Ordinazione episcopale di Mons. Raphael P’Mony Wokorach in Uganda

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Martedì 17 agosto 2021
Lo scorso 14 agosto si è celebrata l’ordinazione episcopale del comboniano ugandese Mons. Raphael P’Mony Wokorach come Vescovo della Diocesi di Nebbi, in Uganda. A causa delle restrizioni della Covid-19, solo pochi invitati sono stati ammessi nella cattedrale di Nebbi per la tanto attesa consacrazione, avvenuta cinque mesi dopo la sua nomina da parte di Papa Francesco il 31 marzo di quest'anno, per sostituire Mons. Sanctus Lino Wanok, che è stato trasferito alla diocesi di Lira.

La celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo di Gulu Mons. John Baptist Odama che ha esortato il nuovo vescovo – il quarto vescovo della storia della diocesi – a servire il popolo come Gesù, il buon pastore: “Sii un amministratore fedele e ricordati sempre di Gesù Cristo, il buon pastore, e non esitare a dare la tua vita per il gregge, i poveri, i deboli, gli immigrati e gli stranieri”.

Tra le autorità politiche c’era il ministro di stato per il Nord Uganda, la onorevole Grace Kwiyucwiny, che rappresentava il presidente Yoweri Kaguta Museveni. Anche lei nel suo breve intervento ha esortato il prelato a fare in modo che i cristiani rimangano “uniti nella lotta alla povertà”.

Mons. Wokorach, 60 anni, nel suo intervento ha ricordato la gioia di quel giorno per lui: “Abbiamo aspettato questo giorno per molto tempo a causa di diversi aggiustamenti su Covid-19. Ma è arrivato con uno spirito di gioia. (…) Questo giorno è molto speciale per me. Il 14 agosto 1994 è stato il giorno in cui sono arrivato nella mia prima missione nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). Era il giorno in cui ho iniziato la mia missione in terra straniera, a Kinshasa”.

Il motto episcopale del vescovo Wokorach è “Servire con umiltà”, che ha detto essere ispirato dal suo ministero sacerdotale. “L’umiltà rende ogni tipo di servizio significativo… Farò il mio meglio per garantire la pace, l’amore e l’unità nella diocesi. Dobbiamo sviluppare questa terra e specialmente dove i primi missionari comboniani si sono stabiliti [ndr, il 17 febbraio 1910] a Omach nella città di Pakwach”

Nell’occasione Mons. Wokorach ha fatto anche riferimento ad alcuni momenti particolari del percorso della sua vita missionaria – nella RDC, in Togo, negli Stati Uniti, e in Kenya –, sottolineando come “l’ascolto della voce di Dio” e la “fede” sono stati importanti nella sua vita, soprattutto nei momenti più difficili. “Mi ricordo – ha detto – che nel 2000 a Kisangani, nel Congo, pensavo che fosse la fine della mia vita a causa della guerra che ha distrutto il seminario dove mi trovavo e ad un certo punto mi sono chiesto ‘cosa sono qui a fare’. L’unica cosa che mi ha sostenuto è stata la vita di fede, che mi ha costruito, mi ha rafforzato”.

Nel messaggio dopo la sua ordinazione, il vescovo Wokorach ha fatto riferimento a san Daniele Comboni, fondatore dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù, come suo proprio modello, dicendo che la dedizione, la pietà e l’umanità di Comboni sono per lui esempi meravigliosi. “Guardo a San Daniele Comboni come a un vescovo modello. Mentre assumo questa responsabilità, ricordo quanto la sua fede lo abbia sostenuto nelle diverse situazioni della vita. Ha sognato l’Africa, ha annusato l’Africa... L'Africa o la morte… Questo era un pastore eccezionale, un pastore la cui fede era forte, la cui fede rendeva la sua vita sensibile alle varie necessità del suo popolo… San Comboni sta davanti a me come un grande ed esemplare Vescovo, santo e capace”.

Infine ha fatto appello alle preghiere del popolo di Dio per la diocesi di Nebbi e per lui: “E quando pregate per me – ha detto –, vi prego di mantenere questa formula: che io sia un buon pastore secondo il Sacro Cuore di Gesù”.