Mercoledì 22 ottobre 2025
La Provincia di lingua tedesca (DSP) dei missionari comboniani ha festeggiato il 130° anniversario della propria presenza a Bressanone-Milland con due giornate di celebrazioni, il 18 e 19 ottobre, alla presenza del superiore generale, padre Luigi Codianni, e del vicario generale, padre David Domingues. Circa trenta persone provenienti da Graz e dintorni – dove l’istituto è impegnato in attività pastorali – hanno voluto unirsi alla festa in occasione di un loro viaggio parrocchiale in Nord Tirolo e Alto Adige.
L’apertura dell’anniversario, sabato 18 ottobre, è avvenuta nella cappella della nostra casa, dove padre Baumann Reinhold ha ripercorso i 130 anni di storia della presenza comboniana a Bressanone. Nel suo intervento ha ricordato come, alla fine dell’Ottocento, l’Impero austro-ungarico era la potenza protettrice delle missioni in Sudan. Quando Verona e Limone sul Garda, paese natale di san Daniele Comboni, passarono all’Italia nel 1866, la monarchia asburgica espresse il forte desiderio di avere, se non proprio la casa madre, almeno una importante filiale dell’istituto comboniano nel proprio territorio.
Fino ad allora, tutti i candidati alla missione – provenienti in gran parte dai territori dell’Impero austro-ungarico e da quello tedesco – dovevano imparare l’italiano per poter studiare teologia a Verona. A causa delle cosiddette “leggi gesuitiche”, prima della Prima guerra mondiale non era possibile fondare comunità religiose in Germania. Ma il governo imperiale di Vienna insistette perché i comboniani avessero almeno una sede più grande in una città di lingua tedesca.
Nel maggio 1895 fu così acquistato un terreno di circa 14 ettari a Milland, alla periferia di Bressanone. Poiché i Missionari di Mill Hill avevano già una loro sede in città, ai missionari comboniani fu inizialmente vietato reclutare candidati in Alto Adige. Di conseguenza, i nostri studenti provenivano soprattutto dalle odierne Austria, Slovenia e Germania.
Da allora la casa è diventata un importante centro di formazione missionaria, che nei primi decenni contava in media 65 membri tra padri, fratelli, scolastici e novizi. Le due guerre mondiali segnarono profondamente confratelli di lingua tedesca: molti di loro furono chiamati alle armi e non fecero più ritorno.
Il momento culminante del giubileo è stata la messa solenne bilingue – in tedesco e in italiano – celebrata domenica 19 nella chiesa parrocchiale di Milland, dedicata san Joseph Freinademetz. Il superiore provinciale, padre Grabmann Hubert Josef, ha presieduto la celebrazione; l’omelia è stata tenuta dal superiore generale, che ha offerto una riflessione sulla missione come cuore dell’identità comboniana.
Tra i concelebranti figuravano, oltre al vicario generale, anche i padri Radol Austine Odhiambo, consigliere generale, Otii Alir Moses (Graz), Sierra Moreno José Aldo (Sudafrica), Weber Franz, e i padri Donati Tullio (Trento-Italia) e Benedetti Donato (Limone-Italia), a testimonianza del forte legame con la provincia italiana.
Dopo la messa, i partecipanti si sono ritrovati per un rinfresco in piedi. I tre scolastici della comunità formativa di Graz – Ilolube Tandir Blondel (CN), Osuna Félix Jesús Daniel (M) e Wairimu Wilson Njoroge (KE) – e una missionaria laica comboniana ugandese residente in Alto Adige avevano preparato chapati e maandazi, che hanno aggiunto un tocco di sapore africano all’agape fraterna, proprio nel giorno della Giornata missionaria mondiale.
La celebrazione ha avuto anche un valore simbolico: la chiesa parrocchiale di Milland è stata, infatti, consacrata esattamente quarant’anni prima, il 19 ottobre 1985, dieci anni dopo la beatificazione di Josef Freinademetz, canonizzato nel 2003, assieme a san Daniele Comboni.
Le due giornate di festa si sono concluse con un pranzo comunitario nella grande sala della casa comboniana, tra canti, amicizia e gratitudine per una lunga storia di impegno missionario.
In occasione dell’anniversario, Radio Maria Südtirol ha trasmesso una intervista a padre Franz Weber sul tema “Missione, il tema fondamentale della mia vita”.
Un ringraziamento speciale va fratel Tremmel Friedbert, alla comunità comboniana di Bressanone-Milland e a tutto il personale per la preparazione, l’organizzazione e la riuscita di queste giornate di festa e di fraternità.