Venerdì 16 maggio 2025
La terra di Nostra Signora di Guadalupe ha ancora una volta accolto i superiori delle nostre province e delegazioni di America e Asia dal 6 al 9 maggio 2025 a Xochimilco. Ad accompagnarci, c’è stato padre David Domingues, vicario generale e referente del Consiglio generale per le circoscrizioni di America e Asia. La comunità della casa provinciale di Xochimilco ci ha accolto con estrema attenzione e vera amicizia. Essendo vicini al noviziato, noi provinciali e delegati abbiamo condiviso con la comunità religiosa e i novizi l’Eucaristia, la cena e un momento di ricreazione.
Il nostro incontro è iniziato con un momento di formazione e riflessione sul Cuore di Gesù e sul cuore umano, animato da padre Victor Alejandro Mejia, che presta il suo servizio come animatore missionario nel noviziato continentale. Siamo stati invitati a contemplare il Cuore di Cristo e aderire al suo progetto di amore. Gesù ci ha amati così tanto da salvarci, e ci invita a rispondere con amore e gratitudine nella nostra vita missionaria e comunitaria, nella Chiesa e nel nostro vivere quotidiano.
Negli incontri più importanti di questi giorni si è parlato del segretariato della Missione, dei settori dell’animazione missionaria, e delle opzioni fondamentali della nostra presenza nella pastorale afro, indigena e delle periferie. Ci è stato presentato il piano di lavoro, incentrato sui risultati dell’incontro continentale di promozione missionaria che si è svolto lo scorso dicembre in Costa Rica.
Un altro tema molto importante è stato il cammino di formazione nell’intero Istituto e nel nostro continente. Ci siamo sentiti vicini a tutti coloro che prestano il loro servizio nelle nostre case di formazione, in particolare il noviziato continentale di Xochimilco, quello delle Filippine, e gli scolasticati di São Paulo, Lima, Chicago e il Centro internazionale dei Fratelli (Cif) di Bogotà.
Data la particolarità di questo Anno Giubilare 2025, ci stiamo concentrando sul lavoro richiesto dal Consiglio Generale, in preparazione all’Assembla Intercapitolare, che si terrà a settembre. Prendendo spunto dagli Atti Capitolari e dal nostro Piano Sessennale Continentale, abbiamo rinnovato la nostra intenzione di realizzare le priorità designate e i “sogni” legati a ciascuna di esse, al fine di saperli sognare e realizzare anche noi. La nostra situazione in America-Asia è molto variegata e, sebbene la maggior parte dei Paesi abbia una storia e una cultura simili, nel complesso ci accorgiamo che sognare insieme non è facile, ma ci rallegriamo del lavoro svolto.
A causa di problemi legati al permesso di ingresso, fratel Abel Dimanche, responsabile del CIF di Bogotà e persona di riferimento continentale, non ha potuto partecipare all’incontro, ma si è unito a noi per un certo tempo sulla piattaforma Zoom, e ci ha parlato del commino che i Fratelli nel Continente stanno facendo.
Un altro momento importante per la Chiesa e per il mondo, che non abbiamo voluto perdere, è stato la “fumata bianca” uscita dal camino della Cappella Sistina, con il tanto atteso “habemus papam”. Come tanti milioni di persone, anche noi abbiamo gioito, mentre apprendevamo, un poco alla volta, notizie e informazioni sulla vita del cardinale Robert Francis Prevost, religioso, missionario, “americano-peruviano”, che oggi chiamiamo Leone XIV.
La comunità della casa provinciale è stata impeccabile nell’accoglierci, e ci siamo sentiti accompagnati dal suo spirito di servizio e dalle sue preghiere, che ci hanno aiutato a continuare nel lavoro. Abbiamo, infine, sperimentato la bontà di Dio verso il nostro continente nella celebrazione eucaristica di sabato 10 maggio, per la prima professione religiosa di cinque nostri giovani confratelli: un messicano, due peruviani, un ecuadoriano e un guatemalteco. Apprezzare la grazia di Dio al lavoro in loro e nel loro cammino formativo è stato il modo migliore per concludere il nostro incontro.
Sono stati giorni che abbiamo vissuto intensamente, nella preghiera, nella celebrazione comunitaria, nel sentirci uniti a San Daniele Comboni e a tanti missionari che hanno lasciato un segno nel nostro continente.