Un numero speciale di Mundo Negro per avere “l’Africa in mano”

Immagine

Lunedì 22 luglio 2019
Un continente con un miliardo e 300 milioni di abitanti, il 40% dei quali ha meno di 15 anni, e il 60% non raggiunge i 25 anni. È l’Africa al quale la rivista Mundo Negro, edita in Spagna dai Missionari Comboniani, ha dedicato un numero speciale. Si tratta di un’edizione monografica che viene pubblicata ogni tre anni che offre una “radiografia” del continente africano, al fine di tenere, come recita l’editoriale, “l’Africa in mano”.

Il numero presenta una serie di commenti, statistiche e i dossier di ciascuno dei 55 Paesi africani, che offre ai lettori un quadro preciso e allo stesso tempo agile.

Tra i temi trattati c’è quello della migrazione, con un articolo che riprende le tesi sostenute da Stephen Smith nel suo libro “Fuga in Europa”. La maggior parte dei migranti africani si trasferisce da un Paese all’altro dello stesso continente nero, solo una minima parte tenta la strada dell’Europa. Questi ultimi, sottolinea Smith, sono persone che appartengono alla nascente classe media africana. “Il fatto di perdere gli elementi più dinamici o quelli che meglio istruiti, è una grossa perdita per l’Africa” sottolinea Smith, secondo il quale anche le rimesse dei migranti dall’Europa all’Africa hanno un effetto negativo perché non alimentano un circuito virtuoso per lo sviluppo del Paese d’origine, ma rimangono confinate all’ambito delle famiglie dei migranti.

La perdita di capitale umano ha effetti negativi sull’economia, sulla società e sulla politica dei Paesi d’emigrazione. “Per la costruzione di una democrazia è necessaria l’esistenza di una classe media. I poveri non hanno tempo né l’opportunità per dedicarsi alla politica mentre i ricchi e i potenti difficilmente si mettono a collaborare alla costruzione della democrazia”. In conclusione secondo Smith “con la migrazione l’Africa perde”.

Sul piano ecclesiale, p. Francesco Pierli, nel suo articolo “Unire, Sanare e costruire” descrive l’evoluzione della vita religiosa in un’Africa in trasformazione, sottolineando il ruolo sociale della Chiesa che, nella sua attività d’evangelizzazione, accompagna lo sviluppo delle società locali grazie alla sua rete di scuole, di centri di formazione, di ospedali e di ambulatori.
[L.M. – Agenzia Fides]