

I partecipanti si sono lasciati col desiderio di ritrovarsi ancora perché, come ha detto uno di loro, “la conoscenza che abbiamo del Comboni è alquanto superficiale. Bisogna approfondire di più i suoi sentimenti e comportamenti per illuminare il nostro sentire e operare oggi. E questo può essere realizzato efficacemente soltanto insieme”.

La provincia italiana, che ha voluto il convegno, ringrazia P. Venanzio Milani che lo ha organizzato. I vari interventi, per il loro spessore, saranno raccolti in un libro di prossima pubblicazione e messi a disposizione di tutti i confratelli.

ITALIA. I giovani dei GIM verso ill convegno missionario nazionale
Le équipe GIM stanno preparando tre “Carovane della Pace” che, per sviluppare e riproporre i temi legati al “Giubileo degli Oppressi”, percorreranno l’Italia per costruire ponti e non mura. L’inizio ufficiale sarà il 7 settembre, a Limone sul Garda, terra natale di Daniele Comboni: un “limen” (confine) che per tanti uomini e donne ha spalancato le porte all’Africa. Uno degli obiettivi delle tre carovane sarà elaborare, con le Chiese locali e la società civile organizzata, alcune proposte da offrire al terzo convegno missionario nazionale, che si terrà dal 27 al 30 settembre a Montesilvano (Pescara), al quale i giovani carovanieri sono stati invitati a partecipare.






KENYA – NAIROBI. Strada dedicata al Comboni

Nella scia delle celebrazioni in onore del Comboni, domenica 4 gennaio 2004 nella zona Dagoretti di Nairobi è stata inaugurata la nuova "strada" (lunga solo un centinaio di metri e tutt'altro che asfaltata!) dedicata a S. Daniele Comboni. La cerimonia è stata preceduta dalla Messa domenicale celebrata dal provinciale nell'attigua parrocchia dei Pallottini. Ne è seguita la benedizione del cartello stradale che indica il nome della nuova via alla presenza delle autorità locali e di P. Kizito Renato Sesana che, attraverso Radio Waumini, ne è stato l'ideatore.

KENYA – NAIROBI. Conferenza sul Comboni

Il professor Elio Traina, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, ha organizzato a nome dell'ambasciata italiana una ben partecipata conferenza sul Comboni tenuta da P. Francesco Pierli martedì 9 marzo e la presentazione del dramma "Salvare l'Africa con l'Africa" di Hesbon Otieno, realizzato dal gruppo "Light Heart of Jesus Youth Group" di Korogocho mercoledì 10 marzo.

KENYA – NAIROBI. Concorso S. Daniele Comboni

Domenica 14 marzo poi, nella parrocchia di Kariobangi, alla periferia di Nairobi, si è conclusa la gara "artistica" sul Comboni organizzata dagli incaricati dell'animazione missionaria dfei Comboniani e delle Comboniane. Quadri e poesie sono pervenuti da varie missioni (Amakuriat, Marsabit, Dol Dol, etc.). La premiazione, che ha visto riconosciuti primi ex-equo una croce decorata ed un quadro di Comboni in rame sbalzato, è stata fatta dal provinciale, P. Umberto Pescantini, assieme a Sr. Paola Moggi, vice provinciale delle Suore Comboniane.

KENYA – NAIROBI. Social Ministry – Decimo anniversario di fondazione

Dal 23 al 27 febbraio 2004 al Tangaza College di Nairobi, Kenya, è stato realizzato un Congresso per celebrare i dieci anni di vita e di impegno dell’Istituto del Social Ministry, nato allo scopo di preparare religiosi, missionari e laici al servizio sociale per la trasformazione dell’Africa.
Alcuni avvenimenti dell’anno 1994, significativi per la storia del continente africano, hanno contribuito fondamentalmente per la nascita del Social Ministry: primi fra tutti la fine dell’apartheid in Sudafrica e il dramma del Ruanda. Questi due avvenimenti, soprattutto la carneficina di Tutsi e di Hutu, perpetrata da persone che si dichiaravano cristiane, ponevano drammaticamente sul tappeto la sfida per la Chiesa di una evangelizzazione in profondità che portasse gli africani ad ispirarsi ai valori evangelici, come condizione per una trasformazione dell’Africa.
Nello stesso anno veniva anche celebrato il Sinodo per l’Africa, e con esso l’appello urgente a una nuova evangelizzazione del continente, a partire dai valori culturali tradizionali e la necessità di un impegno sempre più accentuato dei laici nel settore politico e di Giustizia e Pace per la trasformazione dell’Africa.
P. Francesco Pierli, iniziatore e coordinatore dell’Istituto del Social Ministry, insieme ad un folto gruppo di professori, di ex-alunni e di altre persone impegnate nella trasformazione sociale, soprattutto in Africa e in Europa, durante i 5 giorni del Congresso hanno magistralmente ed efficacemente animato e condiviso la teoria-prassi del Social Ministry, con i numerosi partecipanti al Congresso - 400 persone circa, ogni giorno - presentando la storia, le motivazioni, gli obbiettivi, i contenuti, la spiritualità e soprattutto la nuova prassi ministeriale, in varie parti dell’Africa, promossa da missionari, fratelli, suore e laici, come contributo urgente e indispensabile per la rinascita e la rigenerazione del continente africano.
Tutte le riflessioni e le esperienze che sono state condivise, hanno aiutato a costatare che la principale ricchezza per lo sviluppo e la trasformazione sociale e politica del continente africano, su cui contare, sono innanzi tutto la forza creatrice e la capacità risolutrice delle persone, primi fra tutti i poveri, le donne e i giovani.

Particolarmente incoraggianti sono stati la presenza e gli interventi del Cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Consiglio Pontificio di Giustizia e Pace, del Nunzio Apostolico del Kenya, Mons. Tonucci Giovanni e dell’arcivescovo di Nairobi, Mons. Raphael Ndingi Mwana-a-Nzeki. Al Congresso hanno preso parte anche il P. Teresino Serra, Superiore Generale, e il P. Fernando Zolli, segretario generale per l’evangelizzazione.

Nella sessione conclusiva del Congresso, sono state messe in evidenza le prospettive del Social Ministry per i prossimi anni. Fra l’altro è stata presentata la necessità di dare inizio ad un programma di studi superiori per la ricerca e l’acquisizione di competenze, al fine di sradicare la povertà dal continente, attraverso un Master of Arts, nei campi dell’amministrazione, di un servizio ecclesiale nel sociale, nel campo dell’impegno politico e della formazione di promotori di Giustizia e Pace, a partire dai valori culturali dei popoli africani. È stato anche sottolineata la necessità di rivedere l’iter formativo degli studenti del Tangaza College, dei candidati al sacerdozio, alla vita missionaria e religiosa, per renderli atti ad un ruolo sempre più ministeriale per la trasformazione dell’Africa. ( a cura del Segretariato dell’Evangelizzazione)


SUDAN - Centenario della fede in Bahr el Ghazal:

Wau
Grandi celebrazioni a Wau in occasione del primo centenario dall’arrivo dei missionari in Bahr el Ghazal. Il 15 febbraio 1904, infatti, giunsero a Wau dieci missionari: Mons. Franz Xaver Geyer, 4 sacerdoti e 5 Fratelli. Impiegarono tre settimane da Omdurman, viaggiando prima in battello e poi, per gli ultimi 150 km, a dorso d’asino. Si erano portati dietro da Khartoum 20 asini e un mulo. Il mulo era per il vescovo.
La preparazione alle celebrazioni del centenario è durata un anno. Le celebrazioni sono state caratterizzate dalla presenza del Cardinale Gabrel Zubeir Wako, il primo cardinale Sudanese, già vescovo di Wau e nativo della zona. È stato lui l’animatore principale dell’evento.
L’arrivo del cardinale giovedì 5 febbraio ha costituito, di fatto, l’inizio delle celebrazioni. L’accoglienza fu calorosa ed entusiasta.
Il 7 febbraio ci celebrò il sacramento della riconciliazione al quale la gente partecipò numerosa: al mattino i bambini, la sera gli adulti. Domenica 8 febbraio ci fu la prima grande celebrazione Eucaristica in riva al fiume, nel posto dove i missionari arrivarono alle 2.20 del pomeriggio del 15 febbraio 1904. Il cardinale ricordò l’evento storico, vedendo in esso il compimento del sogno del Comboni che 40 anni prima si era battuto per la dignità degli Africani e il loro diritto alla rigenerazione in Cristo. Parlò poi del lavoro dello Spirito durante gli anni bui succeduti all’indipendenza, quando tutti i missionari stranieri vennero espulsi, e la Chiesa rimase nelle mani dei pochi agenti pastorali locali. Pur nella loro povertà di numero e di mezzi, essi seppero garantire la continuità e lo sviluppo della Chiesa. Infine parlò della pace e della sfida che essa rappresenta oggi per la comunità cristiana, chiamata ad essere strumento di evangelizzazione, di riconciliazione e di pace in questo tempo. La partecipazione fu massiccia, forse 10.000 persone.
Lunedì 9 febbraio fu la giornata della gioventù. I giovani marciarono dalle rispettive parrocchie concentrandosi attorno alla cattedrale, cantando e sventolando i loro stendardi. Là si radunarono attorno al monumento eretto per ricordare il centenario, con incisi i nomi di quei primi dieci missionari. Fu tolta la copertura che nascondeva il monumento che poi venne benedetto. Seguì la S. Messa presieduta dal cardinale. Fu proclamato il Vangelo del giovane ricco. Il cardinale lanciò un forte appello ai giovani a porsi degli alti e validi ideali nella vita e ad impegnarsi a realizzarli per costruire un mondo migliore. Agli adulti chiese di essere degli educatori seri ed esigenti, per non tradire i giovani.

Mboro
Mercoledì 11 febbraio fu un’altra giornata memorabile. La celebrazione fu a Mboro, la quarta missione aperta dopo Kayango, Mbili e Wau. Non si poté andare a Kayango e Mbili perché sono sotto il controllo delle forze SPLA. Mboro è il villaggio dove nacque e ricevette la prima educazione il Cardinale Zubeir. Migliaia di persone vennero da Wau e da molti villaggi. La S. Messa fu celebrata a pochi metri dal posto dove nel novembre 1946 fu ucciso P. Angelo Arpe (1 novembre 1946), il fondatore della missione di Mboro. Mboro era anche la missione di P. Arkanjelo Ali, il secondo sacerdote del Bahr el Ghazal dopo Mons. Ireneo Dud. P. Arkanjelo venne ordinato sacerdote a Mboro quattro giorni prima dell’uccisione di P. Arpe. Lui stesso sarebbe stato ucciso per la fede 19 anni dopo a Rumbek.
Mboro fu un importante centro di insegnamento scolastico: vi erano inviati i migliori ragazzi da tutte le missioni per poter arrivare alla classe sesta, allora la più alta classe. Il cardinale fu studente in quella scuola, ma ci furono anche altre personalità di rilievo, come Clement Mboro che per un certo tempo fu ministro dell’Interno del Sudan. Nell’omelia il Cardinale parlò dell’importanza della educazione per costruire il nuovo Sudan in questo momento particolare.

Di nuovo a Wau
Venerdì 13 febbraio facemmo memoria dei missionari defunti: 20 dei quali sono sepolti nel cimitero di Wau, 13 in altre missioni attorno a Wau e più di 300 riposano in varie parti del mondo. P. Luigi Cignolini, provinciale dei Comboniani, presiedette all’Eucaristia. Paragonò i missionari al seme che cade e muore ma produce frutto. Il frutto è la Chiesa del Bahr el Ghazal.
L’ultima grande celebrazione fu quella di domenica 15 febbraio. Probabilmente mai nella storia di Wau si era visto un così grande concorso di persone. Presiedette il cardinale circondato da 5 vescovi e 44 sacerdoti. Nell’omelia esortò i cristiani ad assumersi l’onere della evangelizzazione dei nostri tempi con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione dei primi missionari. Sottolineò l’importanza del ruolo dei giovani e del ruolo della donna richiamando il Comboni. Lanciò un appello a tutti i laici, già altre volte protagonisti di evangelizzazione. Ricordò, infatti, che furono essi ad aprire una cappella a Rumbek, prima ancora che i sacerdoti vi arrivassero. Il futuro dell’evangelizzazione, ricordò il cardinale con enfasi, sono i laici. Il centenario deve spingerci a guardare avanti e a fare di noi degli evangelizzatori.
Il centenario ha voluto essere sì una celebrazione del passato, ma ha voluto essere sopratutto uno stimolo a guardare avanti, a rinnovare la propria fede e conoscenza del Vangelo e ad impegnarci ad essere evangelizzatori degli uomini e delle donne del nostro tempo. La Chiesa del Bahr el Ghazal ha pregato perché si potesse rinnovare ancora quella Pentecoste di cui essa è stata testimone durante i primi cento anni della propria storia.



USA. Seminario su “invecchiare”
I giorni 11 e 12 di marzo i confratelli di 63 o più anni di età, venuti da Montclair, Chicago e Cincinnati, si sono incontrati nel nostro Centro Promozionale di La Grange Park, Illinois, per partecipare a un seminario sul nostro “invecchiare”. I confratelli della stessa fascia di età residenti in California parteciperanno allo stesso seminario in aprile.
L’animatrice del seminario è stata Sr. Anne Marie McNicholl, SCC, un’esperta in gerontologia molto conosciuta tra i religiosi per la sua competenza in materia. Durante la prima parte del seminario i partecipanti sono stati invitati a prendere in considerazione i cambiamenti fisici, spirituali e psicologici che la gente esperimenta col passare degli anni. La seconda parte è consistita in uno scambio reciproco tra i partecipanti e la suora direttrice del seminario.
Molti aspetti positivi sono emersi da questa esperienza come la spiritualità dell’invecchiamento, cosa questa comporta per le nostre comunità nel contesto del nostro carisma comboniano, le virtù per invecchiare con grazia, il servizio dell’età e dell’esperienza.
Il seminario è stato anche un’occasione per i 12 partecipanti di trascorrere del tempo assieme e di rafforzare i legami di fraternità che ci uniscono, anche se siamo così sparpagliati nella nazione.
Il seminario fa parte del nuovo programma di formazione permanente della NAP (North American Province).


PERÚ – CHILE. Celebrazione comboniana del 15 marzo
Anche se ormai non è molto liturgicamente sentita, la sana tradizione ha prevalso per un altro anno e le comunità della Famiglia Comboniana di Lima si sono riunite il 15 marzo per far memoria della nascita del nostro San Daniele. L’incontro ha avuto due momenti: mezza giornata di ritiro e il pranzo festivo.
L’animatore ha invitato i presenti a condividere un aspetto del Comboni che ha richiesto loro più impegno nello scoprirlo e nel comprenderlo; le maggiori difficoltà che hanno incontrato nel metterlo in pratica ed alcuni suggerimenti per aiutarci nella “dimensione contemplativa di essere e di fare missione”. Durante l’Eucaristia, presieduta dal superiore provinciale, P. franco Lorenzo Conrado, si è approfondito il tema proposto nella riflessione, facendo riferimento ad alcuni spunti degli ultimi Atti Capitolari.
Com’è consuetudine, nella comunità della casa provincializia i Comboniani e le Comboniane hanno poi continuato a tavola la loro giornata di fraternità.


IN PACE CHRISTI

Fr. Giovanni Zucchelli (24.06.1926 – 05.03.2004)
Sulla sua scrivania, stampato in cinque lingue, Fr. Giovanni Zucchelli teneva ben in vista un cartello prezioso con la frase di S. Paolo “Quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12,10). È il testo che ci ha guidato nella celebrazione funebre, sia a Verona, nella casa madre, sia al suo paese di Crespiatica (MI), dove una folla di amici lo ha accolto per l’ultimo saluto. È un testo che illumina la sua vita e quella di ogni missionario, dove coesiste la grandezza della vocazione e la fragilità della persona umana. Fr. Giovanni ne era consapevole e nei momenti di sincerità lo esprimeva.
Breve esperienza missionaria in Africa: dopo un passaggio veloce in Egitto e in Libano era stato in Sud Sudan, al Kit, con P. Giuseppe Gusmini e P. Adelmo Spagnolo nell’incipiente Opera dei Brothers fondata da Mons. Sisto Mazzoldi; e poi tutta una vita in Europa, tra Inghilterra e Italia.
Ovunque è passato ha lasciato i segni dei suoi interessi particolari: per la natura, i misteri della vita umana, i reperti fossili e archeologici, le piante straordinarie o medicinali. Ma l’obiettivo era chiaro: richiamare al visitatore curioso che tutte le opere del creato riconducevano al Signore. È risaputa e riconosciuta la sua competenza unica a gestire la realtà della “filatelia”; i vari “anniversari e avvenimenti storici” del Comboni sono stati sottolineati da interessanti creazioni. Sapeva dove mettere le mani. E certamente unica è stata la sua capacità di coinvolgere artisti di alto livello, per parecchi anni, nella preparazione del Presepe di Vengono; la sua capacità di trasmettere ai giovani messaggi di rispetto e di attenzione per le cose “belle e grandi” fatte dal Signore.
A Limone sul Garda, nella casa di Daniele Comboni, Giovanni ha passato gli ultimi anni della sua vita. A volta sofferti. In mille modi ha cercato di promuovere l’immagine del Comboni sfruttando la sua vena artistica e i suoi numerosi contatti. Ma anche l’oro e le perle, prima di essere collocate nelle collane, passano per il fuoco purificatore. È quanto accaduto a Giovanni negli ultimi mesi di una malattia veloce che gli ha consumato il corpo, ma non gli ha mai tolto quell’approccio burbero alla realtà e alle persone che tutti conoscevano di lui.

P. Isaías da Rocha Pereira (02.03.1940 – 16.03.2004)
Isaías da Rocha Pereira era nato a Villa Nova de Paiva (Portogallo), il 2 marzo 1940. Figlio unico di Júlio da Rocha Pereira e Rosa da Rocha Dionísio, entra nel Seminario delle Missioni di Viseu, nell’ottobre del 1950. Nel 1955 termina gli studi liceali e inizia il noviziato. Frequenta il primo anno a Gozzano (Italia) e il secondo a Villa Nova de Famalicão. Emette i primi voti il 9 settembre 1957. Segue il corso filosofico-teologico a Viseu, Maia e Venegono dove si laurea in teologia. Ordinato a Verona il 28 giugno 1964, passa un anno a Maia come professore e vice rettore del seminario di filosofia e nel 1965 è a Moncada (Spagna) dove svolge le funzioni di economo, insegna filosofia e letteratura portoghese ai novizi e si dedica anche all’animazione missionaria.
Un grave problema di salute, che lo segnerà per tutta la vita, lo riporta nel 1970 in Portogallo. In una poesia autobiografica, intitolata Pedaços de Vida, leggiamo “A Moncada è stato il terrore/Il sistema nervoso ti ha gettato nel dolore./Silenzio e lungo tormento: questo, di tutta la vita, lo svolgimento”.
Nei successivi 34 anni passa per le comunità di Viseu, Paço d’Arcos, Lisbona, Maia e Coimbra. Nel 1975 scrive al Superiore Generale per informarlo che il suo medico gli sconsiglia di partire per il Brasile.
Nell’ultimo decennio di vita, Viseu torna ad essere di nuovo la sua casa. Oltre ai servizi di pastorale (confessioni, messe, prediche) scrive per Familia Comboniana, Além-Mar e Audácia. Collabora ad alcuni giornali regionali e radio locali. Dedica molto tempo alle traduzioni. Nel 2000 coordina l’edizione di “Testemunhas a Descoberto”, un libro di memorie con 35 testimonianze sui 50 anni dei Missionari Comboniani in Portogallo. Nel 2002 da alle stampe “Deste chão”: un libro di poesie scritte da lui con alcune annotazioni di carattere etnografico e antropologico sulle sue radici e la sua regione di origine. Scrive ancora “Ser Família Hoje”.
Uomo di grande intelligenza e di spirito di osservazione, con una capacità di lettura non comune, è soprattutto attraverso la parola scritta che riesce ad esprimersi e a comunicare meglio. Alla fine del 2003, durante un ricovero nella “Casa da Saúde” di Telhal, subisce un arresto cardiaco ma viene soccorso in tempo. Il quadro clinico è piuttosto complicato per cui continua a fare delle analisi, pur presentando un leggero miglioramento.
Il 15 marzo 2004 partecipa alla chiusura dell’Anno Comboniano a Fatima. La celebrazione si apre con la via crucis nei Valinhos, un percorso di circa un’ora. P. Isaías si sente stanco ma dice di sentirsi bene, attribuendo la stanchezza alla mancanza di esercizio. Nel pomeriggio rientra a Viseu con il resto della comunità. Il mattino seguente, 16 marzo, si alza, fa colazione e ritorna in camera. Più tardi viene trovato morto, seduto sul divano. Due settimane prima aveva compiuto 64 anni.
Possa riposare nella pace eterna.


Preghiamo per i nostri defunti

IL PADRE: Camillo di P. Efrem Tresoldi (RSA); Valentin di P. Avelino Gonçalves da Silva Maravilha (P).

LA MADRE: di P. Manuel João Pereira Correia (T).

IL FRATELLO: Renzo di Fr. Ambrogio Confalonieri (I).

LA SORELLA: Cesira di P. Luigi Bano (I); Silvana di P. Severino Perini (BNE); Giovanna di P. Luigi Penzo (KH).

LA SUORA MISSIONARIA COMBONIANA: Sr. Flaminia Bresciani.
Familia Comboniana n. 608